CLASSICI
Giovanna Repetto
Un affresco italiano: 'Racconti ambigui' di Enzo Siciliano
Scriveva Siciliano, commentando Gli indifferenti di Moravia: ...non è un romanzo benevolo nei confronti della realtà che interpreta(...) il volto italiano della spregiudicatezza sentimentale che sconfina nel malaffare, l'egoismo belluino che scardina i valori sacri della convivenza fingendo di esaltarli; e, di fronte, un diverso volto dell'animo italiano, che si esprime nella fragilità morale, nell'indecisione emotiva, nel sentimento di una rivolta che si paralizza al suo stesso esprimersi perché nell'esistenza tutto è vano, tutto è cenere in partenza.(Diario italiano 1997 – 2006, Perrone 2008).
Ecco, con queste parole – non si potrebbe trovarne di migliori – Siciliano descrive perfettamente quel "diverso volto dell'animo italiano" che, evidentemente immutato nel 1963, ha lui stesso raffigurato nei suoi racconti.
La figura di Siciliano come critico e uomo di cultura, non dovrebbe far dimenticare lo spessore del narratore, la capacità di dare corpo a personaggi che, una volta sulla carta, reclamano la scena in modo impellente, impongono la loro presenza e inchiodano alle loro storie. Non aveva ancora trent'anni quando esordì con questa raccolta, e i temi, se non sono proprio tutti autobiografici, ruotano comunque angosciosamente intorno alla condizione giovanile. I personaggi si dibattono tra due fuochi. Da un lato l'ipocrisia della società piccolo borghese in un'Italia democristiana fino al midollo: esemplare il racconto 'Il ricatto', in cui un ingenuo neo laureato scopre a sue spese che cosa significhi lavorare in una scuola di preti. Dall'altro lato, quello interiore, il conflitto fra l'aspirazione all'indipendenza e i condizionamenti prodotti da relazioni familiari troppo assillanti, se non addirittura morbose.
Temeva sua madre. La considerava una donna forte, di quelle che trascinano coralmente i figli e la famiglia tutta come sotto una bandiera, - una vociferante chioccia, asmatica e prepotente. Con lei una discussione sarebbe stata impossibile: e ben per questo aveva preso a trattarla con distacco, - cosa di cui la lungimirante signora si era preoccupata assai poco, perché sapeva che quella stizza, nelle occasioni di punta, in suo figlio, si sarebbe trasformata in riottosa arrendevolezza (dal racconto 'Friederich Holt e il suo ventitré giugno' , in cui Siciliano affronta con grande finezza psicologica il tema dell'omosessualità)
E' il rapporto con la madre, sopra ogni altra relazione, quello che emerge, tratteggiato con rara efficacia, dalla lettura di questo libro.
Esemplare e amarissima, a questo proposito, la storia di Fernando Ruchi, ragazzo che alla morte del padre rimane intrappolato senza via d'uscita nel bozzolo che la madre gli tesse intorno.
Il loro appartamento di Roma (...) era tutto fatto di lui e per lui, ma non tale da incoraggiarlo all'orgoglio. Anzi, al contrario, ogni cosa aveva dietro una storia intrecciata di sospiri e di rinunzie, oppure di sorrisi interminabilmente grati, tristi e contriti, da essere un avviso alla pietà.
Descrivendo il passaggio dai primi turbamenti sessuali a un delirio onanistico di sapore incestuoso che condannerà il ragazzo alla solitudine e alla follia, l'Autore regala pagine di altissima letteratura. Del resto l'amore,in queste pagine, è come un convitato di pietra. Cercato,atteso, ma solo apparentemente, ché prima ancora d'esser raggiunto è già appannato da un'aura di delusione, di pigrizia, dal fatalismo della resa a un destino perdente. Vedi 'Ada al congresso', dove si consuma l'incontro fra due professionisti, lei sensibile e bruttissima, lui preoccupato da una sessualità non più brillante; incontro minato all'origine dall'incredulità, dalla sfiducia in sé, da un abbandono svogliato e goffo ai capricci del caso.
