ATTUALITA'
Alfredo Ronci
Sono afflitto da un grave disturbo
Recentemente sul sito gay.it ho letto una lettera che un ragazzo ha inviato al medico di turno (chissà perché un sito gay dovrebbe avere un medico a disposizione dei lettori ). Nella missiva il poverino chiedeva lumi su come dovesse comportarsi con un suo coetaneo che frequentava da tre mesi e con il quale aveva già fatto il test HIV, risultato peraltro negativo per entrambi.
Il dottor Allegretti (giuro, è proprio il cognome, ma per nulla nomen omen, come vedremo) suggeriva innanzitutto di ripetere a breve distanza il test (perché secondo lui il periodo-finestra per la comparsa del virus è assai più lungo dei tre mesi) e poi consigliava il vaccino per l'apatite a e quello per l'epatite b.
Ma stiamo parlando di relazione sentimentale tra due persone o della cronaca del reparto grandi infetti di un qualsiasi ospedale? Ma non vi sembra che il dottor Allegretti (sigh!) abbia un atteggiamento terrorista sulla sessualità?
Non mi meraviglia il fatto che anche il più famoso dottore della Tv, Gregory House, si comporti allo stesso modo. Mi hanno colpito due episodi del serial, in particolar modo: uno in cui ad un paziente, che aveva perso qualsiasi freno inibitore e che adottava di conseguenza una dialettica senza ipocrisie e fingimenti coi suoi simili, viene diagnostico un tumore all'ipofisi, ed un altro in cui ad una donna improvvisamente 'affamata di sesso' le viene scoperto un tumore all'organo genitale.
Ora mi sembra evidente che le persone con sani e sacrosanti istinti (quello sessuale e quello della sincerità) siano, alla luce di quei fatti, dei malati. Come a dire che la televisione non solo gioca con la finzione, ma esalta anche gli aspetti più 'istituzionalizzati'e moralisti del comportamento umano.
Sesso come malattia, e sincerità (che non è, come direbbe Arisa un elemento imprescindibile, per una relazione stabile, che punti all'eternità) come disfunzione clinica.
Ora, sulla base di quanto scritto finora, posso 'sinceramente' dire di essere affetto anch'io da un grave disturbo (e chiederei una diagnostica da parte del Dr House) e su cui vorrei soffermarmi un po': mi sta sui coglioni la letteratura contemporanea e se potessi farlo, farei piazza pulita della maggior parte degli scrittorucoli e poetastri del sabato e della domenica.
Chi ci segue da anni sa che, qualche tempo fa, la nostra preziosa collaboratrice Eleonora del Poggio, scrisse un pezzo intitolato: "Ha da ritornare Norimberga. Delitti e fregnacce dell'indigena letteratura" (cercatelo nel nostro archivio) dove si disquisiva appunto sulle fesserie delle lettere contemporanee.
Riporto il pezzo iniziale: Mi si dice masochista. Vero. Nutro una passione sviscerata per la letteratura, ma spesso, proprio perché passo tanto del mio tempo a leggere, inciampo in 'crimini' di prosa e poesia che meriterebbero un tribunale internazionale di giustizia.
In questi ultimi anni li ho conservati con certosina pazienza (in fondo la pazienza è sempre certosina, come il volumetto è sempre agile, e come il delitto è sempre efferato) ed ora ho sentito il dovere di esporli in forma mordace (ho pensato che l'ironia in qualche modo avrebbe potuto 'smorzare' l'orrore per una narrativa e una poesia indecente e sconcia, ma l'arma del dileggio è sempre un buon mezzo per esternare scazzi) perché anche i tanti lettori del Paradiso possano rendersi conto dei reati che il nostro parco (porco?) scrittori ha reiteratamente commesso in questi anni.
Si parte da un modello di riferimento:
'Perché amore amore
Amore è, voglio ardore
Fino in fondo a
Questo strano mondo.
Ti amo Mimma'
Si tratta di una garbata scritta da me rinvenuta su un poggiatesta di un treno regionale (ignoro se sia un estratto canzonettistico). Che anime sensibili queste ragazzotte, prese ancora dall'ardore di un sentimento frastornante, da una rima facile, ma non per questo accattivante, da una metrica zoppicante, ma proprio per questo sincera.
