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Il Paradiso degli Orchi
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RACCONTI

Lizzy Air

White rabbits

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Quando amare significa qualcosa, vogliamo far parte di una cerchia ristretta di privilegiati? Affermiamo di desiderare la persona da cui pretendiamo un trattamento onorevole? Amare per essere amati! Jossie scrisse mille biglietti di auguri per il capodanno e decine di versi, ma come un insolente spin della crudeltà, il tema dell'amore la trafiggeva da quando aveva incontrato tutti quegli uomini, che facevano guisa di ascoltarla ogni volta che profferiva parola. Era successo a novembre, durante la convention del libro per l'infanzia in cui si era classificata come la miglior affabulatrice e convegnista. Piena di slanci, di charme e con quella piega divertita della bocca, aveva sedotto sette disgraziati che in qualche forma, si dichiaravano perdutamente innamorati, invaghiti, curiosi di affrontare una conoscenza approfondita dell'autrice più interessante di quella che, altrimenti, sarebbe stata una noiosissima adunanza speciale per addetti ai lavori. Geremy Stark fu il primo a presentarsi, a congratularsi; aveva applaudito come un loggionista del teatro alla Scala in Italia, dove chiunque applaude persino ai funerali. No, Geremy non può dirsi un entusiasta, tuttavia era rimasto folgorato dalla presenza di spirito di Jossie, nonché dalle sue morbide labbra di stella. Stark era un intenditore e come consulente editoriale nelle collane ad alto contenuto psicologico, riteneva che la Rawer fosse il personaggio giusto per le uscite delle novità di primavera. Fu la volta perciò, del brillante caciarone Ryan Sprite che si complimentò come se fosse un amico già in grado di spartire larghe fette d'intimità con Jossie Rawer, la quale in quel momento, con destrezza, si fece distrarre dall'ironia dirompente di una persona poco vistosa, incapace di ostentare, ma molto gradevole, serenamente bello e che celiava, raccontando che non sarebbe mai arrivato il suo turno per essere ricevuto dall'ape regina. Jossie, creatrice di battute laconiche, pregò che si facesse largo al fuco, non augurandosi di poterlo vedere tirar le cuoia. Nell'ilarità cordiale e generale, Thomas Turner si fece avanti con un baciamani che mise in mostra i suoi 42 anni con tempie zebrate e la carnagione tipica dello sportivo. Michael Senderpol aveva indugiato fino ad allora cercando i termini giusti di quello che per lui doveva essere un approccio galante. Benchè in vena di stipulare contratti, avviare discorsi d'interesse, come poteva lasciarsi scappare un bocconcino prelibato e sessuale come la Nostra, peraltro una vera miniera d'oro nel campo delle sciocchezze per bimbi e ragazzi? Indossava un abito costoso, Mr Senderpol, epperò con mosse magistrali che apparentemente si attribuiscono al caso, Jossie dette la precedenza a Bernie Delice, anche lui un fortysomething boy, ma dimesso, con tanti forellini nel maglione di cachemire e le scarpe sfondate; non che fosse povero, tutt'altro, ma vestiva gli indumenti legati a lui per affetto, come del resto i suoi lunghi capelli raccolti a coda di cavallo. A Jossie piaceva molto. Di lui sapeva un mucchio di cose, tipo: che sapeva nuotare da dio, che viaggiava tantissimo, che non aveva avuto storie di una certa importanza, che sapeva suonare e aveva amici artisti. Sì, le sarebbe piaciuto fare il giro del mondo in solitario, tanto per dire, con lui, su una bagnarola a vela, un catamarano, qualcosa di spartano, insomma, su cui armeggiare e titillarsi a vicenda. Le sembrava un attrezzo erotico di rango, ma ecco apparire Sabin Smith, eloquente, aquilino, magnetico, il più anziano, il meglio dotato ed editore coi fiocchi! Che fare? Naturale, decise all'istante di tenersi anche questo e giocare non di strategia, ma col sentire di un cuore che si stava impigliando in tutte le reticelle dei signori fin qui incontrati. Sorpresa dell'ultima ora, raggiante e biondo come il sole, quasi ansimante, lamentandosi, con ossequiose e ridicole, molto divertenti, scuse di chissà quale ritardo, come il bianco coniglio di alice nel paese delle meraviglie, si fece spazio Nick Gardenadam. Da subito gli occhi negli occhi e poi la finzione di dover negoziare, parlare di affari e di libri... Come è normale immaginare, Jossie andò a letto con tutti, perchè conosceva solo gli uomini che incontrava tra le pagine della sua vita e questa volta gliene capitavano sette, tutti privi di difetti grossolani. Nessuno era adatto a lei, non più del pugile col quale si era strusciata per due anni di seguito, per poi seguirlo in ospedale a farlo rattoppare e fare da testimone al suo stupido matrimonio con un'invasata anorgasmica e urlante sciaccquetta, comandata dalla moda dei cartelloni e da una crassa volgarità del primato che ordina di mettere in mostra attributi al silicone color del bronzo oleoso e appiccicoso. Jossie restava una donna eccessiva, sarcastica, ma nel fondo era dolcissima, sapiente e detestava tutto ciò che risultava frettoloso e convulso. Prese con comodo i suoi tempi e i magnifici sette con calma e al successivo convegno, riconquistò il pubblico con l'affermazione che la buona letteratura è valida a tutte le età, che bisogna leggere molto in famiglia da quando i piccoli sono tali fino ad età più avanzate e che l'infanzia non va trattata da deficiente! Ebbe parole di scherno verso gli agguerriti assertori del genere picciupicciu picciu uò e senza arroventarsi come a volersi difendere dall'indiscrezione di vecchie conoscenze, precisò che si era ispirata all'erotismo dell'anno appena passato, per scrivere le ultime novelle dedicate alle fanciullie e ai fanciulli compresi tra i 12 e 16. Fu per sincerità, lungi da lei, dunque, l'idea di suscitare scandalo, che pure serpeggiò tra risolini equivoci e incomprensione. Le teste pensanti, che invece avevano colto nel messaggio la carica creativa, l'invenzione, la sagacia e quelle espressioni elettive per l'educazione dei ragazzi, si compiacquero con lei, esaudendosi in giudizi che la stigmatizzarono come la scrittrice, per antonomasia, degli adolescenti. Alle domande impertinenti e curiose degli importuni, rispose con un'alzata di spalle. Poi, scintillante come un'immensa pupilla di una gigantesca e intelligente eccitazione puerile che si espande per le sue scoperte, inesorabile come il diluvio, cominciò a declamare. Le donne l'accerchiarono per sapere, alcune in trance, altre con quegli atteggiamenti studiati affinchè da un indizio, da un'inezia, si sproloquiasse terminando in confidenze di una enormità, intimistica e femminile. Jossie Rawer, consapevole dell'attimo, delle mosse e delle contromosse, aveva la sensazione, ormai, di essere sospesa al lampadario delle risonanze anonime del grande successo editoriale; colse l'occasione allora, per leggere, scegliendo l'unica maniera che cattura, un certo magnetismo, per imprimere nella mente le prime, indimenticabili righe, della sua opera dedicata alla formazione delle nuove generazioni: Uomini, bianchi conigli e così via.....



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