RACCONTI
Alberto Terragni
L'uomo del treno
Poggio pesantemente il culo sulla poltrona bisunta. Di fronte a me una donna sta lavorando all'uncinetto, ma alza gli occhi ogni tanto per squadrarmi e vedere il paesaggio che sfila veloce di lato.
Polse lese
Vorrei chiederle come fa ad infilare l'incrocio esatto e a guardarsi attorno. Avrà circa quarant'anni: una casalinga di Voghera stanca della vita, ma non abbastanza per abbandonare tutto, probabilmente anche i figli e fuggire nelle isole Seychelles con un nativo del posto.
Apro il libro che mi sono portato perché non sopporto di fare il viaggio pennicando di lato, a secondo degli sbalzi del treno, o sbirciando il giornale di chi mi permette di farlo.
Fashion victims
Mi sto incaponendo con la lettura di un noir storico, col solito delitto in una cattedrale e con una serie infinita di personaggi che ti fanno perdere la bussola e la calma. Di lato, una studentessa probabilmente, legge l'arte di amare di Fromm. Come leggere guida al sushi in un ristorante romano dove si mangiano i fagioli con le cotiche.
Non che non ci si possa innamorare sul treno, mi è successo, ma tenerne a mente i principi o leggerli come fosse l'elenco della spesa... boh... comunque mi sto incartando, che facessero quello che vogliono. A me Fromm oltretutto fa cagare.
Travestite nell'animo
Fa caldo su questo maledetto treno. L'aria condizionata funziona al minimo. D'inverno invece le temperature sono da sauna e magari quando scendi e ti ritrovi a dover fare i conti con situazioni da inverno canadese, ci stiri le zampette. Come? Da noi l'inverno canadese ce lo sogniamo? Ma meno male, sai che palle battere i denti a meno venti sotto zero. Comunque ora fa caldo, ma non posso aprire i finestrini perché li hanno sigillati tutti. Per paura che qualcuno possa scappare o lanciarsi dal treno mentre va di corsa ed ammazzarsi?
Bionde dentro
Incredibile, qualcuno ha tentato di accendere una sigaretta. Ma da quanto tempo non viaggiava su un treno? Il leggero puzzo di fumo ha fatto voltare la testa a più di una persona. La casalinga di Voghera ha alzato gli occhi ma non ha smesso un secondo di sferruzzare. L'ho guardata con attenzione: non ha sbagliato un buco. Sto per dirle che è un mostro, ma usando la parola mostro potrebbe risentirsi. Ma non mi viene in mente nient'altro. Le sue capacità manuali sono da guinness dei primati.
Dolce e Gabbane
- Cose da pazzi – dice un signore elegante con un neo di grandezza spropositato sul lato destro del viso – c'è ancora chi si permette di fumare.
- L'ha già spenta – dico rassicurandolo.
- Dice?
- Dico.
- Ma si sente puzzo di fumo.
- Il fumo ristagna.
- Ah vero. Il fumo ristagna.
Maghe del maquillage
Mi hanno sempre detto che Ciampino è una cittadina dormitorio. Non la vedo tanto diversa da altre. Sì non avrà una storia, non avrà un passato, ma ha l'aeroporto dove ci parte la compagnia Ryanair e ci abita una mia amica che è una stronza. Quando il treno si ferma è assaltato da un'orda di pendolari che minaccia sfracelli. La mia carrozza si riempie del tutto. Un ragazzo e una ragazza, in piedi di fronte a me, si tengono per mano. Con questo caldo i palmi devono essere sudati. Mi chiedo se sia giusto pensare al sudore quando ci si ama. Forse Fromm avrebbe potuto dare una risposta.
Prada dipendenti
L'aria è irrespirabile. Per fortuna che il viaggio dura venticinque minuti. Almeno dovrebbe. So per certo che il treno stazionerà al semaforo di Porta Maggiore. Lo fa da decenni. Una sorta di parolina magica in attesa di entrare nella Città Eterna. La casalinga di Voghera alza gli occhi, ma, inopinatamente, smette di incastrare fili. Mi guarda fisso come se avessi combinato qualcosa.
- Ma Ciampino l'abbiamo passato?
- Certo che sì – dico.
- Ah bene, allora stiamo per arrivare.
E china sull'opra riabbassa lo sguardo.
Cadute nel profumo
Gli occhi di un uomo si sono infiltrati tra gli innamorati che si tengono per mano e mi scrutano. Non capisco mai le intenzioni di una persona dietro uno sguardo fisso. Se la fissità è breve e repentina può nascondere la ricerca di un dettaglio, o il semplice osservare il mondo. Perché poi pretendere che l'universo tutto possa interessarsi a te è quanto meno inopportuno. Ma quando la fissità è insistente e dura , cosa rimane allora del dettaglio medesimo?