Il racconto che apre la raccolta e ne occupa una buona parte, 'Il bagno della regina', appare a prima vista più leggero degli altri, con le sue cronache di vita balneare e le schermaglie fra un giovane scapolo e una madre di buona famiglia con due figlie nubili. In realtà, come il film icona Il sorpasso di Dino Risi, ridendo e scherzando offre di una società e di un'epoca un affresco spietato.
L'edizione da noi considerata è:
Enzo Siciliano
Racconti ambigui
Garzanti 1972
Ecco, con queste parole – non si potrebbe trovarne di migliori – Siciliano descrive perfettamente quel "diverso volto dell'animo italiano" che, evidentemente immutato nel 1963, ha lui stesso raffigurato nei suoi racconti.
La figura di Siciliano come critico e uomo di cultura, non dovrebbe far dimenticare lo spessore del narratore, la capacità di dare corpo a personaggi che, una volta sulla carta, reclamano la scena in modo impellente, impongono la loro presenza e inchiodano alle loro storie. Non aveva ancora trent'anni quando esordì con questa raccolta, e i temi, se non sono proprio tutti autobiografici, ruotano comunque angosciosamente intorno alla condizione giovanile. I personaggi si dibattono tra due fuochi. Da un lato l'ipocrisia della società piccolo borghese in un'Italia democristiana fino al midollo: esemplare il racconto 'Il ricatto', in cui un ingenuo neo laureato scopre a sue spese che cosa significhi lavorare in una scuola di preti. Dall'altro lato, quello interiore, il conflitto fra l'aspirazione all'indipendenza e i condizionamenti prodotti da relazioni familiari troppo assillanti, se non addirittura morbose.
Temeva sua madre. La considerava una donna forte, di quelle che trascinano coralmente i figli e la famiglia tutta come sotto una bandiera, - una vociferante chioccia, asmatica e prepotente. Con lei una discussione sarebbe stata impossibile: e ben per questo aveva preso a trattarla con distacco, - cosa di cui la lungimirante signora si era preoccupata assai poco, perché sapeva che quella stizza, nelle occasioni di punta, in suo figlio, si sarebbe trasformata in riottosa arrendevolezza (dal racconto 'Friederich Holt e il suo ventitré giugno' , in cui Siciliano affronta con grande finezza psicologica il tema dell'omosessualità)
E' il rapporto con la madre, sopra ogni altra relazione, quello che emerge, tratteggiato con rara efficacia, dalla lettura di questo libro.
Esemplare e amarissima, a questo proposito, la storia di Fernando Ruchi, ragazzo che alla morte del padre rimane intrappolato senza via d'uscita nel bozzolo che la madre gli tesse intorno.
Il loro appartamento di Roma (...) era tutto fatto di lui e per lui, ma non tale da incoraggiarlo all'orgoglio. Anzi, al contrario, ogni cosa aveva dietro una storia intrecciata di sospiri e di rinunzie, oppure di sorrisi interminabilmente grati, tristi e contriti, da essere un avviso alla pietà.
Descrivendo il passaggio dai primi turbamenti sessuali a un delirio onanistico di sapore incestuoso che condannerà il ragazzo alla solitudine e alla follia, l'Autore regala pagine di altissima letteratura. Del resto l'amore,in queste pagine, è come un convitato di pietra. Cercato,atteso, ma solo apparentemente, ché prima ancora d'esser raggiunto è già appannato da un'aura di delusione, di pigrizia, dal fatalismo della resa a un destino perdente. Vedi 'Ada al congresso', dove si consuma l'incontro fra due professionisti, lei sensibile e bruttissima, lui preoccupato da una sessualità non più brillante; incontro minato all'origine dall'incredulità, dalla sfiducia in sé, da un abbandono svogliato e goffo ai capricci del caso.
Il racconto che apre la raccolta e ne occupa una buona parte, 'Il bagno della regina', appare a prima vista più leggero degli altri, con le sue cronache di vita balneare e le schermaglie fra un giovane scapolo e una madre di buona famiglia con due figlie nubili. In realtà, come il film icona Il sorpasso di Dino Risi, ridendo e scherzando offre di una società e di un'epoca un affresco spietato.
L'edizione da noi considerata è:
Enzo Siciliano
Racconti ambigui
Garzanti 1972
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