RACCONTI
Will B. Beeter
Thai Break (traduzione dall'inglese di Giovanni Sebastiano del Rio)
...sweet dreams are made (of this)...
Annie LENNOX
Il Turista Del Sesso già da venti giorni è giunto nella Capitale. I nativi di questa nazione sono disponibili al rapporto mercenario. Per via della loro storia. Delle loro tradizioni. Delle condizioni socioeconomiche. E lo sono, senza che vi sia la miseria estrema e antiigenica, e la seguente mancanza di confort e servizi, che di solito si trova dove ci si compravende.
La prima impressione che il Turista Del Sesso ha della città, è salendo sull'autobus dall'impiantito in legno. I bigliettai hanno - come da noi avevano borse di cuoio bulgaro - tubi di metallo cavi. Lunghi una ventina di centimetri. Divisi in comparti. Ci tengono i soldi e i talloncini dei biglietti. Questi tubi li scuotono. Per segnalare la propria presenza. Per ricordare agli avventori che devono qualcosa alla società per il loro viaggio. Li fanno ticchettàre. Questo ticchettìo fu il benvenuto della città al Turista Del Sesso. Per questo lui chiama "tickettàre" le nane bigliettaie.
Il Turista Del Sesso quand'è nel suo Paese legge gli articoli dei giornali. Dei settimanali. Dei mensili. Ascolta con meditata accuratezza telegiornali e inchieste radiotelevisive sul problema del Turismo Sessuale - questo Tyrannosaurus Sex che agguanta e sbrana i corpi e le anime tenerelle. Dalla media ponderata delle frequenze delle nominazioni dei luoghi - corretta in deviazione standard dall'accanimento del giornalista - desume quali siano i posti più interessanti da visitare. L'accanimento si misura dal corredo di aggettivi. Si va dall'ormai neutro "triste", che vale 0.05 deviazioni, ai più corposi "squallido, abietto, perverso", ognuno da 0.03 d. Fino al rimarchevole "atroce" ("atroce mercato", "schiavitù atroce": 0.01 d). Quest' operazione ha soppiantato in lui l'impiego d'informative alternative. Per esempio le guide famigerate. Le vanterìe di amici o conoscenti anche loro Turisti Del Sesso. Il tam tam tra gli Operatori del Settore Turistico-Alberghiero deviato. I media sono difatti più economici e accessibili. E più aggiornati.
Il Turista Del Sesso ricava da questo nudo calcolo una decisa emotività - forse ancor più grande di quella che ottiene dalla contemplazione di pornografie. Affetto che lo predispone e lo decide al viaggio quanto un buon aperitivo d'erbe officinali o ortaggi colagoghi e scialagoghi appronta il gourmet ai piaceri della tavola. Perché è postulato erotico basilare che all' impennarsi dell'esecrazione corrisponda un diretto e proporzionale incremento del piacere. Gusto poi raddoppiato quando il Turista Del Sesso andò in un postribolo in cui ci si poteva giacere con minorenni ambosessi. E si trovò faccia a faccia col noto opinionista. Il tizio che quell'inverno aveva così bene e così tanto insistito sulla necessità d'una legge severissima sul Turismo Sessuale. E che chiamava complici dei Turisti Sessuali chi si opponeva al progetto di legge. Come pure chi non correva al più vicino commissariato ogni volta che aveva un benché minimo sentore di tali traffici.
Il Turista del Sesso si trova ora all'incrocio tra il Viale Guyon e lo spiazzo antistante il parco del Lingam. Glielo dice la buona memoria. E glielo afferma la cartina plasticata che possiede. Ma potrebbe, ora che ha dimestichezza con il tessuto urbano, dirigersi per la città senza guardare. Perché i luoghi d'ogni specialità sessuale sono contraddistinti da una musica differente.
Il Turista Del Sesso indovina i locali del "massàs" - così i nativi e quelli che vogliano orientarsi pronunciano massage - da due diversi andamenti melodici. Il più diffuso riporta i programmi delle radio locali. Quindi le canzoni americaniste dei divi dell'almond-rock, il rock (che poi è funky, R&B, pop, easy, rap, melodico) con gli occhi a mandorla. I testi sono nella lingua nazionale. Una di queste dev'essere un hit, perché il Turista Del Sesso ogni giorno l'ascolta nelle arcade. Sugli autobus climatizzati. Nei ristoranti. La riconosce anche perché il ritornello, che nella lingua cittadina significherà quel che si vuole, è omofono della frase "prendi il premilimoni".
