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Il Paradiso degli Orchi
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ATTUALITA'

Alfredo Ronci

Augias il subdolo, Gesù Cristo lo sbruffone e Bertrand Russell

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Senza troppi giri di parole: abbiamo il giornalismo di regime e il giornalismo subdolo. Sappiamo tutto sul primo, forse meno sul secondo, messo all'opera da giornalisti che te lo mettono dietro subdolamente senza che te ne rendi conto e alla fine, scusate la metafora, godi pure.

Campione assoluto di questa sodomia intellettuale è Corrado Augias. L'uomo si presenta con un allure di tutto rispetto, con un elan da far invidia anche a Dacia Maraini e quando va in tv a presentare i "suoi" programmi" lo fa con la classe e la distinzione del vero padrone di casa, austero, ma ospitale. Ma ha sempre avuto un grosso difetto, quello di considerare l'Azienda (leggi: RAI), ma anche le testate dove ha il privilegio di scrivere, come meri strumenti di propaganda e come personali uffici stampa.

Vespe, la rubrica dell'inserto domenicale de Il sole 24 ore dedicato ai libri (di cui si continua ad ignorare l'estensore, ma accettiamo suggerimenti. Noi orchi avevamo un sospetto, ma l'antipaticissimo Sergio Claudio Perroni ci ha smentito) l'ha pizzicato: nello spazio che ha su La Repubblica ad una donna che gentilmente gli chiedeva cosa fare per "redimere" un figlio scapestrato, il Nostro, con suprema subdolaggine (lo so lo so, il sostantivo dell'aggettivo non esiste, ma a me piace...) non ha fatto altro che proporre un suggerimento che è anche il titolo del suo ultimo libro Mondadori: Leggere.

Pensate cosa sarebbe successo se ad una domanda del genere, magari fatta da un maschietto, avesse risposto con altrettanta ed illuminante doppiaggine la Virginie Despentes, l'autrice di Scopami. Di sicuri ci saremmo divertiti di più.

La "prodezza" di Augias però non è unica: si era già messo in luce in precedenza, durante una puntata di Enigma, trasmissione della Rai da lui condotta, dove con piglio deciso ed autoritario, ma con tutti i distinguo del caso (si sa il nostro è un paese di santi, navigatori, bacchettoni e balenghi) aveva portato avanti un Inchiesta su Gesù (guarda caso altro best seller del nostro, stipendiato dal Berlusca e sul quale piatto spesso sputa, ma a questo punto non si sa per quali motivi) con la solita maestria, allure, elan e minchiate del genere.

Non ho mai letto il suo libro (e forse capirete anche il perché) ed ignoro dunque il contenuto. Ma il dotto giornalista avrà per caso riportato l'episodio in cui Gesù mostrò di essere sbruffone e un tantinello sopra le righe?

Ce lo ricorda Bertrand Russell: Poi c'è il curioso episodio dell'albero di fichi, che mi lascia sempre alquanto perplesso. Ricorderete cosa accadde all'albero di fichi. «Era affamato, e più avanti vide un albero di fichi che aveva le foglie; ma quando vi fu vicino, non trovò altro che foglie, poiché non era ancora stagione per i fichi, così Gesù rivolgendosi all'albero disse: "Nessuno raccoglierà mai più frutti da te"... e Pietro... gli disse: "Maestro, sappi che l'albero che tu hai maledetto si è seccato".» Questo è un episodio molto curioso, perché, non essendo la stagione dei fichi, non si sarebbe dovuto davvero dare la colpa all'albero. Non riesco davvero a convincermi che, in quanto a virtù e saggezza, Gesù raggiunga le vette toccate da altri personaggi della storia. Penso che, sotto questo aspetto, Socrate e Buddha siano superiori a lui. (da Dio e la religione – Grandi tascabili Economici Newton).

Indubbiamente l'episodio è singolare, reso poi più accattivante dalla "verve" anticlericale di Bertrand Russell che, sempre sul quel saggio, pronunciò uno degli aforismi più irresistibili sul perché non si può essere cristiani: primo perché non credo in Dio e nell'immortalità; secondo, perché non credo che Cristo fosse il più saggio degli uomini, nonostante gli riconosca un altissimo grado di rettitudine morale.

Recentemente la casa editrice Nutrimenti ha edito una pubblicazione del grande matematico e premio Nobel per la letteratura: L'alfabeto del buon cittadino.(1)

Ha una storia curiosa questo libriccino (veramente ino, ma non per valore culturale): Stefan Themerson, autore d'avanguardia e dadaista, e sua moglie Franciszka, illustratrice, misero su una piccola casa editrice, dal nome maccheronico Gaberbocchus Press (traslazione latina dall'incongruo drago Jabberwocky, sprigionato dalla fantasia di Lewis Carroll) e chiesero al loro amico Bertrand Russell un'opera da pubblicare. Il matematico inizialmente propose una raccolta di racconti di fantascienza, ma poi resosi conto di averli promessi ad altro editore, compose appositamente per gli amici questo alfabeto del buon cittadino. E di cui disse in una parodia di introduzione: si legge che alcuni avrebbero trovato "assurdo" il suo alfabeto, per esempio, ma nell'alfabeto "assurdo" significa sgradito alla polizia, ed esserlo era un motivo di vanto per chi, durante la Prima guerra mondiale, aveva scontato sei mesi di carcere per aver distribuito volantini antimilitaristi; e se altri avrebbero ritenuto il libro "pieno di buonsenso" e altri ancora "sovversivo", non è improbabile che i due termini fossero, per Russell, segretamente sinonimi.

Dunque L'alfabeto del buon cittadino vide la luce accompagnato dai disegni di Franciszka Themerson, riproposti anche nell'edizione Nutrimenti. Definizioni fulminanti ed illuminanti e di cui si consiglia una rilettura continua onde captare il senso primo ed ultimo delle affermazioni. Tra le altre una manciata ancora contro l'immobilismo e i dogmi dell'essere credente:

Chrstian (Cristiano): Contrario ai Vangeli.

Erroneous (Erroneo): Ciò che può dimostrarsi vero

Holy (Santo): Sostenuto per secoli da schiere di pazzi

Ignorant (Ignorante): Non santo

Knowledge (Conoscenza): Ciò su cui gli arcivescovi non hanno dubbi.

L'alfabeto contiene anche un lapidario "compendio di storia del mondo (ad uso delle scuole elementari di Marte)": Da quando Adamo ed Eva mangiarono la mela, l'uomo non si è mai astenuto da nessuna follia di cui fosse capace.

Ora, onestamente, se voi aveste una rubrica su un quotidiano importante e una madre vi chiedesse cosa fare per "redimere" un figlio scapestrato voi cosa consigliereste? La lettura dell'ennesimo best seller dell'Augias subdolo, o quella di un preziosissimo libretto di un grande del secolo scorso?

Io la risposta ce l'ho già. Ovvio.





(1) Bertrand Russell

L'alfabeto del buon cittadino

Nutrimenti

s.p. Euro 7,00



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