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Il Paradiso degli Orchi
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RACCONTI

Elisabetta Bordieri

Lo avevo giurato.

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"Oddio e ora che si fa?"

"Si cerca di uscire da questo temporale indenni"

"Vivi vorrai dire"

"Di' come ti pare. Passami quella cima lì per terra"

"Ci salverà una corda?"

"Passamela, voglio vedere di tenere bloccato il timone in qualche modo e scendere in coperta a telefonare"

"Non puoi usare il cellulare?"

"Non c'è campo, uso la radio"

"Ok ma sbrigati, non mi fido di un pezzo di corda che guida la barca"

"Niente non va. Dobbiamo cavarcela da soli"

"Non va? Come può non andare la radio?"

"Infatti è strano, ma non va"

"Ma la capitaneria di porto lo sa quali barche sono fuori, no? Verranno loro"

"La capitaneria non sa niente e poi comunque, con questo tempo, non verrebbe nessuno"

"O mio dio, o mio diooo, siamo perduti!"

"Vedo di passare quell'isolotto ed entrare in quel porto laggiù"

"Porto?, quale porto?, c'è un porto?, oddio c'è un porto!, non vedo nessun porto!"

"Zitta. Lo vedo io"



-Dai andiamo che facciamo tardi cara. La mostra inizia tra poco. Cerca di metterci del tuo stavolta e non tenere quei soliti musi che sfoderi a ogni evento importante. Vedrai ti piacerà. Sono talmente belli i suoi quadri!-

-Meglio la mostra con lui, meglio qualsiasi cosa, che stare qui in casa con me e la mia rabbia-

-Ti piace il mio cravattino? Non è delizioso? Se non sbaglio l'ho comprato da Harrod's. O forse no. Forse era a Venezia da...come si chiama quel negozio lì vicino al Danieli, cara?-

-Per quanto possa sforzarmi di tirare fuori un mugugno, non ce la farei a rispondergli-

-Uffa, i tuoi silenzi! Meno male che so anche apprezzarli delle volte. Sei pronta? E vieni vestita così? E' una serata-evento-cultural-artistico-cocktail. Non hai un abito più di tendenza? Che so, sai quello di chiffon rosa che prendemmo per il grand soirée dello scorso mese? Che abbiamo preso a...? Dov'era? Ma mi stai ascoltando? Uffa, ok chiamo un taxi-

-Sarà meglio-

-Può andare più veloce per favore, o trovare una strada alternativa con meno traffico? Siamo di corsa. Quanto odio arrivare in ritardo ad una serata"

-Evento-cultural-artistico-cocktail. Parole insulse, prive di senso. E mi ritrovo sempre incastrata in questi maledetti incontri. Odio la cultura, odio l'arte, odio le serate fuori, odio i cocktail, odio lui e odio me stessa, incapace di saper dire no-




"Non smette, diluvia da ore, che si fa?"

"Ti ho già risposto"

"Non smette, non smette, non smette!"

"Non posso, non posso accidenti"

"Non puoi cosa ora?"

"Non posso entrare"

"Dove?"

"Nel porto"

"Perché, perché se c'era un porto non possiamo entrare, perché?"

"Perché la risacca ci scaraventerebbe contro gli scogli"

"Quali scogli? Non vedo scogli"

"Quelli sotto, rilevati dall'ecoscandaglio. Ci sfracelleremmo, dobbiamo tirare dritto"

"Come fai a essere così calmo? Ho vomitato già due volte, sono zuppa bagnata fradicia, le onde sembrano montagne che ti vengono addosso, c'è acqua dappertutto, la radio non funziona, nessuno sa dove siamo, stiamo per morire annegati e tu stai così e non dici niente??"

"Fai silenzio, mi innervosisci"



-Tesoro, ma come stai?, ma quanto tempo!, ma dio che meraviglia qui!, ma cosa hai allestito!, ma è uno spettacolo!, ma fammi vedere un po'!-

-Ma che palle maciullate. Sono qui e vorrei essere a casa, ero a casa e volevo essere ovunque. Vorrei essere sulla luna, questo si. No, sulla luna mi troverebbero prima o poi. Di sicuro mi troverebbe lui-

-Ehi, ciao, anche tu qui? Si, bella vero? Davvero grandiosa! Ma dai, è venuta anche tua figlia, me la ricordo ancora bambina, e tu sempre in gamba vedo! Scusami un attimo, ma guarda chi c'è! Ciao che piacere, lei è tua moglie? Congratulazioni signora. Vieni cara, c'è un cocktail di benvenuto, ti presento un po' di gente. Ho una certa famina e poi con la pancia piena riesco a fare meglio qualsiasi cosa.

