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Il Paradiso degli Orchi
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ATTUALITA'

Marco Lanzòl

Padana per un infante perduto. Serie di cinquìne (pensando a Paolo Vita Finzi) ispirate dal libro di Tommaso Labranca "Il piccolo isolazionista." (1)

immagine
Quando calan le prime ombre della sera

sulla Brianza, e brand new crea un'atmosfera

il piccolo Tommaso langue e pena

(Bisogna capirlo. Ha cinquant'anni,

cinquant'anni appena).(2)



Nella cameretta di finta betulla

col poster della Berti (3) anchor fanciulla

sta steso sul letto suo di scapolo, ascolta

la sigla del Dirodorlàndo rifatta a tarantella,

e, diresti tu, non pensa a un cavolo.



Ma no! Ma no! Egli riflette

sul legame tra i Carracci e le strofette

d'un settantottìno buon digèi

e socchiudendo appena appena gli occhi

su come farsi ripubblicar da Castelvecchi.



D'un tratto un gran brivido lo scòte:

lascia l'iPod e il meditar sul vòto

e va di corsa alla stufetta elettrica

(ha tanto freddo, Tommasino, sai?)

ma Orietta lo fissa un poco scettica.



Eh, sì. La buona cantantista romagnola

teme che 'l suo esegeta e la di lui scuola (4)

cercando ne' sobborghi le gran tracce

di postumano nel sushi alla robiola

si sian ridotti a scrivere fregnacce.



Non è che lui ci creda, beninteso.

Sa che tutta la faccenda è solo posa.

Il fatto è che se passi le notti

in bianco sulla circonvallazione

fatalmente non hai tempo per le pippe



o per altri sani contatti sessuali.

Questo all'ingegno tarpa l'ale

e invece di farle a vol d'uccello

come voleva Sparàgio di Nicéa

le seghe te le fai dentr'al cervello.



Sarà la Weltanschauung o lo Zeitgeist,

oppure il tempo ciclico, o "ray of light" (5)

o trovar nel neoproletario del "pluscool" (6)

da ibridar col trash il cheap il kitsch midcult

che arricchirono tante facce da culto



però, Tommaso caro, io ti preferisco

quando curi invece della "disco"

o degli arcaismi d'un tuo tema a scuola

oppur colleghi Cerrone, Vasco e Nietzsche

- e chiedesi il Lettor: "che cazzo dice?" -



quando curi, dico, la rassegnazione (7)

degl'infelici molti, cogliendo l'occasione

per divenir profondo e ben acuto:

ciò mostra che non sei l'ultimo fregnone

che l'indignazione ti fa astuto.



Ancor ti salva dalla coglionaggine

il senso della diffusa stronzaggine (8)

che ti fa comunar la PR alla maestra (9)

fanatiche nei taièr color di pesca

e bianciardamente prurienti nella fresca.



O quella bella tua requisitoria, che

senza giustificare o esser assolutoria

va contro la paura a ogni costo

dell'islamico barbuto che siede

col Corano in mano accanto al tuo posto; (10)



e quando dài all'ignoranza e al fanatismo

e all'osceno italico razzismo

la colpa della vita tua isolata

allora credi a me sei più credibile

di quando te lo meni su Battiato.



Vien poi quel che dici sulla guerra

e su quei tristi Pulcinelli de'la Cerra (11)

che fan figura d'esperti e competenti

contenti per le guerre del deserto

che dànno infine consigli frodolenti. (12)



Ma presto ahinoi t'inventi moralista

e te la pigli coi fessi di turisti

che vanno per la pìzzica in Salento (13)

indi tornano e con fieri accenti

sfottono dal suo cuor la città senza cuore.



Tu li assali rimproverando loro

di non abitar quelle terre scure

di non sudar sulle riarse zolle,

di non svernar in rustico abituro

di non trasferirsi dentr'un trullo.



Ma ha taglio doppio il tuo coltello;

rimproveri l'altrui contraddizione

ma titoli all'isolamento il tuo libello

e poi lavori in radio ed in televisione:

il che fa dir "o sbaglia oppur minchiona".



Non si fanno 'sti detti e contraddetti

e poi si biasima il poeta Ceronetti. (14)

Si rischia di partir per far Moretti

e si finisce non Nanni ma Marino

confusi tra scarpi lodoli e barìcchi.



Sàppi comunque che ci fa contenti

ritrovarti, sia pur con delle pecche,

in libreria edìto Castelvecchi.

Sono, i tuoi, difetti da cuore adolescente, (15)

che alla fin fine ti rinforzano la vena.



Difatti, Tommasino, hai cinquant'anni:

Cinquant'anni appena.





1.Castelvecchi, Roma 2006;

2.Veramente, Labranca è del '62. Ma è licenza poetica;

3.La nota cantante pop emiliana (ragioni di rima me n'han fatto cambiare l'origine). A lei il Nostro (con Luciano Manzotti) ha dedicato La vita secondo Orietta (Sperling & Kupfer, Milano 1997);

4.école de Pantigliate;

5.p. 131 (qui e in seguito, i numeri assoluti indicano le pagine dell'Isolazionista - vedi nota 1);

6.cfr. Tommaso Labranca, Neoproletariato, Castelvecchi, Roma 2003;

7.pp. 115 e 118;

8.cfr. Neoproletariato, op. cit., p. 29. E io che credevo fosse termine non usato in ambiente Nord-repubblichino;

9.p. 117;

10. p. 125;

11. così in Giuseppe Gioachino Belli, sonetto L'omo e la donna, MCCLVIII dell'edizione Feltrinelli (Milano, 1980(4));

12. p. 138;

13. p. 144;

14. "Quando non è impegnato a starnazzare in giro il fatto che durante i mondiali di calcio si chiude in convento, il poeta Ceronetti (mi hanno detto dopo che era un poeta. Sulle prime, con quel nome, avevo pensato fosse un comico del muto) si guadagna la pagnotta fornendo una citazione per la prima pagina de La stampa". In Estasi del pecoreccio, Castelvecchi, Roma 1995, p. 83;

15. pp. 197-8.





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