CINEMA E MUSICA
Alex Pietrogiacomi
La rivoluzione futurista di un 'power trio': 'Soli nel buio' degli Sweepers.
Già nel nome, questo power trio si porta un'onomatopea che incita ad una rivoluzione veloce, rapida, impropriamente direi "futurista". Sweepers. Suona facendo chiudere le labbra e facendo scorrere l'aria sulla lingua. Così si ascolta questo disco, con l'aria che sfronda l'ascoltatore.
Seconda prova, dopo l'omonimo del 2005, Soli nel buio, colpisce per la grande maturità e l'intelligenza musicale dimostrata dal trio composto da Tiziano Tarli (voci, chitarra, organi, violino e theremin e autore di libri come Beat Italiano e La felicità costa un gettone), Emanuele Sterbini (basso e autore del side project solista Sterbus, con lo psichedelico 'EVA ANGER' di cui c'è un assaggio qui in Prujem) e Alessandro Palermo (batteria), che ha una cangiante dimensione in cui muoversi a proprio agio senza mai perdere identità e direzione.
Ci troviamo di fronte ad una vera propria entità che va al di là del combo e del feeling tra membri di una band, gli Sweepers sono capaci di assestare bordate di garage rock, cambiarsi di vestito e diventare gli 'Illuminati' (altro side project che ripropone insieme a Pierpaolo de Iulis, le messe beat) e tornare con una new realese in cui il rock ha un gusto anni 50-60 con spinte pseudo punk nell'attitudine e una marea di contorni che riportano alla testa la godibilità di un surfin'rock degno dell'anno 2010.
Fresco, nei testi, negli arrangiamenti e nel concept stesso del booklet che omaggia il Cosmismo (una corrente filosofica sviluppatasi in Unione Sovietica, a partire dal supramoralismo di Nikolai Fedorovic Fedorov ) questo album è un potente carburante fatto di dieci tracce che convincono per il groove possente che riesce a creare la sezione ritmica, fatta di un suono talmente "grosso" da spingere contro il muro e lasciare lì inermi e per la dinamica di una chitarra che non ha bisogno di essere una lead guitar e che raccoglie le idee della voce, le supporta e arricchisce in maniera innaturale nella sua semplicità.
Nella miscela di stili, che racchiude lo stile degli Sweepers, torna anche il lavoro di ricerca e studio che è stato fatto per poter diventare 'Gli Illuminati', soprattutto in alcune scelte di strumenti musicali (come l'organo o il Theremin- un vecchissimo strumento utilizzato anche in numerose colonne sonore di film, tra cui La moglie di Frankenstein di James Whale, Io ti salverò di Alfred Hitchcock e Ultimatum alla Terra di Robert Wise.) o di armonie che richiamano quegli anni, uno studio che si tuffa nella psichedelica sperimentazione , nel gusto del suono che si espande, che fa corpo e volume in una stanza fino a saturarla.
Gli Sweepers fanno bene perché sono puri, perché non hanno accademismi oppure una parvenza da indie band. Si respira onestà per tutta la durata del cd, si respira il rock migliore, quello che abbiamo sentito dai nostri genitori, che ci ha fatto crescere negli anni novanta e che ascolteremo (se Dio vorrà, anche grazie a questo trio) nel 2010. Tutto italiano ma così straordinariamente internazionale.
Teste che si muovono, sudore e stupore. Allacciatevi al sedile, prendete la mano del vostro vicino, sigillate il casco e partite.
Soli nel buio, quello che resta da fare è ascoltare.
Seconda prova, dopo l'omonimo del 2005, Soli nel buio, colpisce per la grande maturità e l'intelligenza musicale dimostrata dal trio composto da Tiziano Tarli (voci, chitarra, organi, violino e theremin e autore di libri come Beat Italiano e La felicità costa un gettone), Emanuele Sterbini (basso e autore del side project solista Sterbus, con lo psichedelico 'EVA ANGER' di cui c'è un assaggio qui in Prujem) e Alessandro Palermo (batteria), che ha una cangiante dimensione in cui muoversi a proprio agio senza mai perdere identità e direzione.
Ci troviamo di fronte ad una vera propria entità che va al di là del combo e del feeling tra membri di una band, gli Sweepers sono capaci di assestare bordate di garage rock, cambiarsi di vestito e diventare gli 'Illuminati' (altro side project che ripropone insieme a Pierpaolo de Iulis, le messe beat) e tornare con una new realese in cui il rock ha un gusto anni 50-60 con spinte pseudo punk nell'attitudine e una marea di contorni che riportano alla testa la godibilità di un surfin'rock degno dell'anno 2010.
Fresco, nei testi, negli arrangiamenti e nel concept stesso del booklet che omaggia il Cosmismo (una corrente filosofica sviluppatasi in Unione Sovietica, a partire dal supramoralismo di Nikolai Fedorovic Fedorov ) questo album è un potente carburante fatto di dieci tracce che convincono per il groove possente che riesce a creare la sezione ritmica, fatta di un suono talmente "grosso" da spingere contro il muro e lasciare lì inermi e per la dinamica di una chitarra che non ha bisogno di essere una lead guitar e che raccoglie le idee della voce, le supporta e arricchisce in maniera innaturale nella sua semplicità.
Nella miscela di stili, che racchiude lo stile degli Sweepers, torna anche il lavoro di ricerca e studio che è stato fatto per poter diventare 'Gli Illuminati', soprattutto in alcune scelte di strumenti musicali (come l'organo o il Theremin- un vecchissimo strumento utilizzato anche in numerose colonne sonore di film, tra cui La moglie di Frankenstein di James Whale, Io ti salverò di Alfred Hitchcock e Ultimatum alla Terra di Robert Wise.) o di armonie che richiamano quegli anni, uno studio che si tuffa nella psichedelica sperimentazione , nel gusto del suono che si espande, che fa corpo e volume in una stanza fino a saturarla.
Gli Sweepers fanno bene perché sono puri, perché non hanno accademismi oppure una parvenza da indie band. Si respira onestà per tutta la durata del cd, si respira il rock migliore, quello che abbiamo sentito dai nostri genitori, che ci ha fatto crescere negli anni novanta e che ascolteremo (se Dio vorrà, anche grazie a questo trio) nel 2010. Tutto italiano ma così straordinariamente internazionale.
Teste che si muovono, sudore e stupore. Allacciatevi al sedile, prendete la mano del vostro vicino, sigillate il casco e partite.
Soli nel buio, quello che resta da fare è ascoltare.
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