DE FALSU CREDITU
Irina Cikciak
Foreteller a Cheboksary
Inaudit Editore, Pag. 157 Euro 13,00
Credevamo che con la pubblicazione, da parte di Einaudi, di Terra Matta di Vincenzo Raboto, semianalfabeta siciliano che racconta cinquant'anni di storia italiana, avessimo in qualche modo riaggiustato le sorti di una letteratura vista sempre come espressione dei vinti e dei potenti. Invece l'attuale mercato editoriale, conscio di una prospettiva marcatamente popolare, audace nella sua sperimentazione linguistica, ci propone, quasi contemporaneamente, l'uscita di alcune opere di chiaro sapore sperimentale, ad un passo però, secondo alcuni, dai salottieri sciorinamenti di una borghesia in cerca di sfizi.
Perché, sia Leucò dei modi e dei tempi di Faino Maria Modesti (nomen omen verrebbe da dire) che Foreteller a Cheboksary, di cui andiamo a parlare, rispondono ad una lettura binaria: da una parte un lecito interesse per espressioni lontane dalla massificazione culturale e dottrinale, ma dall'altra queste stesse opere sono esposte agli attacchi di chi non vuole una scrittura imbarbarita e mescidata di idiomi e vernacolo.
Irina Cikciak, ventiduenne russa, prima di approdare in Italia ha fatto mille mestieri, anche la prostituta ad ore per concittadini arricchiti nella squallida contrada di Piotr a circa sessanta chilometri da Mosca.
Il suo Foreteller a Cheboksary (località chiave del romanzo, dove esercita con grande successo l'indovina Maleva Liebova) è il romanzo di una generazione alla ricerca disperata di una posizione dignitosa e vivibile e lontana da ogni sorta di sfruttamento. E' il romanzo della realtà più pregnante, quotidianamente sotto gli occhi di tutti. E' il romanzo di una storia d'amore incandescente e commovente.
Dice a pag. 44: Qui in degno lungamente cercato della Russia l'uomo, ma non potuto trovare. Ho venuto a contatto di vari tipi, ma tutti da loro approssimativamente con la ragazza. Non sono capaci di rendere piacevole, gentile e delicato. Gradiscono bere, puo alzare una mano sulla ragazza e non hanno sensibilità. Dica a me circa gente, dove in tensione, che cosa?
Il linguaggio scoordinato e singhiozzante trasmette tuttavia un turbamento difficile da ignorare. La lingua italiana così massacrata ed offesa in realtà, proprio per la sua innata e vivificante potenza, miracolosamente sostiene la trama e l'avvolge di una tensione ibrida.
Quando Irina conosce Aldo, dipendente di una ditta di cuoio in viaggio premio a Mosca, capisce che la sua vita è ad una svolta; si affida a lui completamente, anche attraverso l'unico mezzo a sua disposizione, data la distanza che li divide abitualmente: la corrispondenza via internet.
Pag. 123: Vi fidate del destino? Siete andato mai al foreteller? Non lo fatto mai, ma la mia madre e di anni prima molto (circa 5 o 6 anni fa) è andata ad una buona signora (era il foreteller, ci erano circa 70 anni, non ha avuto bambini ed ha vissuto circa la città di Cheboksary). Gli amici alla mia madre sono andati ad essa prima ma non ha mai ingannato mai qualcuno. La mia madre e molto curiosa inoltre essa ha deciso andare la. Questa donna ha detto essa molte cose interessanti. La mia madre molto e stata sorprenda, perché questa donna ha detto quasi interamente circa il mio passato e circa il mio futuro. Ha detto ad essa che trovo il mio lavoro attuale ed ho detto a essa circa a che età mi metterò in contatto con l'unione. Diventa interessante ti?
Non aggiungiamo altro per non guastare la sorpresa del lettore, ma Foreteller a Cheboksary è davvero una lettura incalzante, dove alla promiscuità (permettetemi il termine) della lingua usata s'abbina però una stupefacente resa della trama.
Ci si chiede: è davvero un caso che Alessandro Baricco, in uno dei suoi improvvisi diktat, abbia proprio in questo momento espresso l'idea di un rinnovamento della narrativa a cominciare dall'eliminazione degli editing? Siamo di fronte ad una rivoluzionaria stagione letteraria dove avranno cittadinanza anche le espressioni più retrograde e anti-letterarie del nostro vivere?