Il Turista Del Sesso dunque se rileva queste soundtrack sa di trovarsi nelle vicinanze d'un "massage-parlour", un gabinetto di massaggio. Ma di quelli più andanti. Costano di meno ma la procedura è la stessa dei rinomati. Una ragazza giovane si cosparge di sapone. Con il suo corpo nudo poi lusinga frottàndolo il corpo dell'avventore. Quando invece il Turista Del Sesso percepisce sonorità esotiche - "hok-bot" eseguita da un "gamelan", o arie di "pee-pard", com'è ovvio incise su supporto magnetico - riconosce la prossimità col parlour d'alta categoria.
Il Turista Del Sesso sa di gravitare nell'area di un discopub o discobar che intriga a livello erotico quando i loudspeaker che l'esercente ha disposto affinché il ritmo giunga nella pubblica via trasmettono la vera autentica originale west-music. Discerne i bar gay dagli etero perché i gay sovrabbondano in techno e house - e, dopo Priscilla, si hanno inserzioni corpose di disco anni '70, Abba, Village People e Gloria Gaynor soprattutto. Invece i moralmente ordinati prediligono la fusion. E le ultime trippe dell'acid. (1)
Il Turista Del Sesso, come i più scaltri avranno capito da tempo, è utente di lupanari. Li identifica - quand'è in "blind flight" - dal silenzio che li circonda. Da essi non proviene suono.
Il Turista Del Sesso in Patria è stimato eterosessualista. Qui s'apparta con giovani e giovanissimi maschi sotto i cavalcavia. Nei gabinetti pubblici. Dietro il rigoglio vegetale dei parchi. Rammenta che era stato contattato da un monello desideroso di cavargli della grana con poco sforzo invitandolo a frequentarlo tra le cosce. Nel post coito del Lingam il Turista Del Sesso si sdraiò sull'erba fresca. Aveva gli occhi chiusi. Ricordava il piacere concluso. Gli arrivò una voce. L'inglese denso-nasale degli australiani. Metallizzata dalla cattiva amplificazione. Era il Direttore e violino solista dell'Orchestra Nazionale. Formazione che ogni ultima domenica del mese affollava il grande gazebo al centro del giardino pubblico. Eseguiva musica classica pescando dal repertorio dell'Occidente. Le tre B - Bach Beethoven Brahms. Il Verdi e il Rossini delle ouverture. "A little bit of" (2) Wagner. Parecchio Ciaikowski e Sibelius. E' su un suo tema che è stato realizzato l'inno nazionale del Paese.
Talvolta la compagine eseguiva dei settecenteschi trascritti per orchestra moderna. Era il caso di quella sera. Il Direttore annunciò che la Filarmonica avrebbe proposto di "Andòuwniow Veevaldee il cowntcherdow in c major deetto El peeatcheerree - The pleasure". E, come di consueto, precisò che la musica che le signore e i signori avrebbero ascoltato, prima sarebbe stata gaia. Poi triste e intimata, evidenziando come sofferenza e piacere siano l'una sfondo dell'altro e viceversa. Quindi di nuovo gioiosa.
Il Turista Del Sesso comprese le ragioni di quella didascalia, intanto che il tempo iniziale proponeva il suo morbido accordo di quarta e sesta, compiacendosi nell'affermazione della tonalità, rilevata dai moderati cromatismi. Non è infatti vero che la musica sia un linguaggio universale. Come la parola, vive d'uso e di costume. Di quotidiano e culturale. E quel che è limpido e allegro a una latitudine è tetro o insino corrivo alla seguente.
Il Turista Del Sesso riapre gli occhi. E' sul marciapiede all'incrocio tra lo spiazzo antistante il parco del Lingam e il Viale Guyon. E, chissà da dove, viene una musica che non conosce. E che lo invita a seguirla.
1) Alcuni pochi psicologi attribuiscono tale differente orientamento delle preferenze musicali a traumi intervenuti nella remota o prima infanzia;
2) si mantiene l'originale per l'allusione a "Mambo n.5" di Lou Bega (N.d.T).
Will B. Beeter (Kowndoon, Cina, 1979), figlio di un giornalista americano e d'una cantante-attrice dell'Opera Tradizionale Cinese, ha trascorso infanzia e giovinezza nel Sechuan Occidentale, e in USA, Italia e Indocina. Laureatosi all'UCLA in lingue e letterature orientali, è corrispondente del Los Angeles Inquirer per il Far East. Ha pubblicato, diciassettenne, DeTales (Limeligths, 1996), famigerato e complesso romanzo gay; la raccolta d'articoli Caucus Asia (Getty & Son, 2000); e, con DeLoris Junta, il libro-inchiesta sull'Irak A "Patriot" for me (The Fence & Sparrow, 2003).