Le stesse ragazzotte che poi, come per incanto, le ritrovi a canticchiare frasi più audaci e complesse, merito sicuramente del crescente alfabetismo della popolazione italiana. Ecco allora sbocciare dalle loro labbra strofe come: 'Credo che ci voglia un dio e anche un bar' (che in un'epoca televisiva che vede imperversare i Padri Pii, le Marie Goretti, i papa Woytila, le Terese da Calcutta, i marescialli, le poliziotte, i medici è espressione ardimentosa e laicissima) oppure 'credo nel rumore di chi sa tacere che quando smette di sperare comincia un po' a morire' (d'indubbia fascinazione ossimorica e anch'essa strofa, come la prima, da attribuire al cantautore Ligabue).
Travolto dall'indagine della nostra mordace collaboratrice, e adottando lo stesso sistema di conservare le fregnacce più indegne dell'indigena nostra letteratura e mantenendo, in tutta la sua intatta significanza, il modello iniziale di riferimento, anch'io mi sono convinto ad esternarle, anche per via di quel grave disturbo di cui sopra.
Ecco un assaggio: che non vuole essere esaustivo, ma solo, appunto, significante:
Variante erotico-burocratica
Il corpo in apnea si precipitò alle labbra per il più perfetto dei pareggi. 'Senti anche tu la stessa cosa, una ceralacca che chiude i bordi di una lettera? (Il giorno prima della felicità - Erri De Luca).
Variante anale-rivoluzionaria
Solo che il culo è fondamentale. Il culo per me è fondamentale non solo per il sesso, anche per i sentimenti (...) Il culo per me è un elemento decisivo, imprescindibile, quando ho smesso di lottare contro questa percezione perché la giudicavo una caratteristica maschile orribile, e ho capito che lottare era inutile. (La separazione del maschio – Francesco Piccolo).
Variante cazzuta-vampiresca
I ragazzi mi invidiavano, temendomi. Le ragazze mi desideravano, volevano la mia asta di marmo piantata nella loro umida intimità, su e giù, io dentro di loro, amante selvaggio e infaticabile, senza possibilità di tregua. Tutto questo grazie a quello stronzetto di Schwarzy. Entrò la professoressa di matematica. Bella donna sulla quarantina. Labbra carnose. Prima ancora di sedersi, mi cercò con lo sguardo, trovandomi. Mi osservò per un attimo. Capii che avrei potuto farmela, se solo avessi voluto. Io sopra di lei, mentre spingevo col bacino e mordevo le sue labbra fino a farle sanguinare... (Mia sorella è una foca monaca – Christian Frascella)
Variante su De Rica non si può...
...se sommiamo tutta la tenerezza/ che ogni giorno trafiggiamo/ con la spada dell'indifferenza/ ci accorgiamo che la vita è una scatola vuota (Esperienza degli affanni – Nicola Vacca)
Variante funebre-memorialista
Il dolore è perdita / ma è anche l'esperienza dell'uomo giusto/. Sono proprio quelli che non ci sono più/ a raccontarci che nella memoria / forse la deriva può essere evitata / e che nella vita esiste/ anche il lato giusto delle cose. (Esperienza degli affanni – Nicola Vacca)
Variante Chissà chi lo sa
Chissà se l'hai incontrata in giro / quella ragazza dallo strano nome, / Leonisa, studentessa, la figlia / della contessina grassa, la figlia / di tuo padre. (Vite pulviscolari – Maurizio Cucchi)
Variante Celentano
Acceso è azzurro opaco azzurro/ Ovvio azzurro che sfuma / Nell'azzurro azzurro che non amo / Ma ormai mi piace azzurro aperto / Azzurro chiuso azzurro inizio / Azzurro fine" (Vite pulviscolari – Maurizio Cucchi)
Variante porno-rottura di coglioni
Sono una pornodiva | Pagata in pornolire | Lavoro otto pornore | In piedi o a pornoletto | Per divertirmi suono | La pornopiva. | In una pornomansarda | Vicino al pornoduomo | Ho due pornostanzette | Dove mi faccio al porno | Due pornocrocchette (Le ballate dell'angelo ferito – Guido Ceronetti)
Variante Julio Iglesias
La stretta si sciolse. Carletto si girò per guardare in faccia il suo aggressore. Con un giaccone blu e un berrettino nero di lana in testa Giulio sembrava il mozzo di una nave pirata.
Andatura spavalda, carnagione bruna, occhi verdi dallo sguardo curioso che poteva diventare di sfdida: un po' pirata Giulio lo era.
(Il praticante – Gilberto Severini)
Variante Franco Battiato
E intanto Luca pensava: mio amore, mio dolce, grande, mio meraviglioso amore, io ti proteggerò da tutte le infelicità del mondo, e tu non piangerai mai più, sarò la cura da tutte le tue malattie.