Ha circa la mia stessa età, ma una leggera propensione all'affettazione.
Principesse in disarmo
Non voglio essere circuito. Di mattina ho la pressione bassa e poi il caldo ci mette del suo. Non l'avevo notato: l'uomo che mio guarda ha gli auricolari e un minuscolo lettore mp3 chiuso nel pugno della mano destra. Cerco, quando gli innamorati che si tengono per mano, a secondo degli sbilanciamenti laterali, me lo permettono, di immagazzinare dati e convincermi che il tipo stia guardando proprio me. Ormai ne sono convinto. Mi ha anche fatto un sorriso.
Culaiole
E' arrivato il semaforo di Porta Maggiore. Il treno, ovviamente, si ferma. Mi alzo perché ho bisogno di stirarmi un po' e per sfuggire lo sguardo dell'uomo che ormai è diventato ossessivo. La casalinga di Voghera ha riposto il lavoro in una semplice borsa non griffata. Sembra soddisfatta, è probabile che stia preparando una maglia da indossare ai primi freschi. Diciamo settembre inoltrato, ma anche ottobre visti i cambiamenti climatici di questi ultimi tempi. Avvicinandomi alla porta mi sento toccare il pantalone. Mi volto un po' stizzito: l'uomo mi sorride mentre ripone il suo lettore mp3 nel taschina della sua giacca di lino.
Gymniche palestrate
Il treno è arrivato. Scendo cercando di tenermi il più lontano possibile dall'uomo. Non che sia brutto, ma detesto il suo modo di approcciarmi. Davanti a me un ragazzo, con l'elastico dello slip ben visibile e le scarpe da ginnastica slacciate, puzza di sudore rappreso. Si dice che la sudorazione dipenda molto anche dall'alimentazione. Mi chiedo cosa accidenti abbia mangiato.
- Ehi, perché scappi?
Mi volto. E' l'uomo che vuole sedurmi.
- Non sto scappando.
- Come no, credi che non me ne sia accorto?
- Sbagli.
- Ok ho capito, non ti agitare, non ti piaccio, ma non fare la parrucchiera isterica.
E sorride. In modo malevolo.
Parrucchiere isteriche
Alberto Terragni
Ci ha confessato a denti stretti che ha trentasei anni, che è di Salerno, ma vive fuori Roma e lavora in centro, presso una banca. Ci ha minacciato che ci spedirà, ad intervalli regolari, altre avventure ferroviarie, perché, tutto sommato, è il suo mondo. Non ha precedenti, nemmeno penali.
Polse lese
Vorrei chiederle come fa ad infilare l'incrocio esatto e a guardarsi attorno. Avrà circa quarant'anni: una casalinga di Voghera stanca della vita, ma non abbastanza per abbandonare tutto, probabilmente anche i figli e fuggire nelle isole Seychelles con un nativo del posto.
Apro il libro che mi sono portato perché non sopporto di fare il viaggio pennicando di lato, a secondo degli sbalzi del treno, o sbirciando il giornale di chi mi permette di farlo.
Fashion victims
Mi sto incaponendo con la lettura di un noir storico, col solito delitto in una cattedrale e con una serie infinita di personaggi che ti fanno perdere la bussola e la calma. Di lato, una studentessa probabilmente, legge l'arte di amare di Fromm. Come leggere guida al sushi in un ristorante romano dove si mangiano i fagioli con le cotiche.
Non che non ci si possa innamorare sul treno, mi è successo, ma tenerne a mente i principi o leggerli come fosse l'elenco della spesa... boh... comunque mi sto incartando, che facessero quello che vogliono. A me Fromm oltretutto fa cagare.
Travestite nell'animo
Fa caldo su questo maledetto treno. L'aria condizionata funziona al minimo. D'inverno invece le temperature sono da sauna e magari quando scendi e ti ritrovi a dover fare i conti con situazioni da inverno canadese, ci stiri le zampette. Come? Da noi l'inverno canadese ce lo sogniamo? Ma meno male, sai che palle battere i denti a meno venti sotto zero. Comunque ora fa caldo, ma non posso aprire i finestrini perché li hanno sigillati tutti. Per paura che qualcuno possa scappare o lanciarsi dal treno mentre va di corsa ed ammazzarsi?
Bionde dentro
Incredibile, qualcuno ha tentato di accendere una sigaretta. Ma da quanto tempo non viaggiava su un treno? Il leggero puzzo di fumo ha fatto voltare la testa a più di una persona. La casalinga di Voghera ha alzato gli occhi ma non ha smesso un secondo di sferruzzare. L'ho guardata con attenzione: non ha sbagliato un buco. Sto per dirle che è un mostro, ma usando la parola mostro potrebbe risentirsi. Ma non mi viene in mente nient'altro. Le sue capacità manuali sono da guinness dei primati.
