Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina

Il Paradiso degli Orchi
Home » Attualità » Da 'Romanzo criminale' (e 'Gomorra') agli stiletti dei nuovi bulletti. Quando la letteratura (e il cinema) sono cattivissimi alunni.

Pagina dei contenuti


ATTUALITA'

Adriano Angelini

Da 'Romanzo criminale' (e 'Gomorra') agli stiletti dei nuovi bulletti. Quando la letteratura (e il cinema) sono cattivissimi alunni.

immagine
Lungi da noi il voler criminalizzare o mettere al bando un libro, o un film. Lungi da noi l'attaccare per partito preso o moralismo. Un fatto è certo. La cronaca nera di questi giorni gronda sangue innocente, inutile, vano. Roma, città aperta, sempre, tollerante, pacifica, ma anche brigatista, fascista, clerico smodata, sorniona e malandrina, è tornata a far parlare di sé (l'ultima, clamorosa: si accoltellano per un parcheggio, morto padre di famiglia). Niente Bande della Magliana di ritorno, ci mancherebbe (oggi i nuovi Dandy siedono ben spaparanzati nei Consigli di Amministrazione delle banche amatriciane). Solo ragazzi di morte, teppa che Pasolini non avrebbe avvicinato neanche per un saluto. Teppisti deboli resi feroci dalla loro debolezza. Più che altro consapevolezza di pericolo e impotenza che snervano.

Com'è stato possibile?

Vediamo. Rewind. Tutta colpa del consumismo e della trasformazione antropologica di pasoliniana memoria (sempre lui sì, ci spiace ma è così)? Tutta colpa dei costumi mal ridotti, della perdita dei valori, del si stava meglio quando si stava peggio? Un fatto è certo. Facciamo soltanto due più due (che a volte però fa anche cinque): le nuove periferie che hanno ingrassato gli stomaci dei costruttori primati della nostra svilita umanità ingombrano l'Urbe di schifezze cementificate e frenesie caotiche, immigrazione soppiatta ed esplosiva, convivenze forzate, nessun anelito alla bellezza (Celentano, hai ragione da vendere!). La televisione ha trasformato gli adolescenti, anzi ha abbassato l'adolescenza. A undici anni oggi scopi, meni, fumi (e la droga?) e se ci scappa vai pure in discoteca fino all'una di notte. E ha lanciato dei brand autistici. Il tratto distintivo è la coattizzazione, perfino ai parioli oggi scoattano e, citando Massimo Lugli, in borgata spariolineggiano. Si dirà, l'unione dei contrari, almeno in qualche modo.

Ma non è proprio così, purtroppo. Marie De Filippi non solo crescono, abbondano. La femminilizzazione del maschio, frange lunghe, jeans sotto il culo, D&G underwear arrampicate sui reni, tutto attillato; non si salva nessuno; i fustacci rumeni e gli scolpiti africani, pure se mendicano o vendono bagattelle, sembrano silouhette che agognano il trono di "Uomini e Donne", magari fanno marchette e sui siti hard mettono annunci col muscolo in risalto. Scopo tutti, dicono: maschi, femmine coppie trans. 100 euro. Che c'entra con gli stiletti? Niente, datemi tempo.

Vieni a noi cattiva letteratura. I colti e gli intellettuali lo hanno letto. Il resto lo ha visto al cinema. Parlo di Romanzo criminale, di Giancarlo De Cataldo. Scritto benissimo, per carità. Furbo, ammiccante, uno spot per i cattivi della Banda della Magliana come Gomorra per la Camorra. Placido ha fatto il resto, come Garrone; tutti in buona fede? (Bestemmia! Vuoi dire che Saviano creerà nuovi adolescenti camorristi?) Che importa se Accorsi, Savino, Santamaria, Scamarcio, non avevano affatto le phisique du role per calarsi nei panni di feroci criminali capitolini anni'70. Li vedete i nick dei ragazzi su internet, li sentite voi che uscite un poco di casa i loro discorsi: oggi Dandy, il Nero, il Puma, il Sardo, il Secco, Libano, sono eroi nazionali (con una serie Tv tutta loro). Miti da imitare, con vite a cui guardare con rispetto e ammirazione. In questo mondo di ladri sfruttatori capitalisti, chi è pecora il lupo se lo magna; ergo, armiamoci, incazziamoci, sfruttiamo a nostra volta, facciamo come loro. E, come loro, allontaniamoci dalla bellezza. E se si muore come nel finale del film che importa. L'Occidente ha bisogno di cause sforna eroi.

