CINEMA E MUSICA
Alfredo Ronci
La ragazza scherza col fuoco: 'Lifelines' di Andrea Corr.

Quel che diciamo nel titolo è verissimo: la ragazza sta scherzando col fuoco e non sappiamo fino a che punto se ne renda conto. E si sa, se scherzi prima o poi ti rimangono i segni. E ci dispiacerebbe: lei è tanto bellina – lo dimostra il primo piano in copertina – e ha anche l'atteggiamento da femmina un po' fatale... peccato quella voce di cotone.
Intendiamoci: nulla da obiettare sulla voce – ognuno ha quello che madre natura regala – ma ho sempre pensato che ogni impostazione necessiti un repertorio, a meno che non si sia Ella o Sarah o Mina o Barbra o Bette o Dee Dee. Invece la gentil donzella che ti fa? Credendo di avere le spalle forti, affronta singolar tenzoni con piglio e coraggio, ma anche qui... non basta mica la buona volontà perché la ciambella riesca col buco. Ci vogliono soprattutto innate predisposizioni. E la Andrea, ahimé non ce l'ha.
L'attacco fa tremare io polsi. Mi chiedo, anzi, mi piacerebbe chiedere alla stessa Corr: ma tu, con quella vocina, come si diceva, di cotone, ma come pensi di affrontare 'I'll be seeing you' che è stata sulla bocca di Billie Holiday? Suvvia, questa è impertinenza bella e buona! E vogliamo parlare dell'irriconoscibile (perché diventata mielosa e accattivante) 'Tinseltown in the rain' degli irraggiungibili Blue Nile? (Mi piacerebbe proprio sapere l'opinione del caro Paul Buchanan.) E il raccapriccio di sentire i Velvet Underground ('Pale blue eyes') ridotti a vetrina da radio a modulazione di frequenza?
Credo che la ragazza nel suo 'divenire' si sia accorta di aver esagerato, perché poi sposta l'attenzione su soluzioni più confacenti alla sua vocalità: va decisamente meglio con Rox Sexsmith (uno dei cantautori più sottovalutati degli ultimi anni), la sua 'Tomorrow in her eyes' la si apprezza per il tono confidenziale (anche se poi a voler parlare di Sexsmith e delle sue canzoni, preferisco assai di più 'Just my heart talking' rifatta da Sara Lov nel suo I already love you). Sempre un pizzichino meglio il Nick Drake di 'From the morning' e la lennoniana 'No 9 dream'.
La nilssoniana title track e pure la orbinsoniana 'Blue Bayou' nulla aggiungono e nulla tolgono al giudizio complessivo di questa operina-ina-ina.
L'ex cantante dei Corr s'è presa troppo sul serio e ha sopravvalutato le sue capacità tecniche ed espressive. Per carità, nulla di male, ma se fossi stato il suo produttore, Brian Eno, (incredibile no?) le avrei proposte scelte meno azzardate e spericolate.
Ripeto: riproporre il repertorio della grande Billie Holiday con quella vocina... ma su... ma mica stiamo a mettere il fotovoltaico alle lucciole!
Andrea Corr
Lifelines
Ac Records - 2011
Intendiamoci: nulla da obiettare sulla voce – ognuno ha quello che madre natura regala – ma ho sempre pensato che ogni impostazione necessiti un repertorio, a meno che non si sia Ella o Sarah o Mina o Barbra o Bette o Dee Dee. Invece la gentil donzella che ti fa? Credendo di avere le spalle forti, affronta singolar tenzoni con piglio e coraggio, ma anche qui... non basta mica la buona volontà perché la ciambella riesca col buco. Ci vogliono soprattutto innate predisposizioni. E la Andrea, ahimé non ce l'ha.
L'attacco fa tremare io polsi. Mi chiedo, anzi, mi piacerebbe chiedere alla stessa Corr: ma tu, con quella vocina, come si diceva, di cotone, ma come pensi di affrontare 'I'll be seeing you' che è stata sulla bocca di Billie Holiday? Suvvia, questa è impertinenza bella e buona! E vogliamo parlare dell'irriconoscibile (perché diventata mielosa e accattivante) 'Tinseltown in the rain' degli irraggiungibili Blue Nile? (Mi piacerebbe proprio sapere l'opinione del caro Paul Buchanan.) E il raccapriccio di sentire i Velvet Underground ('Pale blue eyes') ridotti a vetrina da radio a modulazione di frequenza?
Credo che la ragazza nel suo 'divenire' si sia accorta di aver esagerato, perché poi sposta l'attenzione su soluzioni più confacenti alla sua vocalità: va decisamente meglio con Rox Sexsmith (uno dei cantautori più sottovalutati degli ultimi anni), la sua 'Tomorrow in her eyes' la si apprezza per il tono confidenziale (anche se poi a voler parlare di Sexsmith e delle sue canzoni, preferisco assai di più 'Just my heart talking' rifatta da Sara Lov nel suo I already love you). Sempre un pizzichino meglio il Nick Drake di 'From the morning' e la lennoniana 'No 9 dream'.
La nilssoniana title track e pure la orbinsoniana 'Blue Bayou' nulla aggiungono e nulla tolgono al giudizio complessivo di questa operina-ina-ina.
L'ex cantante dei Corr s'è presa troppo sul serio e ha sopravvalutato le sue capacità tecniche ed espressive. Per carità, nulla di male, ma se fossi stato il suo produttore, Brian Eno, (incredibile no?) le avrei proposte scelte meno azzardate e spericolate.
Ripeto: riproporre il repertorio della grande Billie Holiday con quella vocina... ma su... ma mica stiamo a mettere il fotovoltaico alle lucciole!
Andrea Corr
Lifelines
Ac Records - 2011
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