RACCONTI
Piergiorgio Paterlini
Mini trilogia
Passione
Anche se stavano insieme ormai da molti anni, capitava raramente che potessero dormire insieme. Ma quella notte erano riusciti a prendersela, una notte intera, un miracolo. E a casa di lui dove, per ovvie ragioni, non potevano vedersi mai. Erano sempre innamorati come due ragazzi. E quella notte erano stati, se possibile, ancora più felici.
L'alba arrivò troppo presto.
Devo proprio andare, disse lui.
Lei gli si avvinghiò. No, non andare, ti prego.
Sai che devo, disse lui. Non possono cominciare senza di me.
Ancora un istante, supplicò lei.
È il lavoro, disse lui con dolcezza. E oggi, lo sai, è un giorno speciale.
Lei sospirò. Lo so, disse. Ma era così felice che non c'era ombra di malinconia né di rimpianto nella sua voce, solo quel desiderio che non finiva mai. Gli sorrise, il sorriso più bello del mondo.
L'uomo la baciò, si alzò, fece una doccia, si rivestì, uscì. Si voltò a guardarla un'ultima volta, tutta accoccolata su se stessa nel letto. Gli occhi di lui dicevano tenerezza, gratitudine, stupore.
Scese i due piani della canonica ed entrò in sagrestia. I chierichetti erano già vestiti. C'era un buon odore di legno e di incenso. Grazie alla lunga consuetudine, impiegò un attimo a indossare i complicati paramenti del Venerdì Santo, Passione di Nostro Signore. Si diresse all'altare con passo sicuro. Cominciò a dir messa alle 7 in punto.
Piacere mio
I soldi.
???
Prima i soldi.
Ah sì scusa.
Gli diede la busta con i 250 euro.
Non è che non mi fido. Sono le regole.
Scoparono per tutta l'ora pattuita. Secondo il ragazzo.
Fecero l'amore per un'ora buona. Secondo l'uomo.
Il ragazzo era venuto tre volte. Violentemente.
Anche l'uomo. Quasi con altrettanta violenza.
Mi piaci molto, disse il ragazzo.
???
Sì, mi piaci moltissimo. Davvero.
Allora ridammi i soldi.
???
Se è piaciuto anche a te, perché dovrei pagarti?
Che lavoro fai? chiese il ragazzo.
Lo scrittore, rispose l'uomo.
E ti piace?
Sì. Moltissimo.
E ti pagano?
Certo, è il mio mestiere.
Vedi, anche a te ti pagano per godere mentre lavori, disse il ragazzo.
Hai ragione, disse l'uomo. Siamo pari.
Viaggio al termine della notte
– Posso succhiartelo?
– Ancora?
– Ancora, ti prego.
– Basta, sono sfinito.
– Ancora un po' di quel tuo succo caldo.
– Ma è quasi mattina.
– Appunto, disse il vampiro.
Anche se stavano insieme ormai da molti anni, capitava raramente che potessero dormire insieme. Ma quella notte erano riusciti a prendersela, una notte intera, un miracolo. E a casa di lui dove, per ovvie ragioni, non potevano vedersi mai. Erano sempre innamorati come due ragazzi. E quella notte erano stati, se possibile, ancora più felici.
L'alba arrivò troppo presto.
Devo proprio andare, disse lui.
Lei gli si avvinghiò. No, non andare, ti prego.
Sai che devo, disse lui. Non possono cominciare senza di me.
Ancora un istante, supplicò lei.
È il lavoro, disse lui con dolcezza. E oggi, lo sai, è un giorno speciale.
Lei sospirò. Lo so, disse. Ma era così felice che non c'era ombra di malinconia né di rimpianto nella sua voce, solo quel desiderio che non finiva mai. Gli sorrise, il sorriso più bello del mondo.
L'uomo la baciò, si alzò, fece una doccia, si rivestì, uscì. Si voltò a guardarla un'ultima volta, tutta accoccolata su se stessa nel letto. Gli occhi di lui dicevano tenerezza, gratitudine, stupore.
Scese i due piani della canonica ed entrò in sagrestia. I chierichetti erano già vestiti. C'era un buon odore di legno e di incenso. Grazie alla lunga consuetudine, impiegò un attimo a indossare i complicati paramenti del Venerdì Santo, Passione di Nostro Signore. Si diresse all'altare con passo sicuro. Cominciò a dir messa alle 7 in punto.
Piacere mio
I soldi.
???
Prima i soldi.
Ah sì scusa.
Gli diede la busta con i 250 euro.
Non è che non mi fido. Sono le regole.
Scoparono per tutta l'ora pattuita. Secondo il ragazzo.
Fecero l'amore per un'ora buona. Secondo l'uomo.
Il ragazzo era venuto tre volte. Violentemente.
Anche l'uomo. Quasi con altrettanta violenza.
Mi piaci molto, disse il ragazzo.
???
Sì, mi piaci moltissimo. Davvero.
Allora ridammi i soldi.
???
Se è piaciuto anche a te, perché dovrei pagarti?
Che lavoro fai? chiese il ragazzo.
Lo scrittore, rispose l'uomo.
E ti piace?
Sì. Moltissimo.
E ti pagano?
Certo, è il mio mestiere.
Vedi, anche a te ti pagano per godere mentre lavori, disse il ragazzo.
Hai ragione, disse l'uomo. Siamo pari.
Viaggio al termine della notte
– Posso succhiartelo?
– Ancora?
– Ancora, ti prego.
– Basta, sono sfinito.
– Ancora un po' di quel tuo succo caldo.
– Ma è quasi mattina.
– Appunto, disse il vampiro.
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