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Il Paradiso degli Orchi
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ATTUALITA'

Alex Pietrogiacomi

L'eremitaggio orchesco

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L'ANTEFATTO



Capita di voler scappare. Ho sbagliato. Capita di volersi ritirare da sé e per sé.

Cosa fa allora un orco emo-letterario come me? Quale viaggio può intraprendere? Il Di Mino consiglierebbe funghi di sciamanica fattura. L'Angelini mi suggerirebbe un viaggio in cui si rischia di essere derubati, ma da brave persone. Di Mino Jr. molto probabilmente mi direbbe di scrivere una bella sceneggiatura e lasciarmi andare all'inventiva e il Franchi mi caldeggerebbe la rilettura di tutte le opere del neo tradizionalismo giapponese di matrice franchista.

La scelta sarebbe ardua. L'offerta ampia.

Alla fine decido per un eremitaggio e punto verso una casa al mare. Parto con il primo euro star che riesce a sopportare lo scossone dei suoi passeggeri diretti verso il sud.

Unico compagno il libro e l'i pod. Almamegretta. Lingo e si può partire.



PRIMO TRENO



Nella tratta comincio ad assuefarmi al movimento del finestrino sui miei occhi e ad un tratto una signora, colta di soprassalto da chissà cosa comincia a ringraziare il tacchino e la carne da cucinare, il fatto che ci siano neri così almeno li si può ricacciare in mare con orgoglio nazionalista, ringrazia gli adesivi "Ammazza un frocio in nome di Cristo" e poi davanti agli occhi sgranati del marito torna a dormire profondamente. Un colletto bianco al cellulare continuava a parlare al suo medico dicendo che nel suo amico stava crescendo qualcosa di vivo, di strano, che si doveva fare qualcosa. Uff. Ma non poteva farla finita!? Ma perché nei treni, anche dopo aver sentito l'annuncio che proibisce (sì cazzo, lo proibisce, dietro a quel tono di consiglio si nasconde il perentorio messaggio "Per Dio, come dobbiamo dirti di abbassare la suoneria di quel fottuto cellulare da 600 euro che sicuramente possiederà la vibrazione e cercare di parlare a bassa voce!?") di starnazzare gli affari propri per tutta la carrozza, si continua a sentire la sequela delle disgrazie umane e della loro idiozia!?

Mentre accendo l'I pod vedo passare un ragazzo con una t-shirt con su scritto Dìa de los Muertos. Giorno dei morti. Già, i treni italiani sono questo, morti galvanizzati dall'elettricità dei binari.

Scivolo nella musica francese. Je chante.

Sto andando via. Lentamente sciolgo il collo, ho bisogno di staccare, di imparare a rilassarmi, di ritrovare la capacità di oziare. Inizio a pensare alla mia pipa nella borsa, ai tre sigari che ho scelto, un cubano, un italiano e un domenicano. Non è una barzelletta sconcia però. Negli ultimi tempi ho riflettuto su tutto l'affanno che si prova nel lavoro e la tesi di Robert (*) è giusta. Forse gli scopi per cui gli uomini sprecano la loro impagabile giovinezza potrebbero essere chimerici o nefasti; gloria e ricchezza potrebbero non arrivare mai o scoprirli indifferenti.



PRIMA FERMATA. 15 minuti prima dell'altro treno.

Spunta da dietro una colonna: credo che fosse dentro la sala d'aspetto. Giacca nera tagliata per il corpo esile, occhiali grandi con montatura nera, cravatta sottile, capelli bianchi come la pelle. Ha una piccola camera e continua a dire che è perfetto, che sta riprendendo tutto da due giorni, che sarà un film capolavoro. Gli chiedo se sa che ore sono (all'inizio del viaggio ho lasciato cellulare e orologi) e lui mi risponde che ha la malattia sociale, che deve andare fuori tutte le sere che se sta una notte a casa comincia a parlare con i suoi cani, e che una volta è stato a casa per una settimana e i suoi cani hanno avuto un collasso nervoso, che andrebbe all'inaugurazione di qualsiasi cosa anche di una toilette, e che uno è una compagnia due una folla tre un party.

