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Il Paradiso degli Orchi
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Cinema e Musica

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Adriano Angelini

La terra di Heligo è dark e lisergica. E' il ritorno dei Massive Attack.

Dove sia Heligoland non sapevamo, pare sia un isola dell'arcipelago tedesco. Da Bristol, città natale del duo elettronico più famoso del mondo, da lì si potrebbe finire in Africa passando per i sotterranei del pianeta. Ciò che sappiamo è che dopo sette anni i Massive Attack, finalmente, hanno ridato alle stampe un loro album. Heligoland, appunto. L'attesa intorno a Del Naja e Marshall era tanta, febbrile, in realtà ci stavamo spazientendo. Il risultato è, ai primi ascolti, soddisfacente. C'è tutto quello che ci si aspettava, sicuramente c'è qualcosa in meno. Se ci sarà qualcosa in più sarà il tempo a dirlo.

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Alex Pietrogiacomi

Papillon, fuga latina

Un mix piacevolmente bizzarro di jazz, latin e racconti in diverse lingue. Nel bizzarro si trova soltanto la sorpresa di avere un percorso lastricato da sorprese continue e ingenue freschezze musicali. Un disco da non prendere sotto gamba e un'artista che alla lunga può regalare inaspettati exploit nazionali Cecilia colpisce per la bella pasta vocale e la sua suadente grana che esce fuori nei brani in un buon crescendo, soprattutto quelli cantati in portoghese.
Ma non si ferma qui, perché se all'inizio si potrebbe pensare di essere di fronte a un tentativo di avere una Rosalia De Souza nostrana

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Alfredo Ronci

Noi vogliamo bene a Morgan

Noi vogliamo bene a Morgan perché crede di vivere in un paese libero.
Noi vogliamo bene a Morgan che ignora che in Italia vi sia una cappa di becero moralismo.
Noi vogliamo bene a Morgan che ignora che questo è un paese che appartiene a Santa Romana Chiesa.
Noi vogliamo bene a Morgan che non sa che questo è un paese di destra (e che non sa bene cosa faccia la sinistra).
Noi vogliamo bene a Morgan che non ignora le brutture della vita

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Adriano Angelini

Il pop della più grande band svedese (dicono loro). Forse hanno ragione.

E pensare che sono attivi dal 1990 ma in Italia non li conosce nessuno. Sono i Kent, gruppo pop svedese che si diletta a canticchiare anche in inglese e a scalare le classifiche britanniche ed europee. Il nuovo album, Röd (rosso), è uscito sì nel 2009 ma è di fatto la loro ultima fatica. Perché ne parliamo? Perché piacciono al sottoscritto. E perché credo che un pop del genere, a metà fra Verve e Subsonica, possa piacere, e parecchio, anche nel Bel Paese. Qualcuno dirà che cantando in svedese potrebbero risultare sgradevoli.

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Adriano Angelini

Se le anime giapponesi prendono spunto dalla letteratura. "The sky crawlers".

Il Giappone ci ha abituati da molti tempo alla sua sconfinata produzione di animazione. Da questo genere sono nati e cresciuti dei veri e propri maestri del genere, uno su tutti: Hayao Myazaki (il papà di Heidi ma anche di lungometraggi incredibili come Il castello errante di Howl, e La città Incantata). Mamoru Oshi è un altro maestro del genere che si è voluto cimentare con la riproduzione cinematografica della serie di romanzi di Hiroshi Mori, intitolata appunto The sky crawlers (Gli arrampicatori del cielo) che ne Paese del Sol Levante hanno ottenuto grandissimo successo

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Alfredo Ronci

L'olandese volante: Mathilde Santing

Gli italiani non la conoscono. Eppure lei è una sorta di Fiorella Mannoia olandese, con un'unica differenza: mentre la nostra si limita, tranne rarissime eccezioni, a presentare un repertorio 'indigeno' la Santing puntualmente (forse sarà che quello olandese non è all'altezza?) affronta classici della scrittura internazionale.
Conservo ancora gelosamente il vinile di Out of the dream (1986) dove con piglio sicuro e a volte anche azzardato

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Alfredo Ronci

La noia mortale degli sfigati. Riflessioni su Tenco.

Ora ci si mette pure Riccardo Bertoncelli a fare le marchette. Il padre putativo della critica musicale rock in Italia su del rock.it scrive, a proposito di Luigi Tenco-Inediti, raccolta di pezzi mai apparsi prima e curati con amorevole attenzione da Enrico De Angelis, che siamo di fronte ad un gran disco.
Ora, è vero che il Riccardo nazionale comincia ad avere la sua bella età, ma stentiamo a credere che possa essere diventato improvvisamente sordo. Sarebbe un bel paradosso.

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Adriano Angelini

Vince il rock nonostante tanta elettro-dance.

A giudizio di chi scrive,il 2009 ha visto trionfare ancora il buon vecchio rock, certo nella versione rivedutissima e correttissima della psichedelia a la Flaming Lips, e questo in una classifica che, sempre secondo chi scrive, trova ormai nell'elettronica, nella dance e nell'ambient, generi che offrono le maggiori possibilità di innovazione e originalità (se questa parola in musica ha ancora un senso). Ecco a voi la cara vecchia Hit Parade degli album dell'anno!!!

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Giovanna Repetto

L'indolente vitalità del signor Phl

Per essere indolente... quanta vitalità! Il signor Phl, al secolo Emanuele Flandoli, ci ha messo tanta passione, nel declinare la propria indolenza, che ne ha fatto un ossimoro. Sì, perché la sua professione di indolenza è in realtà un modo di sferzare l'indolenza del mondo, che è fatta di indifferenza, massificazione, abbandono alla comodità dei luoghi comuni e alla vigliaccheria del pensiero precotto. Può farlo, perché per primo si mette in gioco, con un'auto ironia feroce e allegra, da ragazzo abituato a combattere,

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Alfredo Ronci

La magia etno-elettronica di Mulatu Astatke e the Heliocentrics

Nella musica, come nella letteratura, non sta succedendo un piffero. O forse sarebbe meglio confessare a noi stessi che tutto è stato già detto e la speranza è che, quel poco che rimane da considerare, venga offerto almeno con garbo.
In questi giorni il mercato discografico nazional popolare è invaso dal saccheggio sistematico del tempo che fu: iniziò mesi fa Morgan col suo Italian songbook vol.1, che aveva il pregio di riproporre chicche di autori che di solito vengono ricordati quando già son morti

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