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Il Paradiso degli Orchi
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RACCONTI

Attilio Spaccarelli

Dal dentista

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Il tuo dentista si chiama Matteo ed é proprio forte, mentre la sua giovane e brava assistente, Gabriella, oltre ad essere una bella ragazza, é una persona molto delicata e sensibile. Ultimamente però si é trasferito da piazza Navona a largo Somalia. È un po' lontano, ma pazienza ne vale la pena. Ci vai con Roy, un assistente nativo dello Sri Lanka, molto bravo e che si é sempre ben comportato, fatta salva una piccola macchia alla fine del rapporto.

Suonate il citofono e vi aprono. Il portone sembra pesantissimo. Roy spinge ed apre. Fa per prendere la carrozzina allorché il portone sospinto dalla molla interna si richiude. Bisogna risuonare, riaprono. Questa volta, avvedutamente, Roy mette un piede dentro, tiene il portone col suo corpo aitante e avendo afferrato le tue gambe, comincia a tirare lentamente la carrozzina verso di sé. Che però si blocca di fronte ad un piccolo dente. Roy guarda e si interroga sul da fare. Si sente nuovamente il rumore della serratura elettrica: l'ha azionata una donna, forse un inquilino, che in quel momento appare come la Madonna che è venuta in aiuto.

Infatti, la santa donna gentilmente tiene la porta e così si può finalmente entrare. Ci sono sei gradini che Roy supera impennando la carrozzina. L'ascensore é a piano terra: é largo e poco profondo, porte a battente. Roy sistema la carrozzina lungo l'ascensore e fa per chiudere la porta. Non passa. Spinge allora la carrozzina verso il lato sinistro, la alza dalle maniglie e prova di nuovo. Niente. Una voce proveniente dalla tromba delle scale invoca: «Ascensoreee!...». Roy alza ancora di più la carrozzina e questa volta riesce a chiudere l'anta, anche se un piccolo listello di legno cade a terra. Ora occorre chiudere anche l'altra anta. «Ascensoreee!...». Carrozzina tutta verso il lato destro, sollevamento della medesima con i piedi del passeggero: non va. Bisogna riprovare alzando di più. Si chiude, finalmente. «Primo piano!». L'ascensore non parte, Roy sta sudando ed è perplesso. Tu non sudi, ma sei ugualmente perplesso. Osservi la pulsantiera, vi é il foro di una chiave. Mentre metti a fuoco, ti accorgi che una giovane coppia sta scendendo le scale e guarda storto verso l'ascensore. Pensi che non sia il caso di chiedere loro se hanno la chiave e perciò mandi Roy a prenderla nello studio medico, al primo piano. Finalmente arrivi allo studio del dentista. Una metà della porta di ingresso é chiusa ed occorre aprirla per fare passare la carrozzina. Ci vogliono delle chiavi speciali con le quali, però, la segretaria non riesce ad aprire la porta. Bisognerebbe chiamare il dottore perchè «L'ultima volta...», ma il dottore é impegnato con un'otturazione. Un signore in sala d'attesa si alza e viene a collaborare. Passa un ragazzo che si ferma incuriosito e poi si aggrega alla compagnia. Tu intanto stai pensando «È meglio non pensare che può scappare la pipì...». Viene un medico dello studio, prova, non ci riesce e se ne va scuotendo la testa. Viene la segretaria più anziana che commenta «Questa porta è sempre così...», e ti guarda non sai se con rimprovero o con comprensione. Il gruppo di lavoro, che ha ormai occupato l'intero pianerottolo, aumenta in agitazione, ma non in efficienza. Fa caldo, la porta resiste stoicamente e tra i volontari si cominciano a notare i primi cedimenti fisici. Sopraggiunge un signore attempatello ma dall'aria saggia, che chiede timidamente «Avete sbloccato sotto?...». I componenti del gruppo si fermano come fulminati, e cominciano a guardarsi con aria interrogativa ed astiosa.

La porta si apre dolcemente, ghigno del signore attempatello ma saggio, mentre il gruppetto fa irruzione nello studio medico vomitando in cuor suo maledizioni varie.

Fatti salvi alcuni dettagli di poco conto, l'avventura si é ripetuta per l'intero mese di Luglio, il tempo di una capsula e di una pulizia dei denti. La Madonna, o chi ne faceva le veci, si é fatta spesso aspettare; la giovane coppia pareva in attesa del tuo arrivo per chiamare l'ascensore, e lanciava occhiate di fuoco verso quei due estrosi che si dimenavano dentro l'ascensore; nell'ascensore sono stati rilevati segni evidenti di vandalismo; in assenza di qualche illuminato suggerimento, la colluttazione con la porta ha assunto connotati epici; la carrozzina é stata rottamata.

Sul pianerottolo è stata affissa una targa in memoria dei caduti





Attilio Spaccarelli

Sessantunenne, funzionario di banca, ha svolto attività scientifica presso l.Università di Roma La Sapienza, scuola di Ricerca operativa, ed ha pubblicato alcune monografie e articoli scientifici

rimanendo sempre attivo nella ricerca sui metodi quantitativi.

Colpito da sclerosi multipla all.età di trent.anni, racconta con spirito leggero le diverse vicissitudini di una pressoché intera vita da disabile.





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