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Il Paradiso degli Orchi
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CINEMA E MUSICA

Alfredo Ronci

Il suo giorno è cominciato in sé. Morganicomio di Morgan.

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Ma quale intelligenza?

Quale premura e urgenza c'è a non avere stima di sè?

Faccio di tutto per impedire il mio successo stesso

perchè son contro me stesso.

Perchè ogni vincitore per natura deve dominare

e per forza comandare

e non può nessuno subire

e io mai ti potrei ferire...


Scritto nel 2007, Contro me stesso (contenuto nell'album Da A ad A) potrebbe essere la carta d'identità di Morgan: 'purtroppo' il pezzo l'ha eseguito durante una trasmissione tv come sorta di scuse alle sue intemperanze (quali? Dire francamente che si fa uso di cocaina? Non è peggio andare a 'Porta a Porta' e farsi stemperare dal potere mediatico e dal potere clerico-fascista di preti e servi della gleba?). Fortuna che è riuscito ad eseguire anche La sera, canzone preparata per Sanremo e mai approdata. Meglio: sarebbe stata eliminata al primo turno perché nonostante sintesi di 50 anni di festival (i versi centrali Con te si può parlare/disordinare il destino/rimandare il mattino/che il modo migliore è/consumare le ore facendo l'amore sono di straordinaria imitazione tenchiana, mentre il crescendo musicale ricorda l'enfasi di Umberto Bindi, sorta di nume tutelare del Castoldi), col suo incedere irregolare e 'cabarettistico (Capossela è a solo due passi da lui) avrebbe disgustato il senso mediocre dell'ascoltare medio (che non esiste).

Non capiamo l'urgenza di questo disco: riparazione al torto subìto? (Perché diciamocelo, Morgan è stato mazzolato) Operazione commerciale tipicamente post-sanremese? Sintesi dell'arte morganiana?

Tutte e tre stan bene. L'ultima è oggettivamente la più consona e la più precisa, perché Morganicomio (e qui rientra tutta l'attitudine dell'artista a farsi male, ad inveire contro se stesso per la ricerca di un maledettismo ancor più che mediatico, di sponda, nella speranza di un'eternità tutto sommato spicciola) è effettivamente un riassunto dell'attività discografica del nostro.

Scorrono dunque a caso pezzi presi da Canzoni dell'appartamento (del 2003), dalla copia deandreiana 'anastatica' di Non al denaro, non all'amore ne al cielo (del 2005), da Da A ad A (del 2007) e per concludere dal quello che io ritengo il suo capolavoro Italian songbook vol.1 (del 2009... c'avete fatto caso? Un disco ogni due anni. Inaspettatamente preciso come un orologio svizzero, lui artista così imprevedibile e masochista).

Se si esclude La sera, la cui presenza è ovviamente scontata, c'è pure l'inedito, la ripresa dell'evergreen donaggiano Io che non vivo (ma sarà la più bella canzone della nostra storia?) che prosegue con perfetta coerenza (ed il risultato è perfetto, come lo era stato per gran parte di Italian Songbook vol.1) il discorso cominciato nel 2009.

Cantautore inusuale, che passa con disinvoltura dalla'incedere depechemodiano (Altrove) a quello caposseliano (Animali famigliari), Morgan è autore innanzitutto originale e linguisticamente (menomale che ogni tanto qualcuno ci lavora sopra) scaltro ed attento ... Cade la sera/e il cuore s'ispira/mentre che il cielo si oscura/buio a regalar le stelle/belle illusioni, sogni lontani/anche se per oggi abbiamo dato già abbastanza/tutte le nostre forze, tutti i fianchi e gli occhi.

Ora lo si sopporta e in qualche modo lo si accetta. Domani sarà un classico, alla pari di un De André, di un Endrigo, di un Lauzi, di un Modugno, di un Bindi, di un Gaber.

Tutto sta a sapere quando... magari dopo morto. Ma non si tocchi le palle il Morgan. Gesto troppo volgare per un poeta.



Morgan

Morganicomio. Morgan al suo meglio.

Sony Music - 2010





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