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Il Paradiso degli Orchi
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RACCONTI

Thomas Pistoia

Gieffe

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Un mondo a strisce di cobalto, io ho visto.

Luci accese negli specchi, io ho visto.

Ora poso i piedi sulla moquettes celeste di questa casa così fisicamente irraggiungibile, così sezionata, un modello 3D spezzato in caleidoscopici cortometraggi lunghissimi...

Sono qui. E sento il vostro silenzio.

Il silenzio incredulo e morboso di milioni di persone.

Nominatemi adesso.

No, non avrete il coraggio neanche di pronunciarlo, il mio nome.



Pa-ra -pa – pa – pappa pa – rarara – pappa – pa – pa...



Musica del cazzo.

C'è la pubblicità. Ora mi siedo.

Per la prima volta da questa mattina mi guardo le mani.

Rosse. Ho addosso, un po' dappertutto, il sangue di 2 persone. Un uomo e una donna.

Ora che ci penso io faccio un altro mestiere. Prima di venire qui vendevo fotocopiatrici come il cattivo di The Postman, quel film con Kevin Kostner. E come lui ho imparato in fretta e bene l'arte di uccidere.

Intendiamoci: all'inizio sono andato un po' a caso. Prima di tutto, ho pensato, conviene cominciare di mattina presto.

Primo, perchè quando si comincia un lavoro serio e preciso è bene alzarsi per tempo; secondo, perchè lui e lei li avrei trovati comodi e assonnati ognuno nel proprio letto.

Forse queste riflessioni avrei dovuto esporle anche durante il casting. Non so.

Poi ho scelto il corpo contundente.

Un posacenere a strisce di cobalto. In realtà non saprei come definire il suo colore, ma mi sembra che l'espressione "strisce di cobalto" renda abbastanza bene l'idea.

Così, di buon mattino, sono entrato nella stanza di noi maschi, mi sono messo velocemente a cavalcioni sul petto di lui e, prima che si rendesse conto di quello che gli stava accadendo, ho cominciato a dare.

Già al primo colpo ho sentito il rumore delle ossa del suo cranio che si spezzavano; al secondo è cominciato il sangue; al terzo, questa casa contava un inquilino in meno.

E' stato in quel momento che ho avuto la certezza che stavo facendo bene, che la mia idea era davvero geniale.

All'inizio ho sentito urlare da dietro gli specchi.



Fermo ma che cazzo stai facendo aiuto che succede fermatelo è impazzito chiamate la polizia noooooo



A lungo, per qualche minuto, anche colpi sulle pareti.

Poi l'ordine perentorio: continuate, non vi fermate, girate, girate...

Siiiiiiiiii...


Il mio successo. Il mio nome nella storia...

Poi ho sentito la voce di lei dall'altra stanza che si era svegliata e chiedeva: che succede?

E le voci, da dietro gli specchi

attenta scappa è impazzito ma che dite ?

Sì, scappa, girate, girate, girate...


Mi ha visto arrivare e credo che abbia capito che era nei guai dal sangue che l'altro aveva cosparso con cura certosina sui miei vestiti.

Ha urlato. Bene, così è più realistico. Ma perchè non approfittarne ?

Anche in questo caso mi sono stupito della mia abilità. Il venditore di fotocopiatrici le ha posato violentemente le strisce di cobalto sulla fronte, ma il bastevole per stordirla senza ucciderla.

Poi le ho sfilato le mutandine, l'ho messa a pancia in giù e me la sono fatta, tirandola per i capelli.

L'ho cavalcata per venti minuti.

Idea geniale.

Nessuno che urlava più, niente colpi sui muri, silenzio. Niente polizia.

Nessuno l'aveva chiamata.

Che ridere.

Ho goduto.

Poi sono uscito da lei e ho calato nuovamente tra i suoi capelli il posacenere. Più volte, forte. In alcuni punti si è persino sbeccato.



Pa-ra -pa – pa – pappa pa – rarara – pappa – pa – pa...



Musica del cazzo.

E' finita la pubblicità.

Ma tanto che mi frega... Sono passato alla storia.

Oggi Pietro Pinco Pallino è passato alla storia.

Ieri era nessuno.

Ecco la voce della presentatrice che mi chiama, in lacrime. Certamente finge.

Ma quale nominato e non nominato !

Quali essemmesse 484 e 485 !

Fuori o dentro la casa ? Fanculo.

Eravamo rimasti in tre.

Giorno 97, 98, 99... perchè aspettare ? Perchè rischiare di perdere e non arrivare in finale ?

La faccio io la finale !

Volete l'audience ? Lo share ?

Io ve li uccido.

Sarò l'unico vincitore.

Un mondo a strisce di cobalto, io ho visto.

Luci accese negli specchi, io ho visto.

Nominatemi adesso, se ne siete capaci !

No, non avrete il coraggio neanche di pronunciarlo, il mio nome.

Perchè questo è il primo duplice omicidio in diretta Tv della storia.

E voi mi state guardando.

Straordinaria, emozionante, terribile, unica.

Questa edizione.

Indimenticabile.

Del Grande Fratello.





Thomas Pistoia



Nasce a Torino nel 71 e vive tra Presicce (LE) e Empoli (FI).

Dopo aver gestito per alcuni anni il portale letterario viaoberdan.it, ha trasformato lo stesso in un blog personale su cui pubblica periodicamente racconti, poesie e canzoni.





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