(Cronaca di un disamore – Ivan Cotroneo)
Variante regal-ghigliottinesca
Si chiamava Maria Antonietta, nome piuttosto banale ma che lei portava come una regina cui non sarebbero mai riusciti a tagliare la testa. (L'ultima estate – Cesarina Vighy)
Variante Bacio Perugina
E' il destino che ti risarcisce e ti fa vedere la luce dopo l'orrore. Gemma la protagonista è tutto questo. Il mio è un viaggio nei mali della storia per cercare di riequilibrare lo scompenso tra il bene e il male. La vita che poi germoglia... Ho voluto dare dignità a quelle persone così fortemente colpite dalla violenza della storia che, ponendo il dolore al centro, vuole rivendicare alla scrittura il diritto all'infelicità. Scrivere è un destino, un tirarsi indietro dalla vita per raccontare la vita, una voragine da colmare, anche un incontro d'amore, un dono che comunque va restituito.
(da un'intervista A Margaret Mazzantini dopo l'assegnazione del premio Campiello)
Variante Matrimonio-gay
nella classifica dei momenti più belli della mia vita ci sono i mesi che abbiamo impiegato a progettare questa casa, a scegliere i materiali, i colori, ad andare in giro per mobili. Al primo posto della classifica c'è il giorno in cui ho smesso di dire «io» e ho iniziato a dire «noi».
(Io non so chi sei – Giancarlo Pastore)
Versione olfattiva-vaginale
Ammetti di esserti sbagliata. Bisognerebbe, precisi, controllare tracce, umori della vagina.
(Sul monte di Venere – Sebastiano Grasso)
Versione vuoto pneumatico
Tutto il romanzo ha come filo conduttore il vedere e il non capire, il conoscere e il non riconoscere, il rapporto tra oscurità e luce.
(La stampa del 27 ottobre 2009 – a proposito dell'uscita del nuovo romanzo di Baricco – Mario Baudino.)
Variante linear-musicale
La linea orizzontale ci spinge verso la materia, quella verticale verso lo spirito.
(Inneres Auge - Franco Battiato)
Come si può notare ci sono tutti: poeti e scrittori, scrittrici e 'bambini', cantanti e giornalisti, ma credo che possa bastare, almeno per il 2009. Che noia! E citando Lucio Dalla: ho fatto le mie scale tre alla volta, mi sono steso sul divano, ho chiuso un poco gli occhi e con dolcezza è partita la mia mano. (da 'Disperato erotico stomp').
Il dottor Allegretti (giuro, è proprio il cognome, ma per nulla nomen omen, come vedremo) suggeriva innanzitutto di ripetere a breve distanza il test (perché secondo lui il periodo-finestra per la comparsa del virus è assai più lungo dei tre mesi) e poi consigliava il vaccino per l'apatite a e quello per l'epatite b.
Ma stiamo parlando di relazione sentimentale tra due persone o della cronaca del reparto grandi infetti di un qualsiasi ospedale? Ma non vi sembra che il dottor Allegretti (sigh!) abbia un atteggiamento terrorista sulla sessualità?
Non mi meraviglia il fatto che anche il più famoso dottore della Tv, Gregory House, si comporti allo stesso modo. Mi hanno colpito due episodi del serial, in particolar modo: uno in cui ad un paziente, che aveva perso qualsiasi freno inibitore e che adottava di conseguenza una dialettica senza ipocrisie e fingimenti coi suoi simili, viene diagnostico un tumore all'ipofisi, ed un altro in cui ad una donna improvvisamente 'affamata di sesso' le viene scoperto un tumore all'organo genitale.
Ora mi sembra evidente che le persone con sani e sacrosanti istinti (quello sessuale e quello della sincerità) siano, alla luce di quei fatti, dei malati. Come a dire che la televisione non solo gioca con la finzione, ma esalta anche gli aspetti più 'istituzionalizzati'e moralisti del comportamento umano.
Sesso come malattia, e sincerità (che non è, come direbbe Arisa un elemento imprescindibile, per una relazione stabile, che punti all'eternità) come disfunzione clinica.
Ora, sulla base di quanto scritto finora, posso 'sinceramente' dire di essere affetto anch'io da un grave disturbo (e chiederei una diagnostica da parte del Dr House) e su cui vorrei soffermarmi un po': mi sta sui coglioni la letteratura contemporanea e se potessi farlo, farei piazza pulita della maggior parte degli scrittorucoli e poetastri del sabato e della domenica.
