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ATTUALITA'

Adriano Angelini

I folgorati della Sacra Sindrome.

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Quando ultimamente in libreria ho visto il secondo libro del calciatore Nicola Legrottaglie, difensore juventino e probabilmente anche della prossima spedizione italiana ai mondiali del Sud Africa, mi sono detto: «No! Per Pietà!». E invece Piemme (guarda caso) ha fatto uscire il nuovo "capolavoro" di uno dei tanti nuovi "folgorati" da Dio del nuovo millennio. Cento volte tanto, con la fede vivo meglio.

Aveva cominciato Magdi Allam, l'ex giornalista di origini arabe del Corriere della Sera, nato in Egitto e naturalizzato italiano, e oggi dedito all'attività politica, aveva cominciato lui a praticare la folgorazione attiva, qualche anno fa. In pratica, a diffondere spot a favore della Chiesa Cattolica. Aveva trovato Dio (quello cattolico e non il cattivo Allah) nell' "illuminante" incontro con Benedetto XVI (si proprio lui!) e l'aveva testimoniato nel suo best-seller Grazie Gesù, Mondadori, in seguito al quale ha iniziato a firmarsi Magdi Cristiano Allam.

Il difensore juventino però aveva fatto più scalpore perché non solo aveva trovato Dio; anche se nella forma più soft e giovanilistica di suo figlio Gesù, ma aveva confessato a tutto il mondo che non scopava più. Ebbene sì, aveva deciso di fare voto di castità e vivere il celibato, almeno fino a quando una giovin donzella non si fosse presentata con intenzioni di mamma pronta a sfornare miriadi di pargoletti per tirar su una bella e sana Famiglia Cristiana.

Ora, noi vogliamo tanto bene a questi nuovi folgorati da Dio (e ce n'è un altro, una chicca di cui parleremo fra breve), noi rispettiamo tutti i credo religiosi, tutte le convinzioni, tutte le conversioni, noi ci inchiniamo di fronte a cotanta rivelazione (meglio dire: epifania!). Probabilmente sono loro che sono nel giusto. Noi, peccatori carnali e abietti adoratori delle delizie sataniche dei cinque sensi e del corpo umano (che ultimamente un imbecille di mistico americano seguace dei Veda indiani, che purtroppo ho avuto la sfortuna di leggere, definisce "grossolano") siamo dannati e altro non possiamo fare che pendere dalle loro labbra e dalle loro meravigliose conversioni, immortalate in altrettanti best-seller che rimpinguano le casse dell'ennesimo editore di turno (nel caso di Legrottaglie danno lustro a qualche sconosciuto e sfigato ghost-writer che avrà riportato fedelmente le sue nuove avventure da casto e felice), e, magari sul serio, danno un senso alto, e altro, alla vita di qualcuno.

Quello che però ci viene da chiedere in particolare a Legrottaglie, (perché sulla buona fede della conversione del Cristiano Allam ho i miei dubbi) è questo: ma chi cavolo te l'assicura che i Vangeli che ti sei letto siano effettivamente la parola di Dio? Anzi del suo fricchettonissimo figlioccio Jesus? Ma la sai la storia di un signore che si chiamava Ireneo e dei suoi cinque libri contro le eresie gnostiche del periodo fra il 100 e il 200 d.C; o della sua stesura di testi come la Demonstratio apostolicae predicationis, in cui, non si sa sulla base di cosa, decide che i quattro Vangeli validi sono quelli che tu oggi leggi (tradotti da chi? Scritti da chi?) ed elimina la miriadi di altri che contemporaneamente avevano una loro dignità ed erano diffusi fra le popolazioni dell'epoca (siamo circa nel 177 d.C.), come ad esempio il Vangelo Apocrifo di Tommaso, ritrovato per fortuna nei rotoli di Nag Hammadi nel 1945?

La fede che professate col vostro sorriso sembra un grande spot; si basa sul nulla, nessuna vera prova storica ha mai dimostrato l'esistenza, così come ce la riportano i Vangeli dei quattro Apostoli, di un signore che faceva miracoli o delle cose che diceva. Cristo, se mai sia esistito, scopava, eccome se scopava, caro Nicola Legrottaglie, i voti di castità forse li aveva fatti San Paolo che, come ci ricorda anche Pier Paolo Pasolini, era uno dei tanti velati omosessuali repressi dell'epoca che sbavavano dietro i ragazzetti e davanti incitavano alla castità. Sue, queste meravigliose frasi: «E' mia opinione; non ho alcun comando dal Signore, ma do un consiglio, come uno che ha ottenuto misericordia dal Signore e merita fiducia. Penso dunque che sia bene per l'uomo, a causa della presente necessità, di rimanere celibe. Però se ti sposi non fai peccato; e se la giovane prende marito, non fa peccato. Tuttavia costoro avranno tribolazioni nella carne, e io vorrei risparmiarvele. Vorrei vedervi senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come piace al Signore; chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come piace alla moglie, e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come piace al marito. Lo dico per il vostro bene, non per gettarvi un laccio, ma per indirizzarvi a ciò che è degno e vi tiene uniti al Signore senza distrazioni» (I Corinzi 7. 25-26, 28, 32-35)

