Recensioni
Vicolo cieco
Effequ Edizioni, Pag.143 Euro 8.50Caro Aleardo
ti scrivo questa mia dopo le feste. Che non ho amato come al solito per i motivi che tu sai e che non sto qui ad elencarli di nuovo. Ma ho avuto tempo da spendere che, di questi tempi, è l'unica cosa che si fa volentieri senza il rischio di vedere alla fine il portafogli vuoto.
E in questi momenti di relax e pace interiore – non credo a chi dice, con una frase di scarso effetto fisiologico, che non ha modo nemmeno di respirare – ho avuto metodo (parola che mi è cara di recente) di leggere alcuni libri che avevo diligentemente poggiato sul mio comodino, in ordine sistematico di scelta e di preferenza.
Lettere libertine
Hacca, Pag. 140 Euro 10,00Roma 2 novembre 2075
Caro diario
Sono ancora deliziosamente agitato. L'elezione al soglio pontificio del primo papa gay mi ha riempito d'orgoglio e mi ha sinceramente commosso. Non capisco, anche se cerco in tutti i modi di carpirne il senso e le resistenze, il grido di dolore che viene da quelle frange un po', diciamocelo, oscurantiste ed oltranziste della società che vedono in questo voto la prova conclusiva di una perdita di valori e di un sostanziale avvicinamento alla fine del mondo.
Chesil Beach
Einaudi, Pag.136 Euro 15,50Non lo dovrei dire, ma io con McEwan ho qualche difficoltà. Eppure l'uomo ha un suo fascino e dice cose interessanti. Prendete ad esempio la sua partecipazione alla trasmissione televisiva di Fazio. Non ha ceduto alle lusinghe cretine del conduttore, ha espresso perplessità per una società divisa tra perbenismo e arrivismo, ha detto a chiare lettere che l'esistenza non è che sia sta gran cosa ed ha più che decentemente mostrato un volto disciplinato e cauto, ma per nulla remissivo. Prima di lui Battiato, aveva sproloquiato, e mi aveva infastidito, di meditazione e della bellezza della natura.
Padre Pio
Einaudi, Pag. 419 Euro 24.00Diciamocelo sin dall'inizio, forte e chiaro: qui, non si tratta di stabilire una volta per tutte se le piaghe sul corpo di Padre Pio siano state vere stigmate, né se le opere da lui compiute siano stati veri miracoli. Chi cercasse in questo libro la risposta – affermativa o negativa – a domande di tal genere, farà bene a chiuderlo subito (pag. 9).
La puntualizzazione, a ben vedere, arriva praticamente subito, dopo qualche rigo di "suggestione" storica. Ma allora a 'sto punto mi chiedo: perché Luzzatto si è prestato (per fortuna una volta sola in tutto l'ambaradam mediatico esploso dopo l'uscita del saggio) ad apparire in tv, con tanto di libro in mano, sapientemente segnato da post-it,
Cina Ching Kuo
Real Cinema Feltrinelli, 2 DVD + libro di 128 pagine Euro 18,90Il regista è lui. Michelangelo Antonioni. La stessa cinepresa del Grido, I Vinti e Blow Up.
Stavolta il grande maestro è in Cina; sta girando Cina Ching Kuo un documentario sul grande paese comunista degli anni settanta. Le riprese e il viaggio vengono realizzate tra il maggio e il giugno del 1972. La troupe guidata da Antonioni percorre migliaia di chilometri, visita palazzi, fabbriche, campagne, metropoli, sedi di partito, ospedali, per raccontare il continente del socialismo realizzato. ad accompagnarli è una guida ufficiale che sa cosa mostrare ai visitatori e cosa no.
La macchina in Corsia Undici
Adelphi, Pag. 70 Euro 5,50Verso la fine degli anni '30 uno psichiatra italiano, Ugo Cerletti, ebbe la sua luminosa idea al riguardo. In quel periodo Cerletti stava a Roma e, pare durante una passeggiata, recatosi al macello pubblico fece le sue osservazioni.
Perché Cerletti si recò al macello rimane un mistero: i passi lo guidarono verso il suo destino? Era un osservatore abituale di quello spettacolo? Non lo sapremo mai.
Quella mattina, macellavano i maiali.
Pintxos. Nuovi racconti baschi
Gran Vìa Edizioni, Pag. 221 Euro 16,00In questa raccolta di "bocconcini" (pintxos) figurano quattordici autori baschi, tradotti direttamente in italiano dalla lingua euskara. Ogni Autore precede il suo racconto presentandosi con una piccola autobiografia, che è a sua volta un racconto fra i racconti. Ne scaturiscono autoritratti molto personali e a volte caratterizzati da sorprendente modestia. Ho avuto alcune ambizioni, - confessa Pello Lizarralde - ma mai quella di essere scrittore professionista. Tutti descrivono il proprio rapporto con la scrittura, finendo per collocarsi in due categorie: gli scrittori per caso e gli scrittori che si sentono tali fin dalla nascita.
Villa in Brianza
Adelphi, Pag.67 Euro 5,50Si sappia subito, a scanso di frustrazioni, che il testo di Gadda è breve, anzi brevissimo, solo 17 pagine, e dunque tale da stimolare, sì, un certo appetito (di Gadda basta una frase per suscitare trepida ingordigia) ma ben lungi dal dare sazietà. E però ha il pregio di essere un racconto rimasto inedito fino al 2001, e denso di spunti che agli occhi degli esperti rivelano essere i prodromi di capolavori futuri, come La cognizione del dolore. Altra ragione di interesse è il contenuto amaramente autobiografico, là dove il ritratto dei genitori è tratteggiato, più che con ironia, con feroce sarcasmo.
Diario di un ragazzaccio
Cooper, Pag.295 Euro 12,90Vi è un discorso da fare su questo, che riguarda soprattutto gli italiani. Chi ha superato una "certina" di anni non può non avere a cuore uno sceneggiato televisivo che mandò in sollucchero lo stivale intero: Il Giornalino di Gian Burrasca. C'era la regia di Lina Wertmuller, c'era la grande (per modo di dire, ma grande artisticamente) Rita Pavone. C'erano Bice Valori (chi può dimenticare la direttrice nana del collegio?), Sergio Tofano, Paolo Ferrari, Valeria Valeri, Marisa Merlin e un fottìo di promesse del piccolo schermo. E Nino Rota compose la musica e Luis Bacalov, futuro premio Oscar per Il Postino, la arrangiò. Insomma un capolavoro di finezza e qualità.
Lew Fonesca. Midnight Pass
Alacràn, Pag. 279 Euro14.80Kaminsky è una vecchia volpe, lo si capisce già dal nome che dà al suo nuovo "indagatore": Lew Fonesca. Sfido chiunque a dire che lo ha letto correttamente la prima volta che se l'è visto davanti agli occhi. Infatti il gioco continuo che rimbalza come una palla da ping pong durante la vicenda é: Fonesca, no Fonseca.
Ci sono cascato anch'io, seppur avvezza alle stranezze del noir e agli improbabili trucchi del mestiere. Ma a Kaminsky si può perdonare tutto, anche questo sottile gioco "visivo".
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