-Con la pancia piena io vomito e vorrei vomitare lui, e vorrei vomitare me, e vorrei vomitare tutto quello che si muove e gira intorno e vorrei vomitare tutta questa massa informe di coglioni inutili che si annida qui dentro sotto forma di gente normale-

-Che quadri fantastici! Davvero tesoro ogni volta superi te stessa, e che organizzazione meticolosa! Vero cara?-

-Ma cosa me ne frega a me. Un quadro è un coso immobile, lì appeso come impiccato, statico, morto, non dice niente, non ti guarda. Non so nemmeno di cosa sia fatto. Cartone? Stoffa? Legno? E che si usa sopra? Pennarelli, matite, quelle cose che chiamano colori ad olio? Cosa me ne frega a me di tutto questo, dei sui stupidi quadri e della sua mostra e del suo cravattino e della sua amica tesoro-




"Cos'è stato? Che succede?"

"Non lo so. Togliti di qui fammi aprire la botola che devo controllare"

"Hai sentito anche tu il botto? Cosa devi controllare?"

"Se funziona la pompa di sentina"

"Se funziona cosa??"

"Togliti di qui ho detto"

"Allora beh? Funziona quella cosa? Funziona?"

"Si pare che funzioni"

"Che significa?"

"Che forse non dovremmo imbarcare acqua, la sentina serve a sputarla fuori"

"Che significaaa???"

"Che non dobbiamo fare uso del tender"

"Del cosa?"

"Del tender, il canotto"

"Stai scherzando o cosa? E cos'è stato allora quel rumore?"

"Non scherzo mai io. É stato uno scoglio"

"Uno scoglio?? Moriremo, si lo so moriremo, sto morendo, sto morendooo!|"

"Smettila"



-Questa volta non so davvero quale scegliere, mi piace molto quella maschera lì, ha un'espressione che mi ricorda la mia faccia ai tempi dell'università. Ti ricordi? Sempre triste! Non che tu fossi poi tanto più allegra tesoro! Mamma mia che risate al solo pensiero! Oppure guarda, quella natura morta non mi dispiace, non è un genere che adoro ma quei fiori li hai resi talmente veri e vivi che ti viene voglia di coglierli! Altrimenti anche quel paesaggio lì...e tu cosa dici cara? Quale scegliamo cara?-

-Per quante vite io possa vivere forse non ne vivrò mai abbastanza per riuscire a farlo smettere di chiamarmi cara-




"Dove vai, dove stai andando? Cosa fai, cosa pensi di fare?"

"Devo controllare sotto"

"E mi lasci qui?"

"Vuoi andare tu?"

"Cosa c'è sotto?"

"Lo scafo, e forse una falla"

"Una falla cosa??"

"Un buco"

"Un bucooo? Un buco sotto la barca? Un buco?? Non puoi andare, non puoi lasciarmi qui da sola! Non puoi!"

"O ti sposti o ti ammazzo. Te lo giuro"



-Tesoro ho cambiato idea, prendo questo qui. Un treno raffigurato in un quadro non è una cosa ricorrente. La locomotiva che sbuffa e corre via è una grande idea. E a te cara piace? Ma insomma è da quando siamo usciti di casa che c'hai le paturnie verdi di bile disegnate sulla faccia e non spiaccichi una parola? Cosa sei venuta a fare?-

-Cos'è stato? Cosa ho visto? Forse era una persona che mi pareva di conoscere. Eppure con la coda dell'occhio ho visto qualcosa, no, ho sentito qualcosa, torno indietro-

-E ora dove vai? Cara, cara? Dove stai andando? Cara?!-

-Non può essere. Non può essere. Non può essere-

-Ah, eccoti, dove eri finita? Ma ti piace questo quadro? Se vuoi possiamo prenderlo, certo francamente credo sia il più insignificante, sai lei è bravissima ma alcune opere, come questa, sono davvero brutte. Si, insomma, non sanno di niente, non hanno espressioni, devono essere quei quadri che servono per riempire una sala, infatti come vedi è messo qui in disparte, però se serve a farti riacquistare la favella lo compro a qualsiasi prezzo e poi magari quando torni in te lo buttiamo. Vieni andiamo ora-

-O si sposta o lo ammazzo. Lo giuro-




"Sei qui, sei qui, oh mio dio non risalivi più e mi sentivo già morta!"