Chi ci segue da anni sa che, qualche tempo fa, la nostra preziosa collaboratrice Eleonora del Poggio, scrisse un pezzo intitolato: "Ha da ritornare Norimberga. Delitti e fregnacce dell'indigena letteratura" (cercatelo nel nostro archivio) dove si disquisiva appunto sulle fesserie delle lettere contemporanee.
Riporto il pezzo iniziale: Mi si dice masochista. Vero. Nutro una passione sviscerata per la letteratura, ma spesso, proprio perché passo tanto del mio tempo a leggere, inciampo in 'crimini' di prosa e poesia che meriterebbero un tribunale internazionale di giustizia.
In questi ultimi anni li ho conservati con certosina pazienza (in fondo la pazienza è sempre certosina, come il volumetto è sempre agile, e come il delitto è sempre efferato) ed ora ho sentito il dovere di esporli in forma mordace (ho pensato che l'ironia in qualche modo avrebbe potuto 'smorzare' l'orrore per una narrativa e una poesia indecente e sconcia, ma l'arma del dileggio è sempre un buon mezzo per esternare scazzi) perché anche i tanti lettori del Paradiso possano rendersi conto dei reati che il nostro parco (porco?) scrittori ha reiteratamente commesso in questi anni.
Si parte da un modello di riferimento:
'Perché amore amore
Amore è, voglio ardore
Fino in fondo a
Questo strano mondo.
Ti amo Mimma'
Si tratta di una garbata scritta da me rinvenuta su un poggiatesta di un treno regionale (ignoro se sia un estratto canzonettistico). Che anime sensibili queste ragazzotte, prese ancora dall'ardore di un sentimento frastornante, da una rima facile, ma non per questo accattivante, da una metrica zoppicante, ma proprio per questo sincera.
Le stesse ragazzotte che poi, come per incanto, le ritrovi a canticchiare frasi più audaci e complesse, merito sicuramente del crescente alfabetismo della popolazione italiana. Ecco allora sbocciare dalle loro labbra strofe come: 'Credo che ci voglia un dio e anche un bar' (che in un'epoca televisiva che vede imperversare i Padri Pii, le Marie Goretti, i papa Woytila, le Terese da Calcutta, i marescialli, le poliziotte, i medici è espressione ardimentosa e laicissima) oppure 'credo nel rumore di chi sa tacere che quando smette di sperare comincia un po' a morire' (d'indubbia fascinazione ossimorica e anch'essa strofa, come la prima, da attribuire al cantautore Ligabue).
Travolto dall'indagine della nostra mordace collaboratrice, e adottando lo stesso sistema di conservare le fregnacce più indegne dell'indigena nostra letteratura e mantenendo, in tutta la sua intatta significanza, il modello iniziale di riferimento, anch'io mi sono convinto ad esternarle, anche per via di quel grave disturbo di cui sopra.
Ecco un assaggio: che non vuole essere esaustivo, ma solo, appunto, significante:
Variante erotico-burocratica
Il corpo in apnea si precipitò alle labbra per il più perfetto dei pareggi. 'Senti anche tu la stessa cosa, una ceralacca che chiude i bordi di una lettera? (Il giorno prima della felicità - Erri De Luca).
Variante anale-rivoluzionaria
Solo che il culo è fondamentale. Il culo per me è fondamentale non solo per il sesso, anche per i sentimenti (...) Il culo per me è un elemento decisivo, imprescindibile, quando ho smesso di lottare contro questa percezione perché la giudicavo una caratteristica maschile orribile, e ho capito che lottare era inutile. (La separazione del maschio – Francesco Piccolo).
Variante cazzuta-vampiresca
I ragazzi mi invidiavano, temendomi. Le ragazze mi desideravano, volevano la mia asta di marmo piantata nella loro umida intimità, su e giù, io dentro di loro, amante selvaggio e infaticabile, senza possibilità di tregua. Tutto questo grazie a quello stronzetto di Schwarzy. Entrò la professoressa di matematica. Bella donna sulla quarantina. Labbra carnose. Prima ancora di sedersi, mi cercò con lo sguardo, trovandomi. Mi osservò per un attimo. Capii che avrei potuto farmela, se solo avessi voluto. Io sopra di lei, mentre spingevo col bacino e mordevo le sue labbra fino a farle sanguinare... (Mia sorella è una foca monaca – Christian Frascella)
Variante su De Rica non si può...
