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Il Paradiso degli Orchi
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ATTUALITA'

Marco Lanzòl

Il senso scomunicato, fatti e fattacci di Tony Duvert

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Mi capitò (Il paradiso cartaceo n.19) di scrivere sul Tony del sottotitolo. Oggi, lo scrittarello s'è articolato a una dimensione insopportabile in via telematica. Però sembra che interessi, indi si recidiva riscrivendolo. Va detto che l' ubi consistam del Nostro è la pedofilia, intesa come amicizia amorosa per i marmocchi e tesa fra le coordinate della prima e seconda pratica:



prima pratica

Récidive(Minuit, Paris 1967; trad. it. Recidiva, Pratiche, Parma - Lucca 1968; ES, Milano 1992) (d' ora in avanti REC);

District(Fata Morgana, Paris 1978) (DIS)( Scritto nel '67-'68, rivisto nel '77)

Portrait d' homme couteau(Minuit, Paris 1969) (POR);

Interdit de séjour(Minuit, Paris 1969) (INT);

Le voyageur(Minuit, Paris 1970) (VOY);

Paysage de fantaisie(Minuit, Paris 1973) (PAY);

Le bon sexe illustré(Minuit, Paris 1974; trad. it. Il buon sesso illustrato, ES, Milano 1995) (BON).



seconda pratica

Journal d' un innocent(Minuit, Paris 1976; trad. it. Diario d' un innocente, La Rosa, Torino 1981; ES, Milano 1993; Sperling & Kupfer, Milano 1995) (JOU);

Quand mourut Jonathan(Minuit, Paris 1978; trad. it. Quando morì Jonathan, Savelli, Roma 1981; ES, Milano 1997) (QUA);

Les petits métiers*(Fata Morgana, Paris 1978) (PET);

L'Île atlantique(Minuit, Paris 1979; trad. it. L'isola atlantica, Ed. Casagrande, Bellinzona 2001) (ILE);

L'enfant au masculin(Minuit, Paris 1980; trad. it. L'infanzia al maschile, La Rosa, Torino 1982) (ENF);

Un anneau d'argent a l' oreille(Minuit, Paris 1982) (ANN);

Abécédaire malveillant(Minuit, Paris 1989) (ABB).

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* pétit métier in argot è "prostituta". Tradurrei non letteralmente Il "mestiere" di vivere.



All'inizio, Duvert è nella scia della tradizione dell' estremo, dell'unheimlich e del perverso (da Sade a Michaux, via Genet, Bataille, gli irregolari alla Lautreamont), e del parlar franco della puerizia - Hugo, Jules Vallès, Zola, Pergaud, Renard). Ivi l'Autore si inserisce, narrando di ragazzini che hanno lunghi, raggelati momenti di onnivora fisicità sessuale, anche violenta e dolorosa (REC, POR, VOY, passim) tra loro e con adulti. Il cui lerciume (se c'è) affligge i maschietti. O li avvince, se (salòsadici) riconoscono je suis pédé (REC, p. 54), je jouis de la doleur que je inflige(INT, p. 165), ils me torturent j' aime ça(PAY p. 10) .

Tale equarrissage pour tous alla Bacon, è reso in una lingua disarticolata, rotta e sciolta, nitida e incisa, vera scrittura dissipativa: la completa la nera ironia breton-bierciana, le mots-valises(altro modo per scardinare il senso comune del linguaggio, s-comunicarlo), il pasticciante di sciatteria quotidiana e riferimento alto (Anacreonte, Mistral). Contenuto e forma, senso e parola si negano, s' intrecciano, si rafforzano, per illustrare la degradazione. Ma di chi, di che cosa? In (VOY, p. 150) si dà una forma strana, scolpita nel calcare d' un capitello, (...) che, più che illustrare con immagini strambe la storia e il dramma dove si pone, dimenticata, l'origine di un culto, si vendica dell' edificio tirannico e fa proliferare su di lui dei segni di violenza e di libertà, degli incubi, delle blasfemìe e delle caricature. E in (QUA, p. 96) il pittore protagonista ammette che disegnare adulti intenti a dilaniare bambini l' aveva vendicato della propria impotenza a spiegare che le consuetudini familiari e scolastiche, violenza fisica a parte, altro non erano che quello.