"Tutto a posto. Non c'è nessuna falla"

"E allora quel botto di prima?"

"Lo scoglio non ha forato la barca, solo un rumore forte"

"Grazie al cielo"

"Cerca di non cadere in acqua, non avrei tempo per salvarti, tieniti qui"

"Io che pensavo di fare una gita, guarda in che casino mi trovo"

"Nessuno ti ha costretta a venire"

"No, ma non credevo di salire su una barca guidata da una corda"

"Cima, si chiama cima"

"Chi stra se ne frega di come si chiama"

"Fammi riaprire il pagliolato del vano motore"

"Non ti capisco! Vuoi parlare in modo più normale?"

"La botola, devo riaprire la botola"

"Ancora?"

"Ancora"

"Funzionava prima quella cosa no?

"Si, ma non funziona qualcos'altro"

"O mio dio, cosa?"

"La sentina non riesce più a buttare fuori acqua eppure funziona. Non è certo acqua di condensa questa qui"

"Questa qui quale? Oddio i piedi, i miei piedi sono immersi nell'acqua, oddio affoghiamooo"

"Come credevo accidenti. Entra acqua da sotto. Si è spaccato il premistoppa"

"Cosa cazzo è ora il premistoppa???"

"Dove c'è l'asse motore dell'elica. Devo riscendere a tappare la falla."

"Avevi detto che non avremmo imbarcato acqua! Avevi detto che non c'erano falle!"

"Avevo detto che forse non avremmo imbarcato acqua e che non c'erano falle causate da uno scoglio. Dammi quello straccio, anzi dammene due"

"Uno straccio per asciugare tutta quest'acqua?!"

"Ho detto due. Due stracci Uno per tappare la falla e uno per la tua bocca"

"Non puoi tappare 'sto buco da qui dentro? Mettere gli stracci da qui senza scendere?"

"No. Devo chiuderlo da sotto. La pressione me li risputerebbe dentro."

"Quanto tempo ci mette??? Oddio dove sei? Dov'è finito? Oddio, oddio! Si! Finalmente, non risalivi più! Allora? Hai chiuso il buco, siamo salvi, sei riuscito a...ma cosa?, no, no, cos'è?, cosa fai?, stai indietro, cosa stai facendo?, cos'è?, che fai?, sei pazzo!, che fai?, che fa......"

"Te lo avevo giurato"



-Senti io vado a fermare con un acconto il quadro che ho comprato, saluto tutti e ci avviamo, lo prenderò un'altra volta, tanto essere qui con te è come non esserci. La prossima volta te ne stai a casa da sola. Tesoro, ehi tesoro, noi andiamo, si un po' presto ma sai ho tante di quelle cose da fare, ancora complimenti, ci sentiamo la settimana prossima per il ritiro, ti mando qualcuno-

-Fulminata da un quadro. Incenerita dal richiamo di un quadro. Mille colori inesistenti dentro l'unico blu e le sue sfumature. Cosa mi succede? Sono forse a cavallo sulla via di Damasco? Sono la nuova santa miracolata? É un quadro, non è altro. Insignificante come dice lui. Come tutti i quadri, dico io. Un quadro vuoto di qualsiasi altra cosa. Solo pieno di blu. E di mare. Mare in tempesta. Mare che racconta. Che racconta di loro due. Immagini che escono violentemente dalla tela. Pazzesco, vedo la barca. C'è acqua ovunque. E vedo che stanno per naufragare, li vedo discutere, un attimo e vedo tutta la storia. Poi vedo lei, che non sa capire e poi vedo lui, o mio dio vedo lui che......-

-Fatto andiamo pure, tanto tu non saluteresti nessuno. Taxi! Sali forza. Mi fai fare certe figure meschine con gli altri che a volte sembri davvero una ragazzina viziata insopportabile di 15 anni-

-Come se lo fossi. Come se li avessi-

-Finalmente a casa. Vieni cara, mi faresti un caffè?, grazie, senti, pensavo poi di appendere il quadro in sala lì vicino al quel...ma cosa?, no, no, cos'è?, cosa fai?, stai indietro, cosa stai facendo?, cos'è?, che fai?, sei pazza!, che fai?, che fa......"

-Lo avevo giurato-






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