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Il Paradiso degli Orchi
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Alfredo Ronci

Datemi un martello. Che cosa ne vuoi fare? Lo voglio dare in testa a chi non mi va. (*)

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Sogno sempre una domanda del genere: chi vorresti riempire di martellate ai coglioni? Non avrei dubbi a rispondere: Antonio D'Orrico, il 'critico' letterario di un noto quotidiano, lo stesso che Massimiliano Parente, uno scrittore che riempirei allo stesso modo di martellate ai coglioni, definì argutamente il software automatico del Corriere della Sera.

Vi chiederete, semmai ve ne importi, ma perché?

La risposta non è nel vento, ma nell'inserto 'La lettura', sempre del Corriere in data 24 dicembre 2011. E precisamente nella recensione del 'sommo' al libro di Fabio Volo. Che riporto integralmente (ci sarà qualche problema di copyright? Speriamo di no. Sarebbe un delitto riportare solo dei piccoli stralci (stracci?).



Margaret Mazzantini scrive frasi tipo: "La grinta autistica di chi si batte sola con se stessa e non cambia muro". Fabio Volo scrive: frasi tipo: "Ho molti sospetti su di me. Ho paura che la mia vita sia un lungo malinteso. Forse non sono la donna che credo di essere".

Preferirei Fabio Volo.

Gianrico Carofiglio scrive frasi tipo: "Mentre diceva quella bugia pensò che non ricordava gran parte del film che aveva visto nella sua vita. C'era differenza fra il non aver mai visto un film, visitato un luogo, o letto un libro e l'averli visti, o visitati, o letti senza ricordare niente?".

Fabio Volo scrive frasi tipo: "Mi è venuto in mente quando da bambina, in cucina con la nonna, seduta in ginocchio su una sedia, pulivamo i fagiolini e buttavamo le codine dentro una pagina di giornale al centro del tavolo".

Preferirei Fabio Volo.

Erri De Luca scrive frasi tipo: "Sconto da molto tempo sopra scritture sacre, senza spunto di fede. Nella lettura gusto l'alfabeto antico, la mia conoscenza avviene nella bocca. L'ebraico antico gira come un boccone tra lingua, saliva, denti e sella di palato".

Fabio Volo scrive frasi tipo: "Federica questa mattina è entrata in ufficio stravolta. Mi ha raccontato di essere uscita con un ragazzo... Mi ha detto che uno con una resistenza simile non l'aveva mai incontrato. Hanno iniziato a fare l'amore dopo cena e lei verso le due ha chiesto di fare una pausa. Quando sono andata in cucina a prendere dell'acqua, barcollavo come se mi avesse svitato le anche".

Preferirei Fabio Volo.

Fabio Bonetti, in arte Volo, 39 anni, bergamasco di Calcinate, figlio di un panettiere, disc-jockey, attore, sceneggiatore, doppiatore, cantante, batterista, ex-Iena, primo nella classifica dei bestsellers, bon è, come pensano gli intellettuali, il peggiore scrittore italiano
.



Finalmente D'Orrico si è qualificato: non è un intellettuale (ragioniamo per sillogismo: gli intellettuali ritengono Volo il peggior scrittore italiano, a D'Orrico piace Volo, D'Orrico non è un intellettuale... ça va sans dire) tanto meno un intellettuale snob (il titolo della recensione è: 'Fabio Volo, il tabù dei letterati snob') e aggiungiamo noi, nemmeno un critico, figuriamoci arguto.

Perché per giustificare l'inutile 'scrittore' di Calcinate, lo affianca al 'fior fiore' della nostra narrativa: l'inessenziale Mazzantini, il furbo Carofiglio e l'allappapalle De Luca. Come a dire che non ha conoscenza migliore. E poi deve essergli costata una fatica improba prendere i libri di quest'ultimi, sfogliarli, puntare l'indice a caso ed estrarre l'inservibile citazione.

Qualcuno dice che D'Orrico scriva solo per creare casi letterari che non esistono. Pur avendo più volte sospettato l'inconsistenza e l'inesistenza di un simile cretino, la realtà purtroppo è ancor più devastante: il software automatico del Corriere non solo esiste, ma sforna in continuazione insopportabili considerazioni sulla narrativa. Sarebbe il caso d'intervenire.

Con una sonora lezione a base di martellate ai coglioni (simbolicamente?).



(*) Estratto dall'hit 'Datemi un martello' di Rita Pavone (1964).







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