ATTUALITA'
Alfredo Ronci
Il compleanno degli Orchi
Esattamente un anno fa il Paradiso degli Orchi vedeva la luce. E luce fu, verrebbe da dire. Se consideriamo lo stato dell'illuminazione del sottobosco culturale, quello che si agita ai margini delle grandi concentrazioni , l'espressione biblica ci sembra tutto sommato appropriata.
Diciamocelo senza mezzi termini: un clamoroso successo. In un anno, passo dopo passo, siamo stati contattati da oltre quarantamila utenti. Un riscontro che nessun orco avrebbe mai potuto pensare di vantare.
Tant'è.
Ringraziare ci sembra doveroso, ma anche scontato. Ma è giusta questa reciproca stima dal momento che consumiamo gran parte delle nostre energie, e non solo intellettuali, credeteci, ad aggiornare il nostro sito e ad "annaffiarlo" con amorevole cura.
Ci preme di più invece consolidare le nostre scelte e chiarire alcuni punti che, lettori esigenti e pazienti, ci hanno chiesto durante questo anno lungo e periglioso.
Per esempio: Lucia di Mantova ci chiede come mai non recensiamo mai libri di grande successo.
La risposta è "bina" a secondo del nostro stato d'animo. Se ci sentiamo "sintonizzati" a dovere con la nostra essenza "orchesca" potremmo rispondere alla stregua di una grande della letteratura, purtroppo outsider non solo di lettere, ma di vita: Alice James, la sorella di Henry James. Talmente outsider che per qualificarla sentiamo ancora il bisogno d'imparentarla ad un altro scrittore, seppur grande e monumentale.
Disse: Quando si riesce a sfuggire alla lettura di qualche libro che tutti leggono, si prova un grande senso di superiorità.
A qualcuno siffatta dichiarazione potrebbe sembrare segno inequivocabile di alterigia e superbia. Ma siccome gli orchi hanno un'anima anche più leggiadra e garbata l'altra faccia del contendere potrebbe essere solo una questione di spazi e di tempi e di occasioni mancate. Vedi, per esempio, il libro di Sandro Veronesi, che consideriamo uno degli scrittori italiani più validi e convincenti, oltretutto premio Strega, che non ha avuto lo spazio che meritava solo per una questione di contingenze. Pensiamo al Gomorra di Roberto Saviano che ci ha colto, in verità, in contropiede. L'ultimo Ammaniti invece è stato "volutamente" ignorato perché non ci aveva convinto e avevamo ben altro da considerare.
Insomma, senza fare inutili elenchi, le scelte orchesche spesso sono dettate dal caso e dalle congiunture oltre che, ci sembra sacrosanto, da un'innata predisposizione a fiutare il torbido e di conseguenza il buono che c'è.
Ancor più sfiziosa l'altra questio. Ci chiede Matteo: come mai nei vostri giudizi siete sempre socialdemocratici?
Bella domanda no? In tempi in cui riciccia il Partito Socialista (in senso unitario) e può venir alla luce un esangue Partito Democratico, la predisposizione ideologica dell'istanza ci frizzica il velo pendulo.
Qui la risposta è meno "bina" della precedente. Non è vero che siamo socialdemocratici nelle valutazioni. Ognuno di noi, quando recensisce un testo, lo fa già con una adeguata e precedente cernita nel mare-magno delle offerte. Pur tuttavia ci capita di incappare in talenti sbandierati che poi al palato risultano indigeste pietanze (vedi il libro, da noi stroncato come non succedeva da tempo, di Marosia Castaldi, tra l'altro nella cinquina del premio letterario Città di Bergamo).Non abbiamo nessuna intenzione di prenderci cura del tonnellaggio di carta inutile che viene dato alle stampe nel corso di un anno. Ne verrebbe della nostra salute se pensassimo di fare una cosa del genere.
Un punto è sacrosanto: un interesse particolare e sentito gli orchi lo hanno per la produzione delle piccole case editrici che, sommerse dai blocchi soffocanti delle grandi distribuzioni e delle grandi concentrazioni editoriali, rischiano l'affanno se non addirittura il fiato.
Bando alle ciance. Il Paradiso compie un anno e si sente forte e gagliardo. E talmente in forma da promettere battaglie e sfracelli. E noi dell'Eden che paura non abbiamo ci sentiamo ancora in dovere di ringraziare le migliaia di lettori che ci hanno seguito e sicuri che ci seguiranno ancora e i nuovi che si accoderanno.
