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Il Paradiso degli Orchi
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ATTUALITA'

Pina D'Aria

Castrati: la strampalata accozzaglia di babbascioni raccomandata dagli editori, raccoglitori o roditori? Castrati tutti.

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Si fa Natale tra poco e i consigli per gli acquisti trasudano cul/tura, nel senso che bisogna turarsi il naso tanto puzzano di pupù i prodotti della scrittura massiva, che, va be' l'istruzione per tutti e l'ode che si leva al maestro Manzi, ma per favore, la volete smettere di bere tutto ciò che propina l'editoria italiana dei raccomandati e degli appartenenti a? La vogliamo finire con le Mazzantini stridenti e petulanti come foglie d'autunno, dolciastre e amareggiate già prima degli eventi e con una becera poesia dei lidi altrui e libici? La finiamo coi Baricchi carichi di finterie e magari fossero letterarie ed evasive? Certo il quadro non evolve con le Sveve Modignani che cercano marito da 'na vita e ne trovano uno, un amore di coniuge, stipato proprio in un libricino che per carità, non apro, se no collasso tanto è fetido di miscelanze putride! E che ne dite, nel paese dei volponi, del tal volpino che vuol essere di garbo alla moda parlando di anziani, l'Antonia nello specifico, di cui finalmente si prende cura il signor Vitali, autore docile quanto fiaccolaio smorto? C'è persino, tra gli stranieri, chi ha "rubato" lo pseudonimo di Anonymous alla sottoscritta, per intitolare l'ennesima operetta intrigante su Shakespeare: impresario e ladro, senza scrupoli, di drammaturgie altrui? Un po' si scherza e non me ne vorranno i supercitati che dovrebbero ringraziarmi per la pubblicità; tuttavia li vedo già avanzare facendo spallucce, ecchèvvuolequestaqua? Ecchettelodicoaffà?, rispondo sin d'ora aggiungendoci vaffangala tu e l'editore tuo che t'ha messo al mondo!! E nella lista ci metto pure quel rincoglionito di Philip Roth che tanto piaceva col Lamento di Portnoy e tanto stufa con 'ste vecchierie passatiste e stronze. E 'sta cacchio di Maraini, non s'è ancora consumata a parlarci di Fosco suo padre e di Moravia che le chiedeva di suggere e se lei non lo dice, lo si intuisce perché venga recitato a parole tue, o volgo?, o popolo d'imitatori di campioni e prepotenti? Suvvia, meditate paesani, ché la pappa editoriale è canina, fa saliscendi nell'esofago: non si digerisce, che dico, non si deglutisce!! Suvvia, si capisce, non ce l'ho con qualcuno, mi pongo delle domande: l'editore è imprenditore? Certo! Deve far soldi a palate? Sicuro! Deve circondarsi di servi, acchiappini e galoppini? Per forza! C'è bisogno di letteratura? No, scherzi? Basta averci la storiella, i fatterielli di Chicchì e Coccò come fanno i sudisti d'Italì; a nessuno interessa la Lingua che restituisca la Parola, a molti dispiace il Lessico che si fa Pensiero; le idee quando scaturiscono dalla narrazione sia essa poetica, argomentata, o puramente descrittiva, ma sapiente e potenziale, ridona il mondo da abitare. Invece, il Belpaese viene desertificato con l'obbrobrio dell'apparente letterario, pretestuoso, tanto, poi, s'impacchetta col nome di Einaudi, di Feltrinelli, degli stessi Mondadori che non curano le eredità come invece fanno le dinastie porche dei "trota" e dei berlusca. E mi fermo qui che potrei sembrare ingenua. Non voglio arroventare il territorio delle urgenze, delle crisi, dei destini predefiniti, delle sedioline da maitre a penser del picchio. Editori? Tristi figuri del livore nazionale si aggirano e occupano le redazioni non certo per lanciare l'urlo di Munch, che di esistenzialismi se ne intendeva, o, degli indignados che di parole e suggerimenti veri hanno bisogno. Tornate a scuola, raccoglitori pagati dall'Azienda, studentelli adagiati su allori di università frequentate leccando il bucolone del barone! Sorci, tra i roditori i più brutti, lo so che vi esprimete e vi esercitate in nome del Mercato! Sareste voi gli editors? Siete dunque voi la Gentaglia che calcola anziché agire attraverso la proposizione, semplice, di una lettura stimolante, adatta alla mente e all'intelligenza? Male, molto male, perchè avete stufato! Mi consola leggere il Paradiso degli Orchi ...

Mi capitano ancora sotto gli occhi, poche righe: "... l'unica differenza che conosco è che qualcuno mangia meglio di altri, perché la società è sempre divisa tra ricchi e poveri..." Uau! All'anima della scoperta! Ora che avete appreso da Kazzius Sumfrescus come stanno le cose, fatevi la bollita e scioglietevi il lardo dentro. Mentre gli zingari e i pankabbestia, i clochards, piangono e cacano ovunque, Romeo e Giulietta di un ceto sconosciuto e per niente classificabile, con disperante fregola cercano il letto. Oh come proliferano le nicchie e gli elitarismi d'accatto, oh come mi sono stufata!

Le identità incontestabili hanno stufato! Gli anarchici che fanno i bocchini ai salotti hanno stufato e parlo da libertaria e indignata, da zero che si moltiplica nella selva delle relazioni.

Gli imbrogli, gli unguenti, gli elisir, gli stimolatori, gli integratori, INSOMMA!, i sostitutivi e i conservanti di e in ogni ambito, dalla politica al cibo, hanno stufato! Gli avariati tentativi di avanzare con lo sputo e con la cravatta hanno stufato! Oh stronzi che comandate, avete stufato! Oh infelici che ubbidite, avete stufato! Oh voi che attendete, avete stufato! Mi rifiuto di fare yoga per star bene; non mi va di assistere allo spettacolo della gente manipolata che lavora al servizio degli Incapaci, di quegli esseri ripugnanti, editors compresi, che ben sanno trasmettere avvilimento e astio attraverso il modellino facile facile dell'avidità.

