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Il Paradiso degli Orchi
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ATTUALITA'

Eleonora Del Poggio

La geografia del noir nell'America che delinque. Rapido giro turistico alla ricerca d'improbabili incontri.

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Diceva Ernest Mandell nel suo saggio sul poliziesco (Delitti per diletto): ...il grande consumo di questo tipo di romanzi è un fenomeno legato al progresso della civilizzazione. E' meglio in effetti leggere una descrizione di un omicidio piuttosto che commetterlo.

Mi sembra tutto sommato una considerazione lapalissiana, ma se, spinti da un eccesso di zelo, (forse non lo hanno i delinquenti e i serial-killer?) noi lettori di noir volessimo pure confrontarci con la geografia dei luoghi e delle azioni e con la fisiognomica dei personaggi?

Non sarebbe male: e quale miglior paese potrebbe ospitarci in questo excursus fobico-paranoico alla ricerca della centralità del male (scriviamolo con la m miniscula, tanto per non esagerare) se non gli Stati Uniti che per tradizione (sia letteraria che reale... ma che cinismo!) delinquono a più non posso?

Colta da improvviso raptus "criminale" (una zia mi suggerisce che dovrei usare il termine "sentimentale", perché la ricerca dei luoghi del crimine è in realtà un emozionante sconfinamento della ratio e del cuore e poi perché sono una persona per bene e non ho mai commesso reati!) mi munisco di armi (ahi!)e bagagli e m'involo alla ricerca di improbabili incontri.

La mappa geografica degli "abboccamenti", da me preparata con certosina meticolosità (anche qui la zia mette i puntini sulle i: non è una mappa circostanziata, ma solo una cartina del cuore con annesse e connesse le preferenze del caso), mi suggerisce subito che si delinque di più lungo le coste e lungo i confini e assai poco all'interno del paese. E la linea immaginaria di questo percorso accidentale che va da ovest a est, dalla California alla Louisiana, dal North Carolina allo stato di New York, finendo nel Maine, assomiglia ad un curioso sorriso sardonico.

Circostanza che non inficia (perché dovrebbe)nulla. Anche perché già mi appresto alla mia prima destinazione: California.

A Los Angeles. Città degli angeli e soprattutto dei diavoli, operano vari esponenti delle forza dell'ordine (per non parlare dei delinquenti, ma è ovvio che la cosa è speculare): Harry Bosch (A) per esempio, poliziotto amabile, tormentato e pieno di problemi (e ci credo poverino, la moglie l'ha lasciato, la casa ha subito danni durante un terribile terremoto e la madre, che faceva la prostituta, è stata brutalmente assassinata) che con un nome così più che lavorare in una centrale di polizia dovrebbe presenziare un vernissage. O il sergente della Squadra Omicidi Lloyds Hopkins (B) che però preferirei non incontrare: troppo scorbutico e nevrotico. Ma notizie più approfondite mi suggeriscono che non operi più. Forse sarebbe meglio far la conoscenza con Joe Pike e Elvis Cole (C): difficile immaginare due tipi diversi. Tutti e due reduci dal Vietnam (ma per fortuna hanno mantenuto una parvenza di equilibrio psico-fisico), Pike è un solitario e un duro (la durezza tipica dell'hard-boiled), mentre Cole è un estroverso, sarcastico, pronto alla battuta e peraltro dedito alla tecnica yoga del saluto al sole tutte le mattine appena alzato. Non ci sono ambiguità gay tra di loro, figuriamoci, troppo presi a star dietro alle gonne e poi ai delinquenti, con predilezione per i serial killer.

Texas.

A proposito di coppie assai eterogenee: Hap Collins e Leonard Pine (D) - come ho letto da qualche parte e ne convengo - "sono la coppia di amici più strana e male assortita della letteratura noir: bianco e dongiovanni Hap, nero, gay e determinato come un sottomarino Leonard" che oltretutto è talmente convinto di essere macho e fustigatore di costumi da rasentare l'insolenza quando parte con le sue diatribe anti-razziste. Operano in un ambiente molto suggestivo (lo so a qualcuno ricorda il sud di Faulkner, le piste assolate e polverose, il caldo che stordisce) anche se spesso alle prese con la violenza della natura dei luoghi. Potrebbero essere una felice compagnia se l'ironia, di cui non difettano, non fosse la loro un'unica arma.

Louisiana.