Il Signore, già... questa presenza costante. Ma chi è il Signore? Ma è davvero così buono questo famigerato Signore? Non è forse colui che ha creato a sua immagine e somiglianza un corpo che si ammala, che perisce, che soffre, e che provoca malesseri, che fa sentire prigionieri, non è il Signore che permette che nel mondo milioni di persone muoiano di fame, che viga la legge del più forte, ovunque anche se a vari livelli di evidenza, che ha permesso che venissero sterminati solo nel XX secolo 6 milioni di ebrei, che fino all'inizio del 1953, 2.4 milioni di persone fossero deportate nei Gulag sovietici, che in Africa le multinazionali facciano poco o nulla per debellare malattie altrove curabili con farmaci che qui in Occidente (soprattutto in Italia) definiamo da banco oppure gettiamo nelle discariche non riciclabili, che i ninos de rua brasiliani vengano sterminati dagli squadroni della morte polizieschi, che gruppi di mafiosi e servizi segreti assolutamente non deviati, anzi, inscenino in diretta Tv l'omicidio del presidente degli Stati Uniti mentre passa in parata a Dallas senza che nessuno possa muovere un dito o che venga mai soltanto preso un vero colpevole. Devo andare avanti? E' questo il Signore? Quello che permette che un corpo sano degeneri sotto l'incedere di malattie sconvolgenti come la Sla o il cancro e che prezzolati in gonnella vorrebbero tenere in vita per... per cosa? Vorrei chiederlo a Giovanni Lindo Ferretti. Ecco la chicca!

Ve lo ricordate? Il barricadero comunista, ex Lotta Continua, il CCCP che incantava giovinastri punk sinistrati e ammaliati dal materialismo storico; una delle voci più grandi del panorama musicale italiano e leader di uno dei progetti più intelligenti della musica degli anni '90: i CSI. Perso, evaporato pure lui, probabilmente in seguito alla guarigione da una grave malattia, dietro Dio. Dietro quel personaggio discutibile (per usare un eufemismo) che è Benedetto XVI. Perso dietro non si sa quale folgorazione mistica e che ha pubblicato le sue recenti illuminazioni nel libro Bella gente d'Appennino', Mondadori (ovviamente)". Sentitelo in un'intervista rilasciata ad Antonio Socci per il quotidiano Libero e che riprendiamo da Wikipedia: «Dopo aver cercato il senso in mille modi senza trovarlo l'ho trovato tornando a casa. Al mio mondo di quando ero bimbo: i monti, il rosario [..] - Ma Giovanni Lindo Ferretti oggi chi è? - Nel Te Deum può scoprirlo. Sono uno che iniziò a curiosare tra i libri dell'allora cardinale Ratzinger per capire perché molti ne parlassero male. E ora che sono tornato a casa, Benedetto XVI è il mio maestro». Ascoltatelo bene in un'intervista rilasciata al Resto del Carlino, prima delle scorse elezioni regionali: «Dobbiamo votare tutti perché votare più che un diritto è un dovere. Non è la prima volta che voto per la Lega Nord, però fino a pochi giorni fa ero quasi convinto di darlo al Pdl. L'ultimo discorso del presidente Berlusconi sulla faccenda araba non mi è piaciuto, anzi lo ringrazio perché così mi ha chiarito le idee facendomi risolvere quello che era un mio problema e cioè a chi dare il voto...». Viene abbastanza da vomitare, non c'è che dire. Lindo Ferretti, questo borghesuccio dal doppio cognome, s'indigna con Berlusconi perché è troppo morbido sulla faccenda araba. E certo. Per fortuna che per cacciare i soldati di Allah c'abbiamo "gli atleti di Cristo", come Nicola Legrottaglie.

Vorrei chiudere con due cose. La prima. Non mi disturba vedere giocatori brasiliani come Kaka, Felipe Melo, Rubinho, Taddei che in campo si fanno il segno della croce mille volte e che quando segnano si tirano su la maglietta con scritto "I belong to Jesus". Sono cazzi loro e non me lo fanno pesare, hanno il sorriso sulle labbra, non fanno proseliti. Vengono da un Paese in cui il loro Dio scopa come un riccio. Mi disturba profondamente vedere facce da pesce lesso come Legrottaglie o Lindo Ferretti con le loro moine finte e integraliste, subdole e violente. Legrottaglie è un bambino ingenuo caduto nella tana del coniglio nero, che ci sta prendendo gusto a fare gli occhioni dolci alle "giornaliste" di 'Verissimo'. (Poverino sono due anni che non lo caccia fuori chissà come sarà arrapato, avrà pensato la conduttrice comesichiama mentre lo intervistava!) Mi fa rabbrividire Lindo Ferretti, così come mi fanno rabbrividire tutti quegli integralisti violenti che negli anni'70 gridavano slogan orrendi, ammazzavano e incitavano all'odio in nome di un'ideologia impraticabile, e oggi scassano la minchia con il papa, Dio e con le loro conversioni.

Fosse per me il crocefisso glielo darei in fronte!





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