Diceva il Sommo Poeta: Poscia che l'accoglienze oneste e liete furo iterate tre o quattro volte, Sordel si trasse, e disse:«Voi, chi siete?».
Orchi, semplicemente.
Diciamocelo senza mezzi termini: un clamoroso successo. In un anno, passo dopo passo, siamo stati contattati da oltre quarantamila utenti. Un riscontro che nessun orco avrebbe mai potuto pensare di vantare.
Tant'è.
Ringraziare ci sembra doveroso, ma anche scontato. Ma è giusta questa reciproca stima dal momento che consumiamo gran parte delle nostre energie, e non solo intellettuali, credeteci, ad aggiornare il nostro sito e ad "annaffiarlo" con amorevole cura.
Ci preme di più invece consolidare le nostre scelte e chiarire alcuni punti che, lettori esigenti e pazienti, ci hanno chiesto durante questo anno lungo e periglioso.
Per esempio: Lucia di Mantova ci chiede come mai non recensiamo mai libri di grande successo.
La risposta è "bina" a secondo del nostro stato d'animo. Se ci sentiamo "sintonizzati" a dovere con la nostra essenza "orchesca" potremmo rispondere alla stregua di una grande della letteratura, purtroppo outsider non solo di lettere, ma di vita: Alice James, la sorella di Henry James. Talmente outsider che per qualificarla sentiamo ancora il bisogno d'imparentarla ad un altro scrittore, seppur grande e monumentale.
Disse: Quando si riesce a sfuggire alla lettura di qualche libro che tutti leggono, si prova un grande senso di superiorità.
A qualcuno siffatta dichiarazione potrebbe sembrare segno inequivocabile di alterigia e superbia. Ma siccome gli orchi hanno un'anima anche più leggiadra e garbata l'altra faccia del contendere potrebbe essere solo una questione di spazi e di tempi e di occasioni mancate. Vedi, per esempio, il libro di Sandro Veronesi, che consideriamo uno degli scrittori italiani più validi e convincenti, oltretutto premio Strega, che non ha avuto lo spazio che meritava solo per una questione di contingenze. Pensiamo al Gomorra di Roberto Saviano che ci ha colto, in verità, in contropiede. L'ultimo Ammaniti invece è stato "volutamente" ignorato perché non ci aveva convinto e avevamo ben altro da considerare.
Insomma, senza fare inutili elenchi, le scelte orchesche spesso sono dettate dal caso e dalle congiunture oltre che, ci sembra sacrosanto, da un'innata predisposizione a fiutare il torbido e di conseguenza il buono che c'è.
Ancor più sfiziosa l'altra questio. Ci chiede Matteo: come mai nei vostri giudizi siete sempre socialdemocratici?
Bella domanda no? In tempi in cui riciccia il Partito Socialista (in senso unitario) e può venir alla luce un esangue Partito Democratico, la predisposizione ideologica dell'istanza ci frizzica il velo pendulo.
Qui la risposta è meno "bina" della precedente. Non è vero che siamo socialdemocratici nelle valutazioni. Ognuno di noi, quando recensisce un testo, lo fa già con una adeguata e precedente cernita nel mare-magno delle offerte. Pur tuttavia ci capita di incappare in talenti sbandierati che poi al palato risultano indigeste pietanze (vedi il libro, da noi stroncato come non succedeva da tempo, di Marosia Castaldi, tra l'altro nella cinquina del premio letterario Città di Bergamo).Non abbiamo nessuna intenzione di prenderci cura del tonnellaggio di carta inutile che viene dato alle stampe nel corso di un anno. Ne verrebbe della nostra salute se pensassimo di fare una cosa del genere.
Un punto è sacrosanto: un interesse particolare e sentito gli orchi lo hanno per la produzione delle piccole case editrici che, sommerse dai blocchi soffocanti delle grandi distribuzioni e delle grandi concentrazioni editoriali, rischiano l'affanno se non addirittura il fiato.
Bando alle ciance. Il Paradiso compie un anno e si sente forte e gagliardo. E talmente in forma da promettere battaglie e sfracelli. E noi dell'Eden che paura non abbiamo ci sentiamo ancora in dovere di ringraziare le migliaia di lettori che ci hanno seguito e sicuri che ci seguiranno ancora e i nuovi che si accoderanno.
Diceva il Sommo Poeta: Poscia che l'accoglienze oneste e liete furo iterate tre o quattro volte, Sordel si trasse, e disse:«Voi, chi siete?».
Orchi, semplicemente.
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