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Il Paradiso degli Orchi
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ATTUALITA'

Alfredo Ronci

Sconsigli per gli acquisti di Natale

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In questo periodo le librerie, come tutti gli altri negozi, sono piene di offerte e di novità: per lo più specchietti per le allodole. Andrebbe saggiato il terreno per evitare, anche se poi la caratteristica dei regali di Natale è quella del pieno disinteresse verso le persone a cui si fanno, bufale, o quanto meno, visto che si parla di libri, carta da destinare ad altro consumo, per quanto piuttosto resistente per usi di un certo tipo.

Facile a questo punto, per una rivista letteraria, suggerire quel 'mazzetto' di operine che meriterebbero l'interesse di lettori più intelligenti ed esigenti. Macchè: da sempre il Paradiso, e in questo caso il sottoscritto, operano da bastian contrario. Dunque preferisco indirizzare l'utente verso quelle edizioni che, per marchettismo, mercato, malavoglia, malaffare (!), mercantilismo, menefreghismo, manovre, maramalderia, mercenarismo, merchandising, mercificazione, meretricio, mesencefalismo (tiè!), editano volumi che andrebbero evitati come la peste.

Così, in ordine puramente casuale, mi propongo di dare indicazioni che abbiano come metro di riferimento la qualità ed anche, visto i tempi, la coerenza e quindi il loro contrario.

E a proposito di coerenza: sconsiglierei l'acquisto dell'intera opera di Corrado Augias. Il distinto signore che spesso vediamo in Tv, stipendiato dall'attuale presidente del Consiglio in quanto proprietario della Mondadori, si diletta da vari anni a produrre bestsellers per la casa di Milano e nello stesso tempo non perde occasione per sputare nel piatto in cui mangia. Lo ha fatto recentemente su Venerdi di Repubblica del 12 dicembre 2008 presentando il libro di Massimo Giannini (vicedirettore de La Repubblica) Lo statista. Ovviamente si tratta dell'ennesimo 'saggio' sul capo dell'avverso schieramento politico, come direbbe il luminare Veltroni e sul cui contenuto il brillante Augias suggerisce che è un profilo di Berlusconi e della sua Egocrazia illiberale. Mi chiedo a questo punto se il giornalista quando intasca i sostanziosi assegni della sua produzione mondadoriana abbia lo stesso tipo di atteggiamento nei confronti di chi molto 'illiberalmente' lo paga.

Stesso discorso dicasi per la principessa sul pisello Luciana Littizzetto. La bruttina stagionata del tempo che fa domenicale non perde occasione per imbastire cacchiosi florilegi sul Presidente del Consiglio (Grand soleil, nettare degli dei...) e poi intasca fior di quattrini pubblicando libri (libri?) con lo stampo Mondadori. L'ultimo: La iolanda furiosa. Stendiamo un velo pietoso sulla di lei parte anatomica e sull'uso che ne fa, ma mi chiedo ancora: ma non le trema la mano quando va a firmare il contratto e poi sparla (molto qualunquisticamente, come ebbe a ragionare con giudizio una volta il Luttazzi) dell'uomo che la paga profumatamente?

Se insistiamo sulla coerenza poi, la nuova 'capa' de L'Unità, Concita De Gregorio dovrebbe tapparsi in casa e non uscire più per la vergogna. La pasdaran dell'informazione femminista (infatti gli stanno talmente sul cazzo i maschi intelligenti che, appena entrata in redazione, ha fatto fuori uno dei pochi che ha ancora qualche rotellina nel cervello: Fulvio Abate) si permette di pubblicare per la Mondadori (e daje!) Esercizi di resistenza al dolore, che si vuole sentito omaggio a tutte le donne che subiscono violenze. E allora noi che dobbiamo dire che subiamo quotidianamente l'oltraggio di comportamenti insensati di personaggi pubblici che da una parte dicono una cosa e dall'altra l'esatto contrario? Mi pare che tra la iolanda e lo stupro a cui spesso è sottoposta non ci sia granché differenza: sempre soldi di Berlusconi sono!

Finendo con la Mondadori si sconsiglia vivamente l'acquisto dell'ultimo romanzo della Margaret Mazzantini: Venuto al mondo. Perché direte voi? Per la semplicissima ragione che non l'abbiamo letto e non ci piace. Non è sufficiente?

La Feltrinelli, che una volta era la Feltrinelli, cioè di sinistra e che invece ora obbliga i dipendenti a lavorare anche quando ci sono gli scioperi generali (alla faccia della rivoluzione giangiacomina) pubblica una serie di volumi a dir poco raccapriccianti: Doppio misto della coppia Bisio-Bonzi (marito e moglie, per chi non lo sapesse) che ha come strillo di copertina, o marchetta pagata profumatamente: Un libro di Bisio? Lo voglio subito, firmato Pennac. Già ci sarebbe da ridire su quest'ultimo, impantanato ormai sul perché si debba leggere, scrivere, insegnare e dio solo lo sa se prima o poi non ci suggerirà anche come cagare, ma ci limitiamo a sconsigliare l'acquisto del libro della metà di Zelig e consorte.

