CINEMA E MUSICA
Alfredo Ronci
Famolo santo: 'Thank you for your love' il nuovo Ep di Antony and the Johnsons.
Antony ormai ci ha abituato: prima dell'uscita del nuovo lavoro pubblica un EP di assaggio, come se volesse dissetare gli innumerevoli fans sparsi in tutto il mondo (in Italia i suoi concerti sono sempre sold out). L'angelo asessuato del pop contemporaneo dunque ci riprova. Il suo nuovo disco uscirà i primissimi di ottobre: ecco dunque una parziale anteprima.
Dico parziale perché pare che dei cinque brani qui presenti solo 'Thank you for your love' ne farà parte: il resto, e vedremo nei dettagli, sono cover ed noisettes sfiziose da sgranocchiare quando si è preda dei morsi della mestizia.
Si diceva: famolo santo, al posto di Madre Teresa di Calcutta. Sì perché l'artista inglese insiste con questa sua idea dell'amore universale, del 'volemose tutti bbene' di quanto è bella madama doré. Basta ascoltarlo nella title track per rendersene conto: Grazie per il tuo amore, grazie per il tuo amore quando ero perso nell'oscurità più nera... grazie per il tuo amore, grazie per il tuo amore quando la mia mente era ridotta in mille pezzi.
Non gli è sufficiente: alla fine di questo brevissimo disco t'arriva all'improvviso pure 'Imagine' di John Lennon. La canzone più seguita e odiata (nel senso che non se ne può più) del panorama musicale (pare che esista una versione live anche nel bootleg della sora Lella) trova però nel delicato arpeggio di chitarra e nella voce celestiale di Antony una dimensione nuova (te pare poco!).
E 'Imagine' è una delle due cover contenuta nel lavoro, l'altra è una noiosetta 'Pressing on' del Dylan in preda a furori redentori e salvifici di Saved (ci si è sempre chiesti: ma salvato da che?).
Se devo indicare un pezzo però, io opterei per 'My Lord My love' (aridanghete co' 'st amore!), una elegante ballata pianistica che ricorda il miglior Antony.
Perché al di là delle battute e dell'ironia, il cantante inglese è davvero una delle cose più 'sentite' che siano uscite in questi grigi anni (quando lo paragonano ad Elton John fanno bene, anzi, fanno soprattutto bene a quest'ultimo, ormai perso tra chili di troppo e parrucchini): le sue melodie posseggono quel 'quid' emozionale che raramente si riscontra in altri artisti.
La stessa 'Thank you for your love', un po' logorroica nella sesquipedale dichiarazione d'amore, e con quel ritornello un po' fastidioso, nel suo approccio delicato regala brividi di piacere: perché in fondo nella voce femminea e nello stesso tempo screziata di Antony ritroviamo tutto sommato un amico, un fratello che ci sta a cuore.
Non sappiamo prevedere cosa sarà il disco in uscita il prossimo 5 ottobre, anche se stentiamo a credere che possa offrirci novità sconvolgenti: questa brevissima anteprima (ma sì, compratela, se volete avere tutto del vostro beniamino) ci regala tutto sommato (a parte qualche smielatura di troppo... ma è stato sempre così sin dall'esordio) quello che vogliamo che lui ci canti. Se a volte fosse meno barocco, le sue canzoni rasenterebbero la perfezione.
Sulla proposta iniziale di santificarlo... beh, si può anche aspettare, ma se si dovesse decidere unicamente dall'immagine che ne può derivare... vuoi mettere il suo viso etereo e asessuato con quello un po' legnoso e raggrinzito di Madre Teresa di Calcutta? In fondo in fondo anche gli occhi dei devoti vogliono la loro parte!
P.S. Bellissima, come sempre, la copertina.
Antony and the Johnsons
Thank you for your love
(Secretly Canadian) 2010
Dico parziale perché pare che dei cinque brani qui presenti solo 'Thank you for your love' ne farà parte: il resto, e vedremo nei dettagli, sono cover ed noisettes sfiziose da sgranocchiare quando si è preda dei morsi della mestizia.
Si diceva: famolo santo, al posto di Madre Teresa di Calcutta. Sì perché l'artista inglese insiste con questa sua idea dell'amore universale, del 'volemose tutti bbene' di quanto è bella madama doré. Basta ascoltarlo nella title track per rendersene conto: Grazie per il tuo amore, grazie per il tuo amore quando ero perso nell'oscurità più nera... grazie per il tuo amore, grazie per il tuo amore quando la mia mente era ridotta in mille pezzi.
Non gli è sufficiente: alla fine di questo brevissimo disco t'arriva all'improvviso pure 'Imagine' di John Lennon. La canzone più seguita e odiata (nel senso che non se ne può più) del panorama musicale (pare che esista una versione live anche nel bootleg della sora Lella) trova però nel delicato arpeggio di chitarra e nella voce celestiale di Antony una dimensione nuova (te pare poco!).
E 'Imagine' è una delle due cover contenuta nel lavoro, l'altra è una noiosetta 'Pressing on' del Dylan in preda a furori redentori e salvifici di Saved (ci si è sempre chiesti: ma salvato da che?).
Se devo indicare un pezzo però, io opterei per 'My Lord My love' (aridanghete co' 'st amore!), una elegante ballata pianistica che ricorda il miglior Antony.
Perché al di là delle battute e dell'ironia, il cantante inglese è davvero una delle cose più 'sentite' che siano uscite in questi grigi anni (quando lo paragonano ad Elton John fanno bene, anzi, fanno soprattutto bene a quest'ultimo, ormai perso tra chili di troppo e parrucchini): le sue melodie posseggono quel 'quid' emozionale che raramente si riscontra in altri artisti.
La stessa 'Thank you for your love', un po' logorroica nella sesquipedale dichiarazione d'amore, e con quel ritornello un po' fastidioso, nel suo approccio delicato regala brividi di piacere: perché in fondo nella voce femminea e nello stesso tempo screziata di Antony ritroviamo tutto sommato un amico, un fratello che ci sta a cuore.
Non sappiamo prevedere cosa sarà il disco in uscita il prossimo 5 ottobre, anche se stentiamo a credere che possa offrirci novità sconvolgenti: questa brevissima anteprima (ma sì, compratela, se volete avere tutto del vostro beniamino) ci regala tutto sommato (a parte qualche smielatura di troppo... ma è stato sempre così sin dall'esordio) quello che vogliamo che lui ci canti. Se a volte fosse meno barocco, le sue canzoni rasenterebbero la perfezione.
Sulla proposta iniziale di santificarlo... beh, si può anche aspettare, ma se si dovesse decidere unicamente dall'immagine che ne può derivare... vuoi mettere il suo viso etereo e asessuato con quello un po' legnoso e raggrinzito di Madre Teresa di Calcutta? In fondo in fondo anche gli occhi dei devoti vogliono la loro parte!
P.S. Bellissima, come sempre, la copertina.
Antony and the Johnsons
Thank you for your love
(Secretly Canadian) 2010
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