CINEMA E MUSICA
Adriano Angelini Sut
Gli Alieni sono cattivi, e in combutta coi governi, parola di "6 giorni sulla Terra"
L'idea è semplicemente straordinaria. La riuscita, almeno in parte, non all'altezza delle aspettative. Va comunque premiato il coraggio, soprattutto perché il cinema italiano ritorna a perlustrare quei campi, come la fantascienza, da cui era ormai assente ingiustificato da anni (tutti presi com'erano questi registi "autori" a sfracellarci le budella coi film impegnati sul sociale, sul disagio giovanile, sulla real politik del nulla e sulla sciatta commediola zelig). Varo Venturi, coadiuvato da Corrado Malanga, professore all'Università di Pisa, confeziona un prodotto, questo 6 giorni sulla Terra potenzialmente succulento per gli appassionati del genere, ma anche per i fruitori comuni. La trama è la seguente. Piso (ricercatore universitario, evidentemente alter ego di Malanga) da anni combatte per risolvere l'enigma dei rapimenti alieni; è a un passo dal riuscirci. Tramite le sue lunghe ed elaborate sedute di ipnosi ha scoperto che la razza umana è un esperimento genetico posto in essere dagli antichi dèi mesopotamici tramite un innesto evolutivo di tredici razze, e che sono qui per controllare/possedere la cosa più preziosa che gli umani hanno; l'anima. L'anima può essere imprigionata solo all'interno di un contenitore, il corpo e codificata tramite il DNA. Gli dèi mesopotamici entrano ed escono dai corpi degli addotti agganciandosi a certe frequenze; il loro scopo è possedere quell'energia, quell'anima che loro non hanno, sanguisughe dimensionali. Nella vita di Piso si presenta un giorno un'addotta particolare; Saturnia. Tramite l'ipnosi Piso scopre che la ragazza è posseduta dalla suprema divinità di Ur (l'antica Mesopotamia) e che lo stesso ha trovato il modo di abitarla totalmente. Compito della banda di Piso sarà scoprire come liberarla definitivamente dall'entità.
Qui entrano in scena vari soggetti e diversi filoni tematici; dall'aristocrazia nera, ai servizi ultra segreti (come il progetto Cabal), dai soliti americani cattivi, agli esorcisti del Vaticano che tutto sa, ovviamente, ma si guarda bene dal divulgare le sue conoscenze. La riuscita, si diceva. Sembra un B movie anni'70 italiano, uno di quelli che piacciono tanto a Tarantino. La recitazione a tratti è imbarazzante, gli effetti slow motion e ombra o seppiati o sfumati tentano di creare un'atmosfera gotica e misteriosa. Il ritmo è da video clip, col quale i montatori hanno evitato il peggio. Al cinema italiano non mancano le idee, e nemmeno è più un problema di budget, visto che con pochi soldi oggi si può fare molto. Al cinema italiano manca l'esperienza della realizzazione. Gli sceneggiatori sono approssimativi, iper televisivi, gli attori non sanno recitare perché il loro punto di riferimento è la fiction Tv (non più il teatro o il cinema stesso). Tutto questo dà come risultato un disastro. Dispiace perché i temi posti dal film del duo Venturi/Malanga sono appassionanti, realistici (il film, com'era prevedibile, sta avendo problemi nella sale – domenica 19 giugno L'UGC a Porta di Roma ha sospeso la programmazione sine die per presunti problemi tecnici). È chiaro, il duo Venturi/Malanga attacca apertamente i governi, le massonerie, i servizi segreti deviati, i militari, sostenendo che sono tutti d'accordo nel perpetrare la schiavitù dell'anima umana (coi mass media in prima linea in questo grande circo della distrazione di massa), e a impedirci di prendere coscienza del nostro vero potenziale energetico, infinito, la coscienza di sé.
Il dramma è che con una realizzazione del genere, le grandi tematiche poste si annacquano. Gli effetti speciali aiutano un po', soprattutto in scene solenni come la sconfitta dell'esorcista Plato da parte di Ur, ma non sembra bastino per impedire al film momenti banali e inaccettabili per chi voglia veicolare certi messaggi (come l'entrata in scena di Saturnia e il modo in cui seduce Piso, nemmeno il peggior 'Twilight' avrebbe saputo fare peggio). E poi la ciliegina sulla torta politicamente corretta, con gli zingari e i dj dei centri sociali nella parte dei buoni che soccorrono la banda di Piso e i soliti cattivi che parlano yankee. Su ragazzi un po' di fantasia. Guardate un po' che succede nella zona degli Urali, nella Madre Russia, andate a vedere dove stanno i cattivi veri. Magari i realizzatori hanno pensato che quegli ingredienti servissero ad avere una recensione buona su Repubblica (o una copertina trendy su XL).
Ci saranno riusciti?
Qui entrano in scena vari soggetti e diversi filoni tematici; dall'aristocrazia nera, ai servizi ultra segreti (come il progetto Cabal), dai soliti americani cattivi, agli esorcisti del Vaticano che tutto sa, ovviamente, ma si guarda bene dal divulgare le sue conoscenze. La riuscita, si diceva. Sembra un B movie anni'70 italiano, uno di quelli che piacciono tanto a Tarantino. La recitazione a tratti è imbarazzante, gli effetti slow motion e ombra o seppiati o sfumati tentano di creare un'atmosfera gotica e misteriosa. Il ritmo è da video clip, col quale i montatori hanno evitato il peggio. Al cinema italiano non mancano le idee, e nemmeno è più un problema di budget, visto che con pochi soldi oggi si può fare molto. Al cinema italiano manca l'esperienza della realizzazione. Gli sceneggiatori sono approssimativi, iper televisivi, gli attori non sanno recitare perché il loro punto di riferimento è la fiction Tv (non più il teatro o il cinema stesso). Tutto questo dà come risultato un disastro. Dispiace perché i temi posti dal film del duo Venturi/Malanga sono appassionanti, realistici (il film, com'era prevedibile, sta avendo problemi nella sale – domenica 19 giugno L'UGC a Porta di Roma ha sospeso la programmazione sine die per presunti problemi tecnici). È chiaro, il duo Venturi/Malanga attacca apertamente i governi, le massonerie, i servizi segreti deviati, i militari, sostenendo che sono tutti d'accordo nel perpetrare la schiavitù dell'anima umana (coi mass media in prima linea in questo grande circo della distrazione di massa), e a impedirci di prendere coscienza del nostro vero potenziale energetico, infinito, la coscienza di sé.
Il dramma è che con una realizzazione del genere, le grandi tematiche poste si annacquano. Gli effetti speciali aiutano un po', soprattutto in scene solenni come la sconfitta dell'esorcista Plato da parte di Ur, ma non sembra bastino per impedire al film momenti banali e inaccettabili per chi voglia veicolare certi messaggi (come l'entrata in scena di Saturnia e il modo in cui seduce Piso, nemmeno il peggior 'Twilight' avrebbe saputo fare peggio). E poi la ciliegina sulla torta politicamente corretta, con gli zingari e i dj dei centri sociali nella parte dei buoni che soccorrono la banda di Piso e i soliti cattivi che parlano yankee. Su ragazzi un po' di fantasia. Guardate un po' che succede nella zona degli Urali, nella Madre Russia, andate a vedere dove stanno i cattivi veri. Magari i realizzatori hanno pensato che quegli ingredienti servissero ad avere una recensione buona su Repubblica (o una copertina trendy su XL).
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