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Il Paradiso degli Orchi
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CINEMA E MUSICA

Giovanna Repetto

L'indolente vitalità del signor Phl

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Per essere indolente... quanta vitalità! Il signor Phl, al secolo Emanuele Flandoli, ci ha messo tanta passione, nel declinare la propria indolenza, che ne ha fatto un ossimoro. Sì, perché la sua professione di indolenza è in realtà un modo di sferzare l'indolenza del mondo, che è fatta di indifferenza, massificazione, abbandono alla comodità dei luoghi comuni e alla vigliaccheria del pensiero precotto. Può farlo, perché per primo si mette in gioco, con un'auto ironia feroce e allegra, da ragazzo abituato a combattere, sapendo che è meglio combattere una battaglia perdente, con gli occhi bene aperti, piuttosto che farsi anestetizzare da conquiste illusorie. Flandoli è un rapper che non si accontenta delle solite basi, e mette in questo disco tanta musica e tanta creatività unendo la passione per il funk anni '70 alla moderna tecnologia. Non rinuncia infatti a suonare da sé le sue basi, con strumenti veri, dando la possibilità di godere di tutta l'energia della musica, che asseconda la parola ma non le è seconda.

La lingua batte dove il dente duole, e l'amore per la musica, con gioie e dolori, è sempre l'argomento prioritario.

Il funk langue/Rischi la paralisi/Porto/ Sangue/E non servono analisi/Pronti alla trasfusione, c'ho la vena che scoppia/Se c'hai la vena fiacca c'ho l'Rh colla H doppia... ('Make my funk')

Il rapper con gli occhiali, che studia Motown/Che gusto, mi frustro da solo e mi rinchiudo/Genero aggressive aspettative e le deludo (...) Non imposto più la voce/Troppo stancante/Quasi quasi mollo il rap e vado a fare il cantante/Aaaaah/Dici che sono calante?/Meglio imparare, rappare è frustrante/Ma ci vorrebbe più orecchio/Bisognerebbe non avere 'sto fiatone da vecchio... ('Lo Smarrimento')

Intanto non perde occasione per fustigare la politica, la società, il consumismo mediatico.

L'infanzia della mia generazione/E' stata stare soli per ore con una televisione/Come baby sitter/Avevo un programma/E ho imparato a dire "bim bum bam" prima che mamma... ('My generazione')

Anche se i testi esibiscono una gustosa demenzialità, nessuna parola è fine a se stessa, perché anzi ogni riferimento è preciso come un colpo di fioretto ben assestato.

E' da notare la spiccata attitudine alla scena, a cominciare dall'ambientazione, con le voci di fondo che rimandano il clima giocoso del gruppo di lavoro in sala d'incisione, fino all'espressività dell'interpretazione (intendo questa parola proprio in senso teatrale), che non è mai piatta né monotona, e offre una vasta gamma di toni, dal drammatico al comico, mentre il rapper si trasforma in uno stuolo di personaggi dialoganti fra loro.

Dicevo del gruppo di lavoro: Flandoli non è certo un rapper solitario, e la sua creatività è felicemente condivisa con Mista C, Franco Negré, Kiave e altri artisti dell'hip-hop.

Secondo 'altri' il lavoro di Flandoli è interessante ma perfettibile. Io dico che intanto, per una volta, indolente fa rima con divertente e intelligente.



Phl

Indole Indolente

Funkynerd (2009)





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