Ecco il discorso vero del Nostro: non la distorsione del diverso, del mostro, bensì l'edificio tirannico, la consuetudine dell' uguale e delle sue istituzioni. Come Sade, nel descrivere l'immaginaria società libertina, mostra di volersi a tutti i costi mantenere all' interno delle regole su cui si fonda la società istituzionale, dalla quale anzi la prima eredita la struttura ed il funzionamento fino a trasformarsi in semplice risvolto ed in naturale proseguimento della seconda.(1)

Ebbene: se il mondo è repressione (educastrante), keen competititività (sopraffazione) e podio del forte e adeguato, allora il mostro è lo specchio del consorzio civile, siccome la cacotopia sadiana è riflesso dell'ibrido chimerico fra le strutture feudali e il sapiente fraintendimento del materialismo illuminista. (2) Dirà Calvino (ad altro indirizzo): Ne vien fuori un perfetto apologo (...) sul meccanismo per cui la società ipocrita sente il bisogno di crearsi un'immagine(...)(dell'altro, nota mia) per attribuire a lui le proprie magagne.(3)

Come l'hegelismo, la società è a testa in giù: per drizzarla, Duvert realizza (BON), saggio di critica dell' economia e dell' educazione sessuali: controlli sociali molecolari (4) che insegnano a capitalizzare il corpo al fine di sfruttarlo(BON p. 11). Per esse i potenti del gruppo si assicurano i privilegi più vasti possibile; stabiliscono dunque: proprietà sulle persone, i mezzi di produzione e i prodotti, diritto quasi illimitato di controllo e repressione, codici che formalizzano il loro potere, istituzioni che lo pietrificano e (...) lo diffondono, miti che lo legittimano, sfruttando la paura dell' ignoto e dell' Esterno, e predisponendo i più deboli a non uscire dal gruppo, ad essere ciechi sulla loro servitù, e ad inventare loro stessi le giustificazioni di quel che subiscono.

Vittima della socializzazione abusiva è il bambino. La sua innocenza cela l'adulta paura psicotica d'un sesso dilapidatore, incontrollato, improduttivo. L'enfant allora va castrato perché divenga Figlio/a, poi Padre o Madre, rotella dell' ingranaggio in cui tutti gli investimenti devono produrre (BON p. 13; (ENF) p. 179) o riprodurre.

Così, il desiderio si trasforma in tortura (BON p. 102), e il torturatore è il padre (BON p. 111). L' inferno non è il Male, bensì l' Ordine (BON p. 152): testi i bambini (BON p. 108 e segg.) percossi e uccisi dai genitori. Quel che fanno gli orchi, e fa gridare allo scandalo se novellizzato, avviene prima e più nelle famiglie, nella pubblica ottusità.

Il gemellaggio potere-devianza non era - ai tempi - solo idea del Nostro. Interveniva Eco: Questi valori (dei terroristi, nota mia) sono estranei alla nostra società, o ne costituiscono il contrappunto (...)?(...) La proposta di riappropriarsi della vita (...) è un prodotto estremo delle ideologie rivoluzionarie dell'ultimo secolo o è un prodotto dell'ideologia tardo capitalistica che ripete da decenni "viviamo nella società dell'abbondanza, tutti possono avere tutto"?. (5) Reich, ne La rivoluzione sessuale, (6) sostenne: la repressione sessuale (causa) patologie, perversione o morbosità (p. 136); La famiglia patriarcale è il luogo di riproduzione strutturale ed ideologico di tutti gli ordinamenti sociali che si fondano sulla proprietà privata dei mezzi di produzione. (...) (Abolendola) si realizza la separazione tra economia e sessualità (p. 254).