Annie LENNOX
Il Turista Del Sesso già da venti giorni è giunto nella Capitale. I nativi di questa nazione sono disponibili al rapporto mercenario. Per via della loro storia. Delle loro tradizioni. Delle condizioni socioeconomiche. E lo sono, senza che vi sia la miseria estrema e antiigenica, e la seguente mancanza di confort e servizi, che di solito si trova dove ci si compravende.
La prima impressione che il Turista Del Sesso ha della città, è salendo sull'autobus dall'impiantito in legno. I bigliettai hanno - come da noi avevano borse di cuoio bulgaro - tubi di metallo cavi. Lunghi una ventina di centimetri. Divisi in comparti. Ci tengono i soldi e i talloncini dei biglietti. Questi tubi li scuotono. Per segnalare la propria presenza. Per ricordare agli avventori che devono qualcosa alla società per il loro viaggio. Li fanno ticchettàre. Questo ticchettìo fu il benvenuto della città al Turista Del Sesso. Per questo lui chiama "tickettàre" le nane bigliettaie.
Il Turista Del Sesso quand'è nel suo Paese legge gli articoli dei giornali. Dei settimanali. Dei mensili. Ascolta con meditata accuratezza telegiornali e inchieste radiotelevisive sul problema del Turismo Sessuale - questo Tyrannosaurus Sex che agguanta e sbrana i corpi e le anime tenerelle. Dalla media ponderata delle frequenze delle nominazioni dei luoghi - corretta in deviazione standard dall'accanimento del giornalista - desume quali siano i posti più interessanti da visitare. L'accanimento si misura dal corredo di aggettivi. Si va dall'ormai neutro "triste", che vale 0.05 deviazioni, ai più corposi "squallido, abietto, perverso", ognuno da 0.03 d. Fino al rimarchevole "atroce" ("atroce mercato", "schiavitù atroce": 0.01 d). Quest' operazione ha soppiantato in lui l'impiego d'informative alternative. Per esempio le guide famigerate. Le vanterìe di amici o conoscenti anche loro Turisti Del Sesso. Il tam tam tra gli Operatori del Settore Turistico-Alberghiero deviato. I media sono difatti più economici e accessibili. E più aggiornati.
Il Turista Del Sesso ricava da questo nudo calcolo una decisa emotività - forse ancor più grande di quella che ottiene dalla contemplazione di pornografie. Affetto che lo predispone e lo decide al viaggio quanto un buon aperitivo d'erbe officinali o ortaggi colagoghi e scialagoghi appronta il gourmet ai piaceri della tavola. Perché è postulato erotico basilare che all' impennarsi dell'esecrazione corrisponda un diretto e proporzionale incremento del piacere. Gusto poi raddoppiato quando il Turista Del Sesso andò in un postribolo in cui ci si poteva giacere con minorenni ambosessi. E si trovò faccia a faccia col noto opinionista. Il tizio che quell'inverno aveva così bene e così tanto insistito sulla necessità d'una legge severissima sul Turismo Sessuale. E che chiamava complici dei Turisti Sessuali chi si opponeva al progetto di legge. Come pure chi non correva al più vicino commissariato ogni volta che aveva un benché minimo sentore di tali traffici.
Il Turista del Sesso si trova ora all'incrocio tra il Viale Guyon e lo spiazzo antistante il parco del Lingam. Glielo dice la buona memoria. E glielo afferma la cartina plasticata che possiede. Ma potrebbe, ora che ha dimestichezza con il tessuto urbano, dirigersi per la città senza guardare. Perché i luoghi d'ogni specialità sessuale sono contraddistinti da una musica differente.
Il Turista Del Sesso indovina i locali del "massàs" - così i nativi e quelli che vogliano orientarsi pronunciano massage - da due diversi andamenti melodici. Il più diffuso riporta i programmi delle radio locali. Quindi le canzoni americaniste dei divi dell'almond-rock, il rock (che poi è funky, R&B, pop, easy, rap, melodico) con gli occhi a mandorla. I testi sono nella lingua nazionale. Una di queste dev'essere un hit, perché il Turista Del Sesso ogni giorno l'ascolta nelle arcade. Sugli autobus climatizzati. Nei ristoranti. La riconosce anche perché il ritornello, che nella lingua cittadina significherà quel che si vuole, è omofono della frase "prendi il premilimoni".