Ai posteri l'ardua sentenza. Su una cosa però siamo certi, al di la di certi dubbi, opere come Foreteller a Cheboksary o il già citato Leucò dei modi e dei tempi portano il segno delle cose vive e luminose.
Perché, sia Leucò dei modi e dei tempi di Faino Maria Modesti (nomen omen verrebbe da dire) che Foreteller a Cheboksary, di cui andiamo a parlare, rispondono ad una lettura binaria: da una parte un lecito interesse per espressioni lontane dalla massificazione culturale e dottrinale, ma dall'altra queste stesse opere sono esposte agli attacchi di chi non vuole una scrittura imbarbarita e mescidata di idiomi e vernacolo.
Irina Cikciak, ventiduenne russa, prima di approdare in Italia ha fatto mille mestieri, anche la prostituta ad ore per concittadini arricchiti nella squallida contrada di Piotr a circa sessanta chilometri da Mosca.
Il suo Foreteller a Cheboksary (località chiave del romanzo, dove esercita con grande successo l'indovina Maleva Liebova) è il romanzo di una generazione alla ricerca disperata di una posizione dignitosa e vivibile e lontana da ogni sorta di sfruttamento. E' il romanzo della realtà più pregnante, quotidianamente sotto gli occhi di tutti. E' il romanzo di una storia d'amore incandescente e commovente.
Dice a pag. 44: Qui in degno lungamente cercato della Russia l'uomo, ma non potuto trovare. Ho venuto a contatto di vari tipi, ma tutti da loro approssimativamente con la ragazza. Non sono capaci di rendere piacevole, gentile e delicato. Gradiscono bere, puo alzare una mano sulla ragazza e non hanno sensibilità. Dica a me circa gente, dove in tensione, che cosa?
Il linguaggio scoordinato e singhiozzante trasmette tuttavia un turbamento difficile da ignorare. La lingua italiana così massacrata ed offesa in realtà, proprio per la sua innata e vivificante potenza, miracolosamente sostiene la trama e l'avvolge di una tensione ibrida.
Quando Irina conosce Aldo, dipendente di una ditta di cuoio in viaggio premio a Mosca, capisce che la sua vita è ad una svolta; si affida a lui completamente, anche attraverso l'unico mezzo a sua disposizione, data la distanza che li divide abitualmente: la corrispondenza via internet.
Pag. 123: Vi fidate del destino? Siete andato mai al foreteller? Non lo fatto mai, ma la mia madre e di anni prima molto (circa 5 o 6 anni fa) è andata ad una buona signora (era il foreteller, ci erano circa 70 anni, non ha avuto bambini ed ha vissuto circa la città di Cheboksary). Gli amici alla mia madre sono andati ad essa prima ma non ha mai ingannato mai qualcuno. La mia madre e molto curiosa inoltre essa ha deciso andare la. Questa donna ha detto essa molte cose interessanti. La mia madre molto e stata sorprenda, perché questa donna ha detto quasi interamente circa il mio passato e circa il mio futuro. Ha detto ad essa che trovo il mio lavoro attuale ed ho detto a essa circa a che età mi metterò in contatto con l'unione. Diventa interessante ti?
Non aggiungiamo altro per non guastare la sorpresa del lettore, ma Foreteller a Cheboksary è davvero una lettura incalzante, dove alla promiscuità (permettetemi il termine) della lingua usata s'abbina però una stupefacente resa della trama.
Ci si chiede: è davvero un caso che Alessandro Baricco, in uno dei suoi improvvisi diktat, abbia proprio in questo momento espresso l'idea di un rinnovamento della narrativa a cominciare dall'eliminazione degli editing? Siamo di fronte ad una rivoluzionaria stagione letteraria dove avranno cittadinanza anche le espressioni più retrograde e anti-letterarie del nostro vivere?
Ai posteri l'ardua sentenza. Su una cosa però siamo certi, al di la di certi dubbi, opere come Foreteller a Cheboksary o il già citato Leucò dei modi e dei tempi portano il segno delle cose vive e luminose.
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