Ci si sposta sempre di più ad est. Tra le ombre e l'umidità dei bayou e in un'atmosfera che sa mischiare sapientemente l'antico col moderno, non si può non incappare in Dave Robicheaux (E). E' un grand'uomo anche se a volte un po' contraddittorio (vive di violenza, ma va tutte le volte a messa ed è convinto sostenitore dell'inutilità della pena di morte). Certo, disgrazie anche lui se l'è tirate addosso come coriandoli: il padre morto sul lavoro, la madre, creduta per molto tempo prostituta, uccisa perché ha assistito al delitto di un suo amico. Si è rifatto una discreta famiglia: Bootsie, la moglie, anche lei però con un passato poco limpido e una figlia, Alafair, adottata dopo che era scappata dal Salvador. Ha pure un amico un po' incazzoso: Clete Purcel, omaccione dai modi poco urbani, "colosso di argilla che si muove nella città demolendo con innocenza infantile tutto ciò che incontra in un'apoteosi di distruzione e autodistruzione".

North Carolina.

Sinceramente me la sentirei di andare a spasso con l'antropologa forense Tempe Brennan (F). Ha uno spirito individualista e controcorrente, impegnata socialmente in questioni ecologiste ed animaliste (ma non le chiedete di rinunciare ad una cena a base di gamberi e crostacei con l'uomo di turno perché potrebbe aversene a male). Ha la giusta puzza sotto il naso, ha ottima cultura storica (potrebbe disquisire a lungo sulla formazione delle sette sataniche) ed è appassionata di James Lee Burke (che cita spesso). Come a dire... quando il cerchio si chiude.

Di ben altra fattura è l'omaccione che va sotto il nome di Jack Reacher(G). Prendere le dovute precauzioni. Alto 2 metri non sopporta gli scherzi e se c'è da scazzottare lo fa, senza guardare al capello. Ma spesso è anche di burro e cioccolata. Ricorda i poliziotti di Crash. Da una parte determinati e duri, dall'altra di aura santificata soffusi. Jack è una specie di Zorro, anzi, come vendicatore di soprusi, ricorda gli eroi del peplum nostrano che si spostavano da una parte all'altra del globo per raddrizzare torti. Infatti partendo dal North Carolina spesso si sposta.

Virginia

Incontrare Kay Scarpetta(H)? Boh! E' talmente una diva che potrebbe darmi buca. Non me ne vogliano gli estimatori, ma io andrei oltre.

Maryland.

Derek Strange(L) ha un'agenzia investigativa nei quartieri più poveri di Washington. A volte per sfuggire alla mestizia aiuta i ragazzi nello sport e in altre attività. E' un buon diavolo, appassionato di blues/soul anni '60, delle colonne sonore di Ennio Morricone e una vita sentimentale che, come al solito, non è molto lontana dai drammi irrisolti di centinaia di tutori dell'ordine. Certo, è anche un pochino schizofrenico: passa con assoluta nonchalance da uno sgozzamento a testimonianze altruistiche ed amorevoli che farebbero piangere di commozione anche i più devoti di Padre Pio. Lo si può capire: Washington è una città triste e che delinque e il potere politico non brilla certa per gagliardia e lucentezza.

Più tranquillo, forse, potrebbe essere un incontro con Alex Cross (M), ma curiosamente è un uomo poco tormentato e stimolante (troppo vicino al potere!) anche se essere nero, con due figlie a carico, dopo che la moglie gli è stata assassinata, in una città come questa non è certo da ridere.

Stato di New York.

Luci, sfarzo, cultura ed etnia. Ma la città è pericolosa ed affascinante. Kathy Mallory(N) è detective della Sezione Crimini Speciali della polizia di New York. Non la invidio per niente. Ha spesso a che fare con crimini che riguardano bambini e quindi col problema pedofilia. Qualcuno malignamente dice che è un uomo: incazzosa, determinata, granitica, è una che in realtà fa bene il suo mestiere. Lavora per dimenticare. Per dimenticare un'infanzia difficilissima, adottata a 12 anni da una famiglia dopo aver perso la propria per un incidente. Non è un caso che sentimentalmente è una frana.