Chiuse Pasolini: in Salò, ci ha portato nella villa delle sevizie perché gli interessa quel che c'è fuori (...). Il corpo dei ragazzi è preso in una rete di condizionamenti che fanno della vita quotidiana la replica del Lager: è come se la villa fascista fosse "esplosa", facendo ricadere sul tessuto sociale intero le sue categorie di espropriazione. (7)

Le fibre dell'economia e della sessualità s'intrecciano nel capitalismo; tale corda strangola in culla l' erotìa verace, ne genera una negativa, detta deviante: la malattia si crede una cura. E al nazista che su Guernica obiettò E' lei che ha fatto quest' orrore? Picasso rispose No. Quest' orrore l' avete fatto voi. E vada così per il Nostro.



La seconda pratica, invece, è testo di piacere: (...) che soddisfa, appaga, dà euforia: (...) che viene dalla cultura, non rompe con essa, è legato ad una pratica confortevole della lettura. (8) In (JOU), l' Autore parla dei suoi legami erotici con gli arabetti. Reca nei dettagli centrali i loro corpi, le abitudini, i sapori: vi si china e su di lui si fa chinare. Ne spiega le furberie e le ingenuità, la vita difficile e libera, il baratto soldi-sesso, pre-economia del dono e dello spreco, inversa al Capitale (9) - o magari capitalismo aufgehoben: tra boylover e piskello ognuno dà secondo le possibilità, riceve secondo i bisogni. (10) L'Autore ribatte chiodi infissi: cos'è l' eterosessualità? Un sistema di mutilazioni corporali e mentali (JOU p. 50), ma è poca roba.

Segue (QUA), referto dell' amore sessuato che avvince, dai suoi otto agli undici, Serge e il trentenne pittore Jonathan. Duvert intaglia il rapporto in un minuto spazio quotidiano: i due fanno spese, preparano da mangiare, leggono, discutono, disegnano, si baciano e scopano con identica naturalezza, che è la dote più bella del libro, e fa possibile la comunanza di corpi dissimili. Per me, (QUA) è la miglior prova dell'Autore, e una delle più coinvolgenti storie di cheta, penniana passione mai raccontate.

Coevo è (PET), novelle moralizzate dèdite a mestieri d' invenzione. Notevole il gioco fra la materia d'un racconto, e la sua plausibile source caché - perché gli altri siamo noi. Il brano è Lo scortichino e consuona con II Re, 6:28-9.

Nel 1979 esce (ILE): prova, in parte fallita, d' integrare prima e seconda maniera - segno che qualcosa sta cambiando. Troviamo padri alcolizzati e picchiatori, madri vipere, secondine e rompicoglioni, figli che delinquono e castigano - ammazzano (per caso) le vecchiarelle, rubano, tràfficano sessuali. Si va poi tra chi s'occupa per (piccolo) mestiere dei bambini: assistenti sociali, psicologi, poliziotti. E, nel ristorante falso-lussuoso, una famiglia terribile sceglie un solo menù steak 'n' lobster - finto-raffinato (ILE p. 188). Dunque: eterosessualità = pasto fisso e obbligatorio, connubio contronatura di sapori, orgasmo geneticamente modificato.