Moralista, ti diranno. La perdita dei valori, l'accusa alla Tv, cinema e letteratura che inculcano disvalori. No, non è questo. E' che non c'è buona fede. Pasolini non ha scritto Ragazzi di Vita perché, denunciando una condizione sociale, fotografando un'altra Roma, agognava allo Strega. Pasolini voleva scoparseli i ragazzi di vita, li adorava più di ogni altra cosa, per questo li ha cantati, amandoli, come una bella donna (ma quelli erano altra cosa, già!). E De Cataldo? E Saviano? Cosa amano? Dove vivono, che fanno (a parte la buffonata della scorta)? E' cambiato qualcosa dopo i loro best-seller?

Forse sì. A Roma (a Napoli non so) gli adolescenti, ma non solo, hanno un nuovo mito. Ma, non potendolo raggiungere, come in tutte le nevrosi, lo imitano, e male. C'è la giungla lì fuori, li ammonisce il tg delle 20. Ci sono la Crisi, l'Immigrazione, i Rumeni, gli Africani, il Buco dell'Ozono, la Camorra, le Faide, i Disoccupati, e voi che fate? Non vi difendete?

Per le pistole c'è il porto d'armi, grazie a Dio. Per gli stiletti (mi piace il termine, è letterario) no, purtroppo. Bastano anche quelli da cucina. Coltelli fratelli. In tasca, dietro sul culo, un'appendice fallica (ma questo non lo sanno). Un'appendice uguale e contraria; la prima dà la vita, l'altra la morte. Che gusto, Freud approverebbe.

Ho saputo che esiste una discoteca a Roma, in realtà a Ciampino, si chiama Diabolica, l'hanno chiusa diverse volte. Si balla house, commerciale, black, quant'altro. Ci vanno i ragazzini, raggruppati in bande (pare che quelli di Ostia siano i più temibili). Tempo fa a uno lo hanno lasciato steso, ha perso un rene. Lo stiletto purgatore. Chissà quale mito percorreva le teste di quei bulli, nemmeno belli. Femminilizzati dalle De Filippi. Incarogniti dai Tg delle 20. Cotti a puntino dai De Cataldo e Placido.

Non sia mai la censura. Non siamo mica come il cattivo del mondo, quello là, l'iraniano, come si chiama? Ahmadinejad. Noi siamo il libero Occidente. Si può dire e fare tutto, sembra. Allora pure che Romanzo Criminale è scritto bene ma fa parte della letteratura alunna. Quella che deve imparare, tanto, ancora tanto su come diventare adulta, o Grande con la maiuscola. Come quei ragazzi, che si arrangiano a usare le appendici lame, e fanno male, molto male. E se non sei un Maestro, un Grande, sei distante eoni dalla Bellezza (che è Verità), e ti hanno solo caricato d'odio cieco, inutile e strumentale. Strumentale a chi?





CERCA

NEWS

  • 16.09.2024
    Sellerio
    Francesco Recami
  • 16.09.2024
    Adelphi
    Cos'altro si può sapere su Thomas Bernhard
  • 16.09.2024
    Adelphi
    Una riproposta affascinante. Leo Perutz.

RECENSIONI

ATTUALITA'

CINEMA E MUSICA

RACCONTI

SEGUICI SU

facebookyoutube