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Il Paradiso degli Orchi
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ATTUALITA'

Elisabetta Luise

Ora emigro. In un libro

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L'Italia è in un momento delicato. Capita che i nostri parlamentari si sputino letteralmente addosso e svengono per malumori durante sedute le parlamentari... e intendiamoci, non certo per il troppo impegno.

Abbiamo assistito in questi giorni a scene patetiche al limite della sopportazione, e forse più d'uno tra noi si sarà detto: ora emigro...

Ma dove? In Francia? Per assistere alle periferie in rivolta e alle scene romanzate della storia tra il presidente e la modella manco francese? Per carità! Non si è mai vista sta cosa... I francesi si accoppiano con i francesi. No?

In Spagna? Ma se non fossi di sinistra? No no, non posso. Lì c'è quel comunista senza esperienza che mette bocca su tutto (ha tipo quarant'anni, e si sa, i politici ne devono almeno un'ottantina secchi).

A questo punto se non voglio allontanarmi troppo dall'Italia, perché che fai, non te lo fai spedire il prosciutto e la mozzarella di bufala? Potrei andare in Svizzera.

Ma come faccio ad abituarmi alla civiltà? Lì sono estremi...i cessi pubblici sanno di saponetta o peggio di deodorante, e sicuramente se sforo sull'autostrada mi ammanettano, e poi che glielo spiega a mia madre che stavo semplicemente andando a +20 all'ora e per questo mi deve pagare la cauzione. Decisamente troppa distanza culturale.

Potrei andare in Belgio. Mmm...una scelta decisamente fuori moda, e poi la comunità Europea sta fallendo. Persino l'ex ministro Bersani ha pensato di rispedire al mittente tutti i soldi che ci dà per i vari progetti e progettini di sviluppo, perché poi finiscono a qualche deputato o a qualche azienda che manco aveva fatto la gara...

No, niente Bruxelles. Mi sposto nella vicinanze, in Germania. Sì, sì, qui il PIL è più alto che in altri paesi, pare che le aiuole siano sempre annaffiate e che a Berlino adesso si stia per trasferire anche Brad Pitt. Meglio de così... Mmmm. Riflettendoci bene però, qui ci sono i tedeschi, e i tedeschi si sa, mangiano crauti e bevono birra a cena e colazione, e mia madre mi ha proibito di mangiare troppi insaccati e gonfiarmi come una palla, altrimenti mi vengono le coliche.

Adesso prendo la cartina, perché a dir la verità, a scuola non ho studiato gli altri paesi, e quindi ho sempre dato per scontato non ci fosse null'altro. Un momento che vedo dove potrei andare. [Momenti di pausa – sto sfogliano la cartina, un mondo veramente oscuro..]

Ah già! Ci sono i paesi dell'est. Beh! Potrei andare in Romania o in Polonia, pare che lì si possano comprare i jeans a tre soldi, perché ci sono tutte fabbriche e fabbrichette dove vengono prodotti a basso costo, magari convinco delle operaie a vendermeli senza che passino dall'Italia e mi faccio un guardaroba firmato a tre soldi. Mmmm, buono no? Resta sempre il fatto che poi ho i jeans fighi e non so dove cacchio mostrarli, se non ci sono locali alla moda e strusci del sabato pomeriggio.

Sfogliare la cartina mi ha stancato. In realtà io nel mio paese ci sto bene, è che ora sono confusa... troppi casini e squilibri, troppa aggressività per le strade. Il condominio, le spese che si accumulano e il puzzo terribile che mi costringe a stare chiusa in macchina manco passassi attraverso una discarica per andare a lavoro (opss, i miei amici napoletani in effetti ci passano..).

Non ne posso più di combattere. Sono stanca.

Leggo un po'...

Ho preso appositamente un libro di un autore che vive il più lontano possibile da me, stando però attento a non sconfinare in un altro continente. In certi casi è meglio non esagerare, dicono che il jet-lag sia terribile da smaltire.

Il libro che mi capita tra le mani è La saggezza del Mare e lo scrittore si chiama Björn Larsson. Una volta aperta la prima pagina mi sono detto: "cappero questo qui vive ben lontano dalle brutture che mi stanno circondando ultimamente, e poi il mare è decisamente un bel posto". Così ho cominciato a leggerlo, e di colpo lo schifo su cui mi stavo concentrando è sparito, come spazzato via dalle onde a volte aggressive e a volte dolci, che spingevano Rustica (è così che si chiama la barca sui cui viaggia Larsson).

Magicamente mi sono immersa in un mondo magico. Di colpo il protagonista era diventato il mare, con le sue tempeste e le sue bonacce, e io, assieme a Larsson, impegnati in sfide avventurose e navigazioni in acque burrascose, alle prese con la vita di bordo, la sua disciplina e le sue leggi. E gli unici luoghi e obiettivi importanti, erano diventati i prossimi porti, con il loro richiamo a mondi lontani.

Nel libro Larsson scrive le sue riflessioni sulla vita e come la si vede dal pozzetto o dal ponte di una barca a vela. Il suo è una sorta di diario di bordo interiore tenuto negli anni passati senza fissa dimora con la barca come unica casa. Il Rustica lo ha portato nell'Atlantico e nel Mare del Nord, tra Scozia, Irlanda, Galles, Bretagna, Galizia ed Ebridi, lasciando che i suoi pensieri (e i miei mentre leggevo) potessero seguire l'umore del vento e il ritmo delle onde mossi da epiche traversate, dagli ancoraggi di porto in porto, da incontri e solitudini, da paesaggi e letture.

Durante il viaggio, le riflessioni sull'asfalto e la prepotenza umana che mi circonda hanno ceduto il passo alle riflessioni di Larsson che sono diventate anche le mie: perché è così forte su molti l'attrazione del mare da preferirne i rischi e i disagi alla comoda sicurezza della terraferma, e quale segreta armonia c'è tra il suo costante moto e le più profonde aspirazioni umane?

Forse tutto questo ha a che fare con il bisogno di libertà dal superfluo e dai condizionamenti, dalle convenzioni e dal cartellino da timbrare. Il tornare nomadi e vagabondi, legati al presente e all'essenziale, ritrovando nella lentezza della vela il ritmo del camminare, l'apertura agli altri, le chiacchierate sotto le stelle, la felicità di superare i propri limiti senza altri testimoni che gli elementi, forse sono davvero un lusso che molti desiderano e che pochi si posso permettere.

Di vero c'è che La saggezza del mare è un libro catartico, scritto con uno stile semplice e plasmato da lunghe meditazioni solitarie. È stata un'occasione imperdibile di estraniazione e di navigazione. Non solo tra i flutti, ma anche attraverso un mondo che molti hanno dimenticato: quello della riflessione e del silenzio che induce ad azioni più sensate.



Bjorn Larsson

La saggezza del mare - Da Capo dell'Ira alla Fine Del Mondo

Ed. Iperborea

Pag.240 – Euro 12,50







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