CINEMA E MUSICA
Alfredo Ronci
La topona sa cantare ma manca di coraggio: '4' di Beyoncé
Ne ha fatta di strada la bonazza: se si parla di culo (non fortuna) ha poche avversarie, se si parla di talento canoro qualcuna le è sopra (l'Oscar Jennifer Hudson è di un'altra categoria, l'anima le esce pure dagli occhi quando stende le note), ma è pur sempre un bel sentire.
L'impasto sonoro delle Destiny's child non la valorizzava, ora che s'impegna singolarmente le cose vanno decisamente meglio. Anche lei ha un'anima soul, sarebbe ingiusto e scorretto negargliela, ma purtroppo il business discografico e scelte non sempre oculate la costringono ad un repertorio non sempre azzeccato.
Metti questo 4: che dire? L'appassionato se lo fa bastare e pensiamo anche avanzare, visto che le classifiche danno ampiamente ragione alla bonazza, il cultore di r'n'b e di soul probabile che storca il naso.
Io infatti lo storco (storco? Ma è giusto?). L'inizio del disco è promettentissimo con quella '1+1' che ti prende allo stomaco (e ti chiedi pure: ma perché la bonazza non canta sempre così?) e anche il successivo brano 'I care' mostra doti non indifferenti, poi però sia nella versione cd normale che in quella deluxe, il resto è appiattito tra sonorità house, disco e campionamenti che stanno alla passione soul come Baricco alla letteratura.
Credo che sia superfluo anche sottolineare le varie presenze, i vari dj, gli ospiti più o meno famosi: nulla toglie e nulla aggiunge. L'unica che davvero potrebbe dare di più è la stessa Beyoncé, col suo timbro e con la sua determinazione.
Domande che rivolgo a chi la produce.
Avete mai provato ad accompagnarla da sola al piano?
Avete mai provato a spogliare i brani di quei fastidiosissimi extra che servono solo e soltanto a fare classifica?
Avete mai provato a capire cosa c'è dietro il bel culo e le belle tette che mostra pure in copertina?
Diciamocela, Beyoncé, come ho già detto, non è Jennifer Hudson, e meno che mai Patty Labelle o addirittura Bettye Lavette, ma ha un cuore grande così (si sente, altroche se si sente) e dunque mettiamola in grado di 'offrirlo' a chi l'ascolta.
Poi per un brano campionato, anche con quel bonazzo di Justin Timberlake, c'è sempre tempo. E noi applaudiremo comunque. Perché due bonazzi is meglio che one.
Beyoncé
4
Columbia - 2011
L'impasto sonoro delle Destiny's child non la valorizzava, ora che s'impegna singolarmente le cose vanno decisamente meglio. Anche lei ha un'anima soul, sarebbe ingiusto e scorretto negargliela, ma purtroppo il business discografico e scelte non sempre oculate la costringono ad un repertorio non sempre azzeccato.
Metti questo 4: che dire? L'appassionato se lo fa bastare e pensiamo anche avanzare, visto che le classifiche danno ampiamente ragione alla bonazza, il cultore di r'n'b e di soul probabile che storca il naso.
Io infatti lo storco (storco? Ma è giusto?). L'inizio del disco è promettentissimo con quella '1+1' che ti prende allo stomaco (e ti chiedi pure: ma perché la bonazza non canta sempre così?) e anche il successivo brano 'I care' mostra doti non indifferenti, poi però sia nella versione cd normale che in quella deluxe, il resto è appiattito tra sonorità house, disco e campionamenti che stanno alla passione soul come Baricco alla letteratura.
Credo che sia superfluo anche sottolineare le varie presenze, i vari dj, gli ospiti più o meno famosi: nulla toglie e nulla aggiunge. L'unica che davvero potrebbe dare di più è la stessa Beyoncé, col suo timbro e con la sua determinazione.
Domande che rivolgo a chi la produce.
Avete mai provato ad accompagnarla da sola al piano?
Avete mai provato a spogliare i brani di quei fastidiosissimi extra che servono solo e soltanto a fare classifica?
Avete mai provato a capire cosa c'è dietro il bel culo e le belle tette che mostra pure in copertina?
Diciamocela, Beyoncé, come ho già detto, non è Jennifer Hudson, e meno che mai Patty Labelle o addirittura Bettye Lavette, ma ha un cuore grande così (si sente, altroche se si sente) e dunque mettiamola in grado di 'offrirlo' a chi l'ascolta.
Poi per un brano campionato, anche con quel bonazzo di Justin Timberlake, c'è sempre tempo. E noi applaudiremo comunque. Perché due bonazzi is meglio che one.
Beyoncé
4
Columbia - 2011
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