Il Turista Del Sesso dunque se rileva queste soundtrack sa di trovarsi nelle vicinanze d'un "massage-parlour", un gabinetto di massaggio. Ma di quelli più andanti. Costano di meno ma la procedura è la stessa dei rinomati. Una ragazza giovane si cosparge di sapone. Con il suo corpo nudo poi lusinga frottàndolo il corpo dell'avventore. Quando invece il Turista Del Sesso percepisce sonorità esotiche - "hok-bot" eseguita da un "gamelan", o arie di "pee-pard", com'è ovvio incise su supporto magnetico - riconosce la prossimità col parlour d'alta categoria.
Il Turista Del Sesso sa di gravitare nell'area di un discopub o discobar che intriga a livello erotico quando i loudspeaker che l'esercente ha disposto affinché il ritmo giunga nella pubblica via trasmettono la vera autentica originale west-music. Discerne i bar gay dagli etero perché i gay sovrabbondano in techno e house - e, dopo Priscilla, si hanno inserzioni corpose di disco anni '70, Abba, Village People e Gloria Gaynor soprattutto. Invece i moralmente ordinati prediligono la fusion. E le ultime trippe dell'acid. (1)
Il Turista Del Sesso, come i più scaltri avranno capito da tempo, è utente di lupanari. Li identifica - quand'è in "blind flight" - dal silenzio che li circonda. Da essi non proviene suono.
Il Turista Del Sesso in Patria è stimato eterosessualista. Qui s'apparta con giovani e giovanissimi maschi sotto i cavalcavia. Nei gabinetti pubblici. Dietro il rigoglio vegetale dei parchi. Rammenta che era stato contattato da un monello desideroso di cavargli della grana con poco sforzo invitandolo a frequentarlo tra le cosce. Nel post coito del Lingam il Turista Del Sesso si sdraiò sull'erba fresca. Aveva gli occhi chiusi. Ricordava il piacere concluso. Gli arrivò una voce. L'inglese denso-nasale degli australiani. Metallizzata dalla cattiva amplificazione. Era il Direttore e violino solista dell'Orchestra Nazionale. Formazione che ogni ultima domenica del mese affollava il grande gazebo al centro del giardino pubblico. Eseguiva musica classica pescando dal repertorio dell'Occidente. Le tre B - Bach Beethoven Brahms. Il Verdi e il Rossini delle ouverture. "A little bit of" (2) Wagner. Parecchio Ciaikowski e Sibelius. E' su un suo tema che è stato realizzato l'inno nazionale del Paese.
Talvolta la compagine eseguiva dei settecenteschi trascritti per orchestra moderna. Era il caso di quella sera. Il Direttore annunciò che la Filarmonica avrebbe proposto di "Andòuwniow Veevaldee il cowntcherdow in c major deetto El peeatcheerree - The pleasure". E, come di consueto, precisò che la musica che le signore e i signori avrebbero ascoltato, prima sarebbe stata gaia. Poi triste e intimata, evidenziando come sofferenza e piacere siano l'una sfondo dell'altro e viceversa. Quindi di nuovo gioiosa.
Il Turista Del Sesso comprese le ragioni di quella didascalia, intanto che il tempo iniziale proponeva il suo morbido accordo di quarta e sesta, compiacendosi nell'affermazione della tonalità, rilevata dai moderati cromatismi. Non è infatti vero che la musica sia un linguaggio universale. Come la parola, vive d'uso e di costume. Di quotidiano e culturale. E quel che è limpido e allegro a una latitudine è tetro o insino corrivo alla seguente.
Il Turista Del Sesso riapre gli occhi. E' sul marciapiede all'incrocio tra lo spiazzo antistante il parco del Lingam e il Viale Guyon. E, chissà da dove, viene una musica che non conosce. E che lo invita a seguirla.
1) Alcuni pochi psicologi attribuiscono tale differente orientamento delle preferenze musicali a traumi intervenuti nella remota o prima infanzia;
2) si mantiene l'originale per l'allusione a "Mambo n.5" di Lou Bega (N.d.T).
Will B. Beeter (Kowndoon, Cina, 1979), figlio di un giornalista americano e d'una cantante-attrice dell'Opera Tradizionale Cinese, ha trascorso infanzia e giovinezza nel Sechuan Occidentale, e in USA, Italia e Indocina. Laureatosi all'UCLA in lingue e letterature orientali, è corrispondente del Los Angeles Inquirer per il Far East. Ha pubblicato, diciassettenne, DeTales (Limeligths, 1996), famigerato e complesso romanzo gay; la raccolta d'articoli Caucus Asia (Getty & Son, 2000); e, con DeLoris Junta, il libro-inchiesta sull'Irak A "Patriot" for me (The Fence & Sparrow, 2003).
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