L'Elsa Morente dei poveri di spirito, la Simonetta Agnello Hornby (che con un cognome così dovrebbe uscire solo a Pasqua, non a Natale) recidiva ormai da anni (inizialmente col beneplacito di Busi, vai a sapere perché, anzi io lo so...) ci riprova con Bocca murata. Rispolvererei un vecchio tormentone rivistaiolo anni '70 del Pisu con pupazzo in braccio: boccaccia mia statte zitta!!

Sempre Feltrinelli infanga le librerie con:

l'ultimo di Moccia: Amore 14 (siam pronti a caricare i moschettoni?);

l'ultimo di Michele Serra: Breviario comico (che per carità, l'uomo ha ancora barlumi di lucidità, ma mi chiedo perché non li usi per invitare a Che tempo che fa, visto che è uno degli autori, qualche scrittore che non abbia alle spalle almeno 1 milione di copie vendute);

l'ultimo di Stefano Benni: La grammatica di Dio. Candidato ad essere (l'uomo, non il libro) il comico che meno fa ridere nell'intera storia dell'umanità. Purtroppo per lui, meglio per noi, quando ha deciso di fare cose diversamente da quelle che 'non' sa fare, tipo il responsabile di collane per giovani esordienti, ha sempre fallito. Mi chiedo allora questa sua capacità di non far ridere perché debba riscuotere tanto successo.

Bompiani invece ci regala due gemme di luminosità cristallina:

L'edizione speciale (ma non ho avuto il coraggio di controllare il costo per non rischiare di sporcarmi le mani) per i venti anni de l'Alchimista di Coelho. Ma a noi che da vent'anni sopportiamo le insulsaggini di uno degli scrittori più banali del circo mediatico letterario non abbiamo il diritto al risarcimento morale?

E l'agile volumetto (si sa, il volumetto è sempre agile) della Pulsatilla nazionale: Quest'anno ti ha detto male. Sorta di archetipo natalizio, di arcane (infatti in pasto ar cane la darei, con tutti i vestiti) semplificazioni sui rapporti con Babbo Natale.

Terminiamo questa rapida e purulenta rassegna con quattro titoli. I primi due sono della Einaudi. Il nuovo (ancora??) libro di Don De Lillo, che dopo la prolissa avventura con la pallina da baseball (Underworld), deve essere andato completamente nel pallone. Ora con la scusa di Contrappunto. Tre film, un libro e una vecchia fotografia disquisisce sulla vita dell'artista, sulla cinematografia e sulla natura solitaria del processo di creazione (nientecocodimenocò). Tenersi alla larga please.

Poi il nuovo romanzo di Marco Lodoli, Sorella (di cui non si sentiva la mancanza). Un occhio alla trama perché dice già tutto: Amaranta è una suora che giorno dopo giorno è invecchiata nella sfiducia, "nel sospetto di stare dentro a una storia bugiarda". Rifugiandosi nella vocazione come in una tana, si sente dolorosamente diversa dalle altre suore che sembrano indaffarate e felici. Un giorno la madre superiora le ordina di dedicarsi alla cura dei bambini dell'asilo: una proposta terribile per Amaranta, che i bambini non li ama né li capisce. Eppure il contatto quotidiano con quelle tredici creature la cambia profondamente. Il suo cinismo, il suo disincanto sfarinano nella concretezza dei gesti e dei rapporti. Poi arriva Luca, un bambino problematico, quasi autistico. Nel corso del libro pronuncerà - quasi come un diavolo tentatore - solo tre parole, tre parole strane e casuali (sigaretta, ruba, uomo) che suor Amaranta interpreterà come ordini diretti a lei. Cosí fumerà una sigaretta, ruberà un oggetto in un centro commerciale e amerà un uomo. E si troverà infine degna di se stessa. E ce la siamo scampata bella che le tre parole di Luca non fossero: sole, cuore e amore di canzonettistica memoria!

Per finire l'ennesimo indigesto polpettone di Sepulveda (La lampada di Aladino e altri racconti per vincere l'oblio - Guanda) che tratta di avventura, politica, viaggio, utopia ed impegno, cioè il solito mischiume di fregnacce che ormai convince solo gli sprovveduti, ed un altro romanzo di Joe Lansdale. Ora, riguardo quest'ultimo: non ce ne vogliano gli estimatori dello scrittore americano, che sono tanti in Italia (c'ero anch'io tra questi) ma gesùmmio che palle che fa. Ma quanta roba scrive? E possibile che sia sempre dello stesso livello? Ma dài su, difficile credere. Per questo, non avendolo letto (ma nemmeno toccato quanto è urticante) va ignorato completamente il suo ultimo La ragazza dal cuore speciale (Fanucci).

A tutt'oggi non ci sono ancora pervenute notizie (e quindi novità) di (in ordine puramente casuale):

Isabella Bossi Fedrigotti, Paolo Crepet (che ora piange in Tv), Beppe Severgnini, Raffaele Morelli, Patricia Cornwell, Alberto Bevilacqua, Gianna Schelotto, Stefano Zecchi, Willy Pasini, Gabriel Garcia Marquez (ma c'è una biografia imminente che ci minaccia da vicino). Ma se doveste incapparvi, sparate a vista!









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