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CLASSICI

Tommaso Wurtz

La fantascienza italiana di oggi: “Il quinto principio” di Vittorio Catani.

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Diceva Valerio Evangelisti, autore prematuramente scomparso: Il quinto principio è la pietra miliare della fantascienza italiana. L’opera più compiuta che la nostra SF abbia mai espresso.
Detto da uno scrittore attento e per certi versi rivoluzionario della nostra letteratura di genere ci si può anche fidare. E tra l’altro parla di un autore non di primo pelo (accidenti all’espressione) ma che ha avuto un ruolo importante, sempre nel settore fs, sin dagli anni sessanta/settanta. Uno di quelli che è sempre comparso in quegli elenchi (perché mai esistono?) di scrittori più capaci e coinvolgenti della letteratura fantastica nostrana, tipo: Lino Aldani, Vittorio Curtoni, Riccardo Valla, per non parlare di Roberta Rambelli e lo stesso Ugo Malaguti, di cui ci siamo interessati nel pezzo precedente.
Uno di quelli, sempre parole di Evangelisti, che nel 1978, scrivendo il racconto Il pianeta dell’entropia, era diventato un personaggio di culto fra i giovani universitari del Settantasette bolognese.
Cos’è dunque che fa scattare la molla e fa dire a qualcuno che conta che siamo di fronte ad un capolavoro assoluto di genere (e qualcuno potrebbe anche obiettare qualcosa sul “genere”) e che la fantascienza ormai non è più la catena più piccola di un meccanismo letterario?
A prima vista non è facile affermare una cosa del genere, perché, e stavolta non datemi dell’inopportuno, ci sono sempre degli altri scrittori che hanno preceduto il tutto (diciamo anglosassoni?).
Nell’introduzione a Il quinto principio, edito da Meridiano Zero (che ad essere sinceri non era proprio una casa editrice di fantascienza e che se alla fine ristampano un “classico” uscito in precedenza per Urania qualche motivo particolare ci doveva pur essere) redatta da Salvatore Proietti si dice: Il quinto principio riprende diversi filoni della fantascienza: dalla sofisticazione formale delle distopie di John Brunner, passando per il cyberpunk di Gibson, e arrivando alle preoccupazioni post-umane e ambientali di Greg Egan e Kim Stanley Robinson.
E’ solo un modo come un altro per inquadrare la storia, storia però, e questa è certamente una novità, che abbandona scenari internazionali (anche se i mezzi per superarli ci sono), per offrirci uno spazio tutto italico (e permettetemi, questo non è un discorso nazionalistico, ma tutto il suo contrario). Tanto per renderci conto di cosa avviene ne Il quinto principio, alcune tappe geografiche dove avviene la storia e dove si muovono gli innumerevoli protagonisti sono Roma o Perugia (strano no?).
Ma Cattani va oltre. All’interno di questo groviglio di avvenimenti, c’è posto anche per elementi descrittivi e situazioni che lasciano intravedere un possibile aggancio col presente (il nostro presente). Per esempio: Il principale difetto del mondo odierno è che ha perso la capacità di compenetrarsi con la realtà in modo che “nulla e nessuno si opponga ad altro”. Era in concetto-cardine della scuola buddista ch’an, o zen. Ma una delle due antitesi è stata rimossa e ora il dualismo è morto.
Oppure: Infatti, anche se i governi statali oggi sono svuotati di quasi ogni vecchia funzione sociale e vivono in una sorta di ombra di se stessi, noi sappiamo che i Poteri sono ‘altrove’, dove si muovono masse di denaro enormi, non comparabili col nostra bravo capitalismo casereccio, direi ‘di sussistenza’ e…
Indubbiamente sono due esempi, abbastanza brillanti, di sociologia politica, anche se, ma questo non intende sminuire la forza generale delle asserzioni, è un quadro complessivo dell’intero mondo in cui viviamo e quindi anche “abbordabile” da altri (altri scrittori s’intende).
Il quinto principio è un’opera complessa e affascinante (e anche piuttosto corposa, più di quattrocento pagine) dove lo strapotere politico-economico passa attraverso il controllo della mente. Ruolo fondamentale in questa situazione la gioca la PEM, protesi elettronica mentale che consente una sorta di Internet psichica. E insieme a tutto questo il pianeta è scosso da una serie di cataclismi che sembrano violare ogni legge fisica e lasciano supporre i primi effetti di un ipotizzato Quinto Principio della termodinamica.
E in più una lunga serie di affascinati protagonisti. E non è poco davvero.



L’edizione da noi considerata è:

Vittorio Catani
Il quinto principio
Urania



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