Duvert si rifa di tale romanzo macchinoso nell' '80, con una cima della sua produzione: (ENF), saggi brillantissimi fra disputa velenosa e calibratissima ironia, in un concluso gioco di punti contro punto. Laddove la famiglia regna (p. 13), forza della reazione e del conservatorismo astioso (p. 35), bisogna ricordare che un bambino appartiene a sé, non ad altri (p. 32). Se c'è l' eterocrazia, (...) il sistema in cui ogni etero si reputa sufficiente ed universale, dove ciò che non è etero non ha diritto all' esistenza (p. 51), si sceglie una modalità del sesso (in genere l'etero) come si sceglie il riso quando non cresce il grano, o come piace il pane quando la società proibisce la carne (p. 57). Infine, se lo scopo d'una comunità è un' ideologia ragionevole, digeribile, giusto-mezzo, dei comportamenti sessuali liberi, (p. 71) le si deve opporre l' essere amati (p. 79), sempre, comunque, ovunque, a qualsiasi età, come animali integrali (p. 81), presi da un unico principio, non fare niente a qualcuno contro la sua volontà (e dunque colmarlo di violenze, costrizioni, dominazioni, etc., se gli piace) (p. 115). Duvert della political correctness se ne stropiccia, e grida: La "protezione dell' infanzia" è uno strumento essenziale della dominazione eterocrate (ENF p. 123); L' etero automatico vede nella pedofilia una violenza perché le sue relazioni con i bambini sono sempre una violenza (ENF p. 151).

Dopo tale spettacolo d'arte varia, tace. Due eccezioni: (ANN), in cui si ripropone, elevando socialmente gli agonisti, l' aria chiusa e malsana delle caverne familiari di (ILE), e l'opportunità di travestirsi in un tempo ipocrita e nemico, come nel Galileo di Brecht; e (ABB), riesame del percorso dell'Autore: Chiamiamo crudeltà quella di cui siamo vittime. Esercitando la nostra, la battezziamo dovere, amore o diritto (ABB p. 32); Siamo l' effetto della paura che i nostri genitori hanno avuto della solitudine e della morte (ABB p. 43); poi, icasticamente: La società è il crimine (ABB p. 114). Infine (p. 140): Tutti i bambini sono uomini. Pochi adulti restano tali. E si chiude.



NOTE

1) R. Chiurco in Klossowsky, La moneta vivente, Mimesis, Milano 1989, p.21. Oggi si straparla di meccanismo della domanda e dell'offerta per giustificare gli addebiti ai devianti;

2) Per i rapporti e i contrasti tra la filosofia dei lumi e il divin marchese, c'è La carne, la morte e il diavolo. Ma vedi M. Galzigna, Lo psichiatra e il libertino, in AA. VV., Storia delle passioni, CDE su lic. Laterza, Bari 1996, pp.213-242. E nota Robert Darnton: Il lettore colto avrebbe immediatamente notato che la filosofia di Dirrag era identica a quella di Lamettrie (...) la seduzione era una forma rovesciata di cristianesimo. In Libri proibiti, Mondadori, Milano 1997, p.100.

3) Perché leggere i classici, Mondadori, Milano 1995, p.163;

4) vedi L. Blissett project, Nemici dello Stato, DeriveApprodi, Roma 1999;

5) Sette anni di desiderio, Bompiani, Milano 1986, p. 224-225;

6) Erre Emme, Roma 1992;

7) R. Mantegazza, Con pura passione, Edizioni della Battaglia, Palermo 1997, p.56; la "villa" è il luogo ove i gerarchi imprigionavano e seviziavano i giovani;

8) R. Barthes, Il piacere del testo, Einaudi, Torino 1980(3), p.13;

9) Scriverà Duvert (ILE, p. 126 e 128 dell' ed. Casagrande): No: il fascino delle ruberie stava tutto nell'inutilità, nell'incongruità, nel gusto di bidonare gli adulti (...). In principio, ognuno portava via a piacere, nessun conto da rendere. Ma i bottini si esibivano, si raccontava, ci si scambiava, si sperperava tutti insieme. Anche ne Gli anni in tasca i soldi ricavati da un furto riforniranno di pistole-giocattolo una classe. Il "capitalismo" degli scambi con adulti - per non farsi "bidonare", per trattare con loro da pari (e che serve all'Autore da specchio deformante della società "matura") - si stempera nel rapporto "sotterraneo" e complice, autentico, con i pari;

10) Per Marx un modello del comunismo sono i rapporti sessuali. Cfr. S. Avineri, Il pensiero politico e sociale di Marx, il Mulino, Bologna 1997, pp.116-7.





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