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Il Paradiso degli Orchi
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RACCONTI

Pee Dee

Underdogs n. 8

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PeeDee on air; WOW!! Di volata come un rutto. A raffica come il vento delle armoniche cromatiche. Di getto come una colica gassosa. Croccante come una patatina da non confondere con la napoletana patàna... Infine, mitica come una vamp e Lola Lupa resta a guardare... oltre le colline il limitare sbiadisce e la lattescenza favorisce un raglio che ci piace: Amy Winehouse mentre imita la raw-cruda poetry di PeeDee... Si fa per dire e per mescolare tutto nel calderone delle cose buone e free, nate dall'abilità di emozionarsi.

Guai a contrapporre il proprio stato alla lingua, il risultato sarebbe l'ovvio e il patetico. Too much insane, ma la devianza deve essere un appiglio non la burrasca che lascia spazio e potere al cinismo tout court, o alla dialettica del cinismo, o al cinismo della dialettica. ça va? Gli elementi costituivi dell'identità, i simboli e gli ammennicoli, non sempre sono dati e percepiti come validi. Le relazioni s'infingono ed è un guaio serio che va a scapito della comprensione. Ogni gruppo rivendica individui e ogni individuo ricerca appartenenze. Cosa terribile! Se si devia, se si percorre un altro sentiero, significa aver capito che a volte è importante partire dallo spazio piuttosto che dalla società. Passare attraverso i segni è culturale, fottersene dei segni è intellegibile tale e quale. Non preoccupatevi, ma la mia radio si esprime anche così, benchè votata alla leggerezza del fai da te. Tornano le armoniche e le chitarre; torna la famiglia, anzi la family: oh hermanito dalla lunga influenza, lo sai che qui da noi ci buttano doni dagli aerei, persino aspirine grosse un dito e mortadelle fabbricate in Louisiana, che se le tagli fanno "zydeco!" e brillano di notte?... Eh caro, tutto muta! Ora, quando passo so di anatra. E tu?

Così mandai a dire in un sms a molti conoscenti. Ricevetti tre risposte: 1) Hai pensato di farti operare? 2) Troppi vincoli uccidono: globalizzati! 3) Sorpresa: non ho capito un cacchio, perché sono dissimile? E avanti così, con uno scrap book delle invenzioni, delle trovate, per completare un'opera riconoscibile per sempre. Non si può essere, o diventare irriducibili: questo è il male delle culture. Bisognerebbe invece rendere sopportabile ogni momento dell'esistenza anzichè ossessionarsi col nullismo il cui contenuto assurdo è la conoscenza dell'inutile privo di arte. Procedere senza ostinazioni... Una volta parlai con un tizio in bicicletta. Mi disse: - Cosa penserebbe di me se le chiedessi che tempo fa? –

Non strabuzzai gli occhi, non entrai in conflitto, nè assunsi forma di simpaticona. Pedalammo insieme in silenzio per un quarto d'ora e alla fine gli feci: - Penso che lei sia lucidamente fesso. Il suo cielo è sempre un po' nuvolo... Lei è un somaro e vorrebbe accattivarsi il padrone, per intenderci... –

L'uomo è uno scrittore di Bologna di cui evito menzionare il nome non volendo passare per mitomane. Non mi guardò. Ci fermammo all'ennesimo semaforo e fece: - Questo è un somaforo perchè l'ho inventato io e lei è una peonia tatuata, che non puzza, ma soffre del suo sangue infetto d'ingenuità... Io cercavo... Io mi chiamo... – E pronunciò il suo nome sussurrando, quasi vergognandosene, celandosi dietro un sorriso radioso che si spense in breve. – Lei è sempre triste? – Domandai poco interessata e lui fece di no col capo, ma aggiunse: - Questo posto, il mondo, è triste. Non so più dove andare, quindi ho preso la bici e mi son ripetuto, qualcosa succederà...-

- Be' io sono una fatina buona e le dico che qualcosa le succederà se la pianterà d'invidiare... Non so quando la sua mente si è alterata per delle stupidaggini; sento in lei la complicazione degli illusi, che rifondano continuamente la propria persona... Mi dia retta, cessi di essere se stesso; provi semplicemente ad andare in bici; non si metta a filosofeggiare, ma pedali con la stessa energia che impiega nelle sue scemità e non mi proponga di correre con lei, non amo i cagnolini a guinzaglio... – Amici, questa trasmissione è un torrente che s'interra, odora di fango-creta e torna a puzzare di radiche e cespugli fradici. Questo torrente comincia a sapere di pesce e si tuffa in Adriatico con nomi di Eridano, o di Padus. Solo chi ha viaggiato sul Po, sa di che cosa parlo e mica tanto a vanvera, ma di ciò, in altra occasione e per esserne al corrente sintonizzatevi come di consueto su tali frequenze, al galoppo con PeeDee.





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