E' il mondo della Grande Pretesa! E' il mondo della Produzione Perpetua e dell'Eterno Profitto! E' il mondo di chi non si pone il senso del limite e si spinge fino "... all'omicidio delle masse lavoratrici..."

E allora, miei cari illusi e disillusi, veggenti e previdenti, mezzi orbi e mezzi sordi, originali mai puri benchè puristi e permalosi, fancazzisti, roccafortisti e fra' cazzi di ogni risma, avete stufato! Dimettetevi dal paradosso che in verità apparterrebbe all'Arte, alla Parola creatrice del costrutto curioso e poco flessibile che non si assimila ai costumi scellerati, neanche li scandaglia tanto è palese l'obbrobrio, semmai li spoglia di quei vestiti inutili e pacchiani da realisti, che della concretezza han fatto un cumulo cocente di macerie e c'è chi vi scava in mezzo... Le sovrapposizioni dei discorsi e l'estrema motilità del Pensiero danno il via al paradosso, vivere tuttavia in tale paradossale concerto di situazioni infangate, mi fa voltare lo stomaco! Qui finisce l'illuminismo col tantrismo e l'ecclettismo di una persona aperta sì, ma stanca, stanca, del liquame emotivo emorroidale dei sudditi, delle freddezze accademiche e composte di chi professa la sapienza del come vanno le cose, delle recite alla maniera scema della Gelmetti che vorrebbe con danno modificare il mondo.

Il mondo guastato ulteriormente. Il mondo dei rampolli odiosi, delle figlie come pallottole che sistemano e sono sistemate col matrimonio/patrimonio nel reame dell'ottusità provinciale, dell'ostinazione nel voler imprimere un tono, l'accentato tipico della piccola borghesia tronfia, zoccola, madre dell'oscena fioritura di figuri da baraccone e di gladiatrici.

Il Belpaese - frazione di Little Italy – esporta sorrisi allucinati d'odio e commozioni momentanee. In tale ambaradan di padroni imitati e copiati, i comunisti non sono in gamba, i pippaioli si annidano tra gli anarchici, gli stupidi fanno la guerra e proliferano, indisturbati, i falsificatori, i ricettatori che comprano oro in ogni angolo del Bruccolino's Standard Market e nell'insieme di essi, si intercettano ben distinti, proprio degli editors e degli scriventi di casa nostra, grossi raccomandati, pur sempre sorcetti castrati delle lande cul/turate...

Tu di una certa età che hai votato mafiosi e bifolchi, non hai ragionato neppure per un istante su che cosa avrebbero ereditato i più piccoli, diciamocelo, hai teso il trappolone alle nuove generazioni e di libri non sei andato ragionando, tanto ti dicono cosa devi comprare, ma tra acquistare e leggere e saper leggere c'è una bella differenza!! Godevi all'idea che gli inetti al potere avrebbero comandato in maniera scontata e parassitaria vampirizzandoti, cacialone masochista senza un filo di ritegno! Poveraccio assatanato a caccia di lucro, perfido verminoso, malato eppure impunito, lo sapevi, tu, che stavi calpestando la Dignità! Nella speranza d'arricchirti con le spartizioni dei dividendi, li vedi volatilizzarsi, sempre più virtuali. I capitali veri spariscono dalle banche e per taluni diventano vacanze eterne, barche, ville, oro ed energia, residences, castelli e isole taitù degli Eletti che tu hai votato e hai imposto! A chi frega di testi e libri che arrichiscono, che favoriscono la conoscenza, regalano un qualche spunto per armonizzare i rapporti tra umano e umano e non solo...? Gossip, ladroneria e voierismo ovunque! Talvolta anche gli amici stufano coi loro piagnistei di unioni e di divorzi, con le metafore esistenziali del vivere e fare e produrre peti. Quanto consolerebbe una bella pagina moderna, viva, movimentata e placida nel fluire! UFF! Che guallera! Che enormità di guallera! C'è il niente nel centro del nulla e tutt'intorno persiste un buco di civiltà con capannoni e fabbriche malate, con operai infetti e le scuole resistono in avanzato stato di decomposizione, i maestri si ammalano, le mamme si demotivano, finanche i narcisi si appannano. C'è sempre un apice, una forza, una decadenza; mi diverto ancora, ma il luogo, il logos mare sul quale galleggiamo, questa, non altrimenti traslata, Terra bagnata, tuttavia annega, nel morbo e nelle merde. Tu, decisionista elettore del cippo, tu brutale e privo di sentimenti, come i tuoi capi, non ti poni alcun quesito. Sei una bestia! E' il dubbio che trasforma il mondo! E tu ti sei in qualche modo permesso di bruciare i miei libri, pifferaio fregapere!

Il mare che ha smesso di cullarci, inonda, ma di ciò non azzardo a riferire per il dolore fuor da ogni metonimico e figurato ripetersi di catastrofi. Asserisco d'altra parte, che nell'apocalisse è scritto per i farabutti che se pensi di essere troppo buono e sai che non è vero, il verbo si applicherà alla lettera: chi nuoce, si cuoce! - iperbole divina che non modifica lo status quo, ciononostante non tralascia il giudizio di colpevolezza – fidatevi tutti e voi panteganotti eviscerati in special maniera, state attenti a non vomitare le zampette che fin qui v'hanno condotto; è il padreterno che vi parla dal Paradiso! Una risata, un embrionale guizzo psichedelico sta per seppellirvi, amen!





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