Domanda: ve la sentireste di uscire a cena una sera con Lincoln Rhyme e Amelia Sachs(P)? Lo so, il cinema ce li ha consegnati tutto sommato belli e disponibili. Ma la realtà è diversa. Il detective paraplegico è davvero pieno di problemi e potrebbe avere una crisi respiratoria da un momento all'altro e la sua assistente, ormai più che braccio destro vera e propria crocerossina, animata dal suo spirito altruistico potrebbe risultare un po' legnosa ed indigesta. Certo, "star dietro" ai loro inseguimenti ai serial-killer, magari tra i vicoli di Chinatown potrebbe essere allettante ed affascinante. Potrebbe però...

Massachusetts.

A Boston c'è la neve...diceva il buon Eugenio Finardi in una vecchia e suggestiva canzone. Ma c'è anche una coppia che fa scintille: Pat Kenzie e Angie Gennaro(R). Quest'ultima però, pur se bonazza oltre ogni misura, spesso è in disparte. Il contraltare, il maschio invece, è sempre ben presente e a volte difetta di eccessivo machismo. Si sa, questi americani. Certo incontrarli (a proposito di incontri, non dimenticherò mai quello fatto da i due con un serial-killer antifascista!) non è cosa da prendere con superficialità, ci ritroveremmo a parlare di bambini sgozzati e di reati sessuali commessi contro di loro. Sono ossessionati dal problema e pare che non riescano ad evitarlo. E sanno disquisire seriamente sulla sua differenziazione. Ammettendo che ci sia.

Maine.

Che dite? Voi preferireste incontrare i fantasmi dell'horror del genio Stephen King o un investigatore come Charlie "Bird" Parker(S)? Con un nome così credo non ci sia l'imbarazzo della scelta. Ma non ama solo il jazz, ama anche Neil Young e, sentite sentite, il nostro Dante, che per un americano mi sembra il massimo. Ha un debole per le gonnelle (è riuscito durante un'avventura a tirarsene dietro tre contemporaneamente! Ma per fortuna è meno disperato dal punto di vista sentimentale di molti suoi colleghi) ma ha una sensibilità tutta "femminile" nel dialogare e confrontarsi con una coppia di amici gay che spesso gli gironzola intorno.

Ha un "debole" per le questioni di mafia e per i serial-killer.





N.B. Due ultime considerazioni vorrei fare su questo breve excursus "criminale". La prima è che il panorama non vuole essere assolutamente completo. L?ho detto all'inizio: è solo una questione di cuore e di sensibilità personale. La seconda è che per quanto riguarda i titoli qua sotto indicati non vi è segnalata la casa editrice. E' una scelta voluta, perché tutti i romanzi sono facilmente reperibili e spesso in varie e quasi contemporanee edizioni.

Buona lettura.



eleonora.delpoggio@virgilio.it











(A)Michael Connelly: 1 - L'ombra del coyote

2 – Il ragno

3 – Ghiaccio nero

4 – Il buio oltre la notte

5 – La città delle ossa



(B)James Ellroy 1 – Le strade dell'innocenza

2 - Perché la notte

3 – La collina dei suicidi



C)Robert Crais 1 – Il mercante di corpi

2 – L.A. Killer

3 – La squadra



D)Joe R.Lansdale 1 – Mucho Mojo

2 – Il mambo degli orsi

3 – Capitani oltraggiosi



E)James Lee Burke 1 – Il mio nome è Mae Robicheaux

2 – La ballata di Jolie Blon

3 – Piccola notte cajun

4 - Terra violenta

5 – La palude dell'odio

6 – L'occhio del ciclone

7 – Black Cherry Blues



F)Kathy Reichs 1 – Ceneri

2 – Viaggio fatale

3 – Morte di lunedì

4 – Cadaveri innocenti



(G) Lee Child 1 – Zona pericolosa

2 – Colpo secco

3 – Il nemico



H)Patricia Cornwell (Qualsiasi titolo)



L)George Pelecanos 1 – Angeli Neri

2 – Strade di sangue



(M)James Patterson 1 - Jack &Jill

2 – Il collezionista



(N) Carol O'Connell 1 – Susan a faccia in giù nella neve

2 – La giuria deve morire

3 – Amanda è morta nel parco



(P)Jeffery Deaver 1 – Il collezionista di ossa

2 – La sedia vuota

3 – La scimmia di pietra



(R)Dennis Lehane 1 – Un drink prima di morire

2 – Buio prendimi per mano

3 – Pioggia nera

4 – La casa buia



(S)John Connelly 1 – Tutto ciò che muore

2 – Il ciclo delle stagioni

3 – Gente che uccide

4 - Palude





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