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Il Paradiso degli Orchi
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INTERVISTE

Francesca Ferrando

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Domanda d'obbligo: cosa hai combinato prima di pubblicare Belle anime porche.



Ho viaggiato parecchio, conosciuto persone molto diverse tra loro: ognuna mi ha insegnato qualcosa di ciò che volevo e non volevo essere. Ho studiato, sia a livello accademico che di vita. Questi due aspetti dovrebbero volersi bene, ma molto spesso chi si accanisce sui libri non sa mettere la testa fuori, mentre chi è troppo fuori di testa talvolta non apprezza il sapere racchiuso nella pagina stampata. Poi mi sono professionalizzata. Non dimentichiamo che questa è un'autoproduzione: per avere un prodotto finito di qualità – copertina, impaginazione, promozione, sito etc. – ho dovuto imparare un sacco di altri aspetti legati alla circolazione e alla vendita del libro. Essere artista, giornalista, situazionista, e in fondo in fondo dadaista, mi ha aiutato ad affrontare ogni difficoltà con serietà ma anche con fantasia e gioia.



Il fatto che la protagonista ha 20 anni e tu ne hai invece 27 significa che hai giocato sporco perché pensi che il target under 25 sia vincente?



Io potrei averne anche 40 di anni. Il libro infatti non parla di me, non è una storia autobiografica. La trama l'ho stesa a 20 anni, zona temporale più vicina all'adolescenza. Avevo voglia di parlare di una ragazza non ancora formata, che partisse per il lungo cammino di conoscenza che è la vita e la morte. Belle Anime Porche è un passaggio, che poi si evolverà in un secondo libro, nel quale la protagonista diventa una rapper. Una sorta di purgatorio artistico. Nel terzo invece si approfondirà la parte spirituale, meno rosso e più oro: Terry pacioccherà da nueva sciamana. Magari poi muore e si reincarna in un uomo, che però non ricorda la vita precedente, mentre noi lettrici e lettori sappiamo da che passato arriva.



Nella recensione del tuo libro abbiamo definito Terry Grisedu una "Gelsomina felliniana" un pochino anarcoide. Sei d'accordo?



Splendida descrizione. Forse però Terry è un po' meno innocente di Gelsomina. È più cruda, meno sognatrice. I sogni di Terry sono stati spezzati come la sua imene. Sarà lei a ricostruirseli pian piano, in una poetica letteraria oniricamente sanguigna.



Nel romanzo ti trascini dietro un armamentario, a cominciare dal "mitico" Vasco, che vorrebbe far tendenza. Ma davvero pensi che per intrappolare il giovane lettore ci sia bisogno di un bagaglio adolescenziale?



Io non volevo intrappolare solo il giovane lettore, ma qualsiasi lettore/trice che prendesse in mano il libro. Quindi, più che Vasco, ho avuto fortuna: in Italia il sesso e il calcio vendono. Di calcio non so molto, ma di sesso volevo parlare per esprimere concetti che mi stavano a cuore. Così mi sono data da fare e ho creato un nuovo personaggio per la letteratura italiana: una ragazzina molto sessuale e molto poco sexy, che si masturba, si fa fare i pompini alla clitoride dai ragazzi (ossia è anche soggetto – non oggetto – di piacere) e va a puttani. Vasco è un mito per Terry perché è sincero. Una ragazzina come lei non ha accesso ai fiori maledetti dell'arte. Non conosce ancora il mondo "alternativo". Tutto ciò che conosce è la televisione. L'unico che riesce a salvare dal grande schermo è Vasco perché parla senza veli, senza ipocrisia. Riesce a insegnare senza mettersi dal pulpito, ma anzi, parlando di se stesso. Terry è ignorante, e forse proprio per questo ancora più sensibile alle parole false, incipriate, truccate. Nessuno le può dire che cosa deve fare perché sente che le persone più perbeniste sono poi le più sozze moralmente, che la farebbero morire dissanguata per non sporcarsi le mani. Le pochissime persone sincere che incontra non cercano di insegnarle il bene: lo praticano.



Ho definito il tuo romanzo una delle cose migliori del 2006 e penso che saremo gli unici e per rafforzare l'assunto ho citato, come contraltare, le trespolute scrittrici nostrane più vendute nelle librerie: Mazzantini, Maraini ,Fusini e ini ini. Che ne pensi di costoro?



Non so se sarete gli unici, ma grazie davvero per il complimento. Per quanto riguarda le scrittrici che hai citato, purtroppo ho letto solo la Dacia Maraini tanti anni fa. Il suo libro mi era piaciuto, ma non posso dire molto di più. Sono un po' indietro per quanto riguarda la letteratura italiana contemporanea. Purtroppo è da un paio di anni che affogo nella musica, più che nella lettura. Fino ai 21 anni ho letto in modo ossessivo. Notte e giorno, se il libro mi prendeva. Finita l'università, sono stata un anno in Centro America: a volte negli zaini miei e del mio Roby centrifugavano dai 20 ai 30 libri che raccoglievamo strada facendo. A questo si aggiunga un sacco pieno di artigianato da vendere e un altro di cibo da pappare. Pazzi, insomma. Dal mio ritorno – 6 anni fa – ho letto poco, concentrandomi molto sulla creazione artistica: dalla scrittura, alla musica, dalla fotografia alla performance. Sono un pò a corto di scrittura contemporanea...



Che libro hai sul comodino (e spero che sul comodino non ci sia solo quello)?



Carlos Castaneda L'arte di sognare. Vite precedenti, dimensioni parallele, magia ed energia. Questi sono i temi che stanno occupando gli spazi liberi della mia anima. Ultimamente.





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