Arriva il treno. Il tizio ha avuto il suo quarto d'ora di celebrità. Casta Diva. La Callas.



NUOVA CARROZZA



Ci sono due tipi sulle righe accanto a me che si accapigliano da più di quaranta minuti.

Erotismo, pornografia, dov'è il confine. Sono temi che non hanno la minima intenzione di affrontare in tranquillità e la cosa mi diverte, perché nessuno cede. Quello di sinistra continua a dire che la letteratura erotica deve essere quantomeno una preparazione, un incitamento, che l'erotismo è nobile e sottile, un chiaroscuro che seduce, un crescendo che non deve prendere alla gola il lettore per disgustarlo. Il tipo di destra invece afferma la sua ferina carica dicendo che la natura lo ha creato con gusti vivissimi e passioni fortissime e che si è trovato in questo mondo solo per dedicarsi ad essi e soddisfarli e ad un certo punto dopo l'ennesimo battibecco su Dio e la calda e umida questione erotica, si lanciano l'un l'altro brandendo dei vecchi volumoni e baciandosi voluttuosamente.

Mah. Torno all'I-Pod. Massive Attack. Mezzanine. Sesso puro.

Fa caldo sul treno. Molto caldo. Ci sono bellissime giornate. Estate inoltrata, sudo ma è stranamente piacevole.

Si siede davanti a me una specie di ragazzo attempato di cui davvero non riesco a immaginare l'età. Ridacchia. Ciondola. Mi guarda e mi dice qualcosa che vedo solo sul muto movimento della bocca.

Scusi? DICO, TU SEI UNO CHE SCRIVE EH!? Ehmm, sì, anche perché? CAZZO BELLO! IO SONO UN GIORNALISTA, IO VENGO DA UN'ISOLA FANTASTICA DOVE TUTTO E' POSSIBILE, DOVE SI VIVE DI INCONTRI. DOVE LE REDAZIONI SONO PRESE D'ASSALTO E I COLLEGHI SI SBATTONO E SI SBRONZANO.IO SCRIVO, IO CI VIVO E RICONOSCO DEGLI ZINGARI DELLA PAROLA SCRITTA. Oook, e quindi? QUINDI NIENTE, MI CHIAMO PAUL KEMP E SONO TUO AMICO. PER CHI SCRIVI? CHE FAI? DI CHE TI OCCUPI? NO NO LASCIAMI INDOVINARE, MA TU LO SAI CHE LA SCRITTURA E' MORTA E IL MESTIERE DEI GIORNALISTI E' IN MANO A PAZZI, ISTERICI, PARANOICI FIGLI DELL'ANALISTA...AAHH! LASCIA STARE. SAI CHE TI DICO BEVIAMOCI SU! TOH, DUE BICCHIERINI (usciti dalla sua giacca di velluto in pessime condizioni) E UNA BELLA BOTTIGLIA DI RUM. TOH! A NOI BELLO! AL GIORNALISMO CHE NON C'E' PIU', CHE SI NASCONDE DIETRO LE MARCHETTE, I FAVORI, LA PAURA, I RIMPIANTI E I SOGNI BUTTATI NEL CESSO.

E' matto. Ma faccio un sorso. Un rum meraviglioso e anche se c'è un caldo ossessivo è... è piacevole.

ASPETTA QUA. ECCO IL TIZIO CHE FA PER NOI. QUELLO CON IL CAPPELLO AVRA' DEL GHIACCiO PER NOI! EHI! SENTA SCUSI. ASPETTA QUI CHE TORNO...

Rimango girato verso la carrozza dove si è buttato a capofitto. Jefferson Airplane. White rabbit. La canzone che mi dice che sono arrivato.



LA CASA



Sulla tavola un cesto. Melanzane, insalata fresca, pomodori grossi come cuori di bue, zucchine, cetrioli.

Pane, salsicce secche, verdure sott'olio.

Zaino sul divano. Frigorifero. Vino bianco, carne, salsicce fresche, pesce.