...se sommiamo tutta la tenerezza/ che ogni giorno trafiggiamo/ con la spada dell'indifferenza/ ci accorgiamo che la vita è una scatola vuota (Esperienza degli affanni – Nicola Vacca)
Variante funebre-memorialista
Il dolore è perdita / ma è anche l'esperienza dell'uomo giusto/. Sono proprio quelli che non ci sono più/ a raccontarci che nella memoria / forse la deriva può essere evitata / e che nella vita esiste/ anche il lato giusto delle cose. (Esperienza degli affanni – Nicola Vacca)
Variante Chissà chi lo sa
Chissà se l'hai incontrata in giro / quella ragazza dallo strano nome, / Leonisa, studentessa, la figlia / della contessina grassa, la figlia / di tuo padre. (Vite pulviscolari – Maurizio Cucchi)
Variante Celentano
Acceso è azzurro opaco azzurro/ Ovvio azzurro che sfuma / Nell'azzurro azzurro che non amo / Ma ormai mi piace azzurro aperto / Azzurro chiuso azzurro inizio / Azzurro fine" (Vite pulviscolari – Maurizio Cucchi)
Variante porno-rottura di coglioni
Sono una pornodiva | Pagata in pornolire | Lavoro otto pornore | In piedi o a pornoletto | Per divertirmi suono | La pornopiva. | In una pornomansarda | Vicino al pornoduomo | Ho due pornostanzette | Dove mi faccio al porno | Due pornocrocchette (Le ballate dell'angelo ferito – Guido Ceronetti)
Variante Julio Iglesias
La stretta si sciolse. Carletto si girò per guardare in faccia il suo aggressore. Con un giaccone blu e un berrettino nero di lana in testa Giulio sembrava il mozzo di una nave pirata.
Andatura spavalda, carnagione bruna, occhi verdi dallo sguardo curioso che poteva diventare di sfdida: un po' pirata Giulio lo era.
(Il praticante – Gilberto Severini)
Variante Franco Battiato
E intanto Luca pensava: mio amore, mio dolce, grande, mio meraviglioso amore, io ti proteggerò da tutte le infelicità del mondo, e tu non piangerai mai più, sarò la cura da tutte le tue malattie.
(Cronaca di un disamore – Ivan Cotroneo)
Variante regal-ghigliottinesca
Si chiamava Maria Antonietta, nome piuttosto banale ma che lei portava come una regina cui non sarebbero mai riusciti a tagliare la testa. (L'ultima estate – Cesarina Vighy)
Variante Bacio Perugina
E' il destino che ti risarcisce e ti fa vedere la luce dopo l'orrore. Gemma la protagonista è tutto questo. Il mio è un viaggio nei mali della storia per cercare di riequilibrare lo scompenso tra il bene e il male. La vita che poi germoglia... Ho voluto dare dignità a quelle persone così fortemente colpite dalla violenza della storia che, ponendo il dolore al centro, vuole rivendicare alla scrittura il diritto all'infelicità. Scrivere è un destino, un tirarsi indietro dalla vita per raccontare la vita, una voragine da colmare, anche un incontro d'amore, un dono che comunque va restituito.
(da un'intervista A Margaret Mazzantini dopo l'assegnazione del premio Campiello)
Variante Matrimonio-gay
nella classifica dei momenti più belli della mia vita ci sono i mesi che abbiamo impiegato a progettare questa casa, a scegliere i materiali, i colori, ad andare in giro per mobili. Al primo posto della classifica c'è il giorno in cui ho smesso di dire «io» e ho iniziato a dire «noi».
(Io non so chi sei – Giancarlo Pastore)
Versione olfattiva-vaginale
Ammetti di esserti sbagliata. Bisognerebbe, precisi, controllare tracce, umori della vagina.
(Sul monte di Venere – Sebastiano Grasso)
Versione vuoto pneumatico
Tutto il romanzo ha come filo conduttore il vedere e il non capire, il conoscere e il non riconoscere, il rapporto tra oscurità e luce.
(La stampa del 27 ottobre 2009 – a proposito dell'uscita del nuovo romanzo di Baricco – Mario Baudino.)
Variante linear-musicale
La linea orizzontale ci spinge verso la materia, quella verticale verso lo spirito.
(Inneres Auge - Franco Battiato)
Come si può notare ci sono tutti: poeti e scrittori, scrittrici e 'bambini', cantanti e giornalisti, ma credo che possa bastare, almeno per il 2009. Che noia! E citando Lucio Dalla: ho fatto le mie scale tre alla volta, mi sono steso sul divano, ho chiuso un poco gli occhi e con dolcezza è partita la mia mano. (da 'Disperato erotico stomp').
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