Dolce e Gabbane
- Cose da pazzi – dice un signore elegante con un neo di grandezza spropositato sul lato destro del viso – c'è ancora chi si permette di fumare.
- L'ha già spenta – dico rassicurandolo.
- Dice?
- Dico.
- Ma si sente puzzo di fumo.
- Il fumo ristagna.
- Ah vero. Il fumo ristagna.
Maghe del maquillage
Mi hanno sempre detto che Ciampino è una cittadina dormitorio. Non la vedo tanto diversa da altre. Sì non avrà una storia, non avrà un passato, ma ha l'aeroporto dove ci parte la compagnia Ryanair e ci abita una mia amica che è una stronza. Quando il treno si ferma è assaltato da un'orda di pendolari che minaccia sfracelli. La mia carrozza si riempie del tutto. Un ragazzo e una ragazza, in piedi di fronte a me, si tengono per mano. Con questo caldo i palmi devono essere sudati. Mi chiedo se sia giusto pensare al sudore quando ci si ama. Forse Fromm avrebbe potuto dare una risposta.
Prada dipendenti
L'aria è irrespirabile. Per fortuna che il viaggio dura venticinque minuti. Almeno dovrebbe. So per certo che il treno stazionerà al semaforo di Porta Maggiore. Lo fa da decenni. Una sorta di parolina magica in attesa di entrare nella Città Eterna. La casalinga di Voghera alza gli occhi, ma, inopinatamente, smette di incastrare fili. Mi guarda fisso come se avessi combinato qualcosa.
- Ma Ciampino l'abbiamo passato?
- Certo che sì – dico.
- Ah bene, allora stiamo per arrivare.
E china sull'opra riabbassa lo sguardo.
Cadute nel profumo
Gli occhi di un uomo si sono infiltrati tra gli innamorati che si tengono per mano e mi scrutano. Non capisco mai le intenzioni di una persona dietro uno sguardo fisso. Se la fissità è breve e repentina può nascondere la ricerca di un dettaglio, o il semplice osservare il mondo. Perché poi pretendere che l'universo tutto possa interessarsi a te è quanto meno inopportuno. Ma quando la fissità è insistente e dura , cosa rimane allora del dettaglio medesimo?
Ha circa la mia stessa età, ma una leggera propensione all'affettazione.
Principesse in disarmo
Non voglio essere circuito. Di mattina ho la pressione bassa e poi il caldo ci mette del suo. Non l'avevo notato: l'uomo che mio guarda ha gli auricolari e un minuscolo lettore mp3 chiuso nel pugno della mano destra. Cerco, quando gli innamorati che si tengono per mano, a secondo degli sbilanciamenti laterali, me lo permettono, di immagazzinare dati e convincermi che il tipo stia guardando proprio me. Ormai ne sono convinto. Mi ha anche fatto un sorriso.
Culaiole
E' arrivato il semaforo di Porta Maggiore. Il treno, ovviamente, si ferma. Mi alzo perché ho bisogno di stirarmi un po' e per sfuggire lo sguardo dell'uomo che ormai è diventato ossessivo. La casalinga di Voghera ha riposto il lavoro in una semplice borsa non griffata. Sembra soddisfatta, è probabile che stia preparando una maglia da indossare ai primi freschi. Diciamo settembre inoltrato, ma anche ottobre visti i cambiamenti climatici di questi ultimi tempi. Avvicinandomi alla porta mi sento toccare il pantalone. Mi volto un po' stizzito: l'uomo mi sorride mentre ripone il suo lettore mp3 nel taschina della sua giacca di lino.
Gymniche palestrate
Il treno è arrivato. Scendo cercando di tenermi il più lontano possibile dall'uomo. Non che sia brutto, ma detesto il suo modo di approcciarmi. Davanti a me un ragazzo, con l'elastico dello slip ben visibile e le scarpe da ginnastica slacciate, puzza di sudore rappreso. Si dice che la sudorazione dipenda molto anche dall'alimentazione. Mi chiedo cosa accidenti abbia mangiato.
- Ehi, perché scappi?
Mi volto. E' l'uomo che vuole sedurmi.
- Non sto scappando.
- Come no, credi che non me ne sia accorto?
- Sbagli.
- Ok ho capito, non ti agitare, non ti piaccio, ma non fare la parrucchiera isterica.
E sorride. In modo malevolo.
Parrucchiere isteriche
Alberto Terragni
Ci ha confessato a denti stretti che ha trentasei anni, che è di Salerno, ma vive fuori Roma e lavora in centro, presso una banca. Ci ha minacciato che ci spedirà, ad intervalli regolari, altre avventure ferroviarie, perché, tutto sommato, è il suo mondo. Non ha precedenti, nemmeno penali.
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