La signora Francesca mi aveva scritto su un foglio "Caro Alessandro. Ecco qua tutto quello che potrebbe servirti. Spero che ti troverai bene, io sono da quelle pesti dei miei due figli, che me ne combinano sempre di ogni sorta, d'altronde "Chi cresce figli cresce bestie" no? Ehhh caro Alessandro...". Led Zeppelin. Black dog.



SPIAGGIA



Acquaacquaacqua...blobloblobloblobloblob...ahhhhhhhhh!

Un'ora nel mare. Un'ora intera. Risalgo con la faccia che prende nuova forma verso la spiaggia.

Mi siedo e mi guardo attorno. Lynyrd Skynyrd. E tutto diventa un altro mondo.

Vedo da lontano due bambine che si avvicinano. Una tutta compita, carina, con i capelli a posto e l'altra che poco lontano corre a quattro zampe da una parte all'altra, scatta e scarta, morde i polpacci della sua accompagnatrice che le dice di smetterla, che se anche è sua sorella deve finirla di imbarazzarla così. E l'altra si accuccia e per tutta risposta ringhia.

La signora accanto al mio telo si avvicina all'altra con cui condivide l'ombrellone e ghigna. CAPIRAI, NEANCHE IL COLLEGIO DI SANTA LUCIA E' SERVITO PER QUELLA POVERETTA, GUARDALA LI'! POVERI NOI IN CHE TEMPI VIVIAMO...

Mi inacidisco e torno a casa.

Mangio bene. Bevo bene. Mi butto sul letto e chiudo gli occhi. Mi addormento come mai.

Mi sveglio di colpo. Non ho l'i-pod. Perché sento le hits italiane degli anni 80 nitidamente??? Accendo la luce. Non sto dormendo. "Locale turistico con gruppo dal vivo offre esibizione penosa per persone insanamente colte da movida vacanziera. Prego astenersi seriosi e finti eremiti." Resto immobile, il cantante riesce a stonare l'improbabile, il batterista è fermo sullo stesso tempo da otto canzoni, la chitarra cerca virtuosismi in cui nemmeno Segovia avrebbe potuto cimentarsi e io... sono sveglio.

Scendo per fare una passeggiata. Sperando di non restare fuori di casa nella mia distratta dormiveglia.

Cammino lungo la strada buia che costeggia la villa. Passano due ragazzi in bicicletta urlandosi in dialetto qualcosa. Poco ci manca che mi buttino sotto. Gli impreco dietro da vecchio pensionato, ma in realtà me la ridacchio. Dopo dieci minuti arriva un signore malmesso, vestiti sporchi di terra, capelli ingialliti, la pelle raggrinzita. Resto di sale. Sembra procedere automaticamente. Quando sto per superarlo e lasciarmelo alle spalle, lui si gira e viene verso di me. MMMMM..III...

Prego mi dica (puzza come un cadavere). MMMMIIICA HAAAI VISTO...DUE MIEI NIPOTI...

In bicicletta? Sì di là. ...ZZIEE DDEEVO DDIREE DIII SOLDDIII.

E ricomincia la claudicante corsa.

Io me ne torno a casa e finalmente alle quattro finiscono le danze, si spengono i rumori e dormo. E sogno polipi e pomodori di mare che ballano, si avvinghiano, fanno all'amore e ricominciano la danza...

E Quindi?!

Vi chiederete cosa è accaduto dopo. Forse vi chiederete che significato abbia tutto questo, dove abbia voluto portare il discorso. Vi chiederete che c'entra con l'eremitaggio.

Ve lo spiego io. Noi orchi non siamo mai davvero soli. Mai.



William Burroughs. Vicolo del Tornado.Stampa Alternativa

(*)Robert L.Stevenson. Elogio dell'ozio. Stampa Alternativa

Andy Warhol. La cosa più bella di Firenze è McDonalds.Stampa Alternativa

Marchese De Sade. Dialogo tra un prete e un moribondo. Stampa Alternativa

Boris Vian. Scritti Pornografici. :duepunti edizioni

Hunter S. Thompson. Cronache del Rum. Baldini Castoldi Editore

Karen Russel. Il collegio di Santa lucia per giovinette allevate dai lupi. Elliot Edizioni

John A.Lindqvist. L'estate dei morti viventi.Marsilio





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