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Il Paradiso degli Orchi
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INTERVISTE

Mariano Sabatini

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Una domanda che facciamo a tutti: si presenti ai lettori del Paradiso e ci dica cosa ha fatto prima della pubblicazione dei volumi "Trucchi d'autore" ed "Altri Trucchi d'autore".



Sono un giornalista, ho scritto per quotidiani e periodici. E contemporaneamente per anni ho firmato programmi di successo per network nazionali, come Tappeto volante, Campionato di lingua italiana, Parola mia, Uno Mattina, eccetera. Ho scritto di media per il quotidiano Punto.Com e ora sono il critico televisivo della freepress Metro, oltre che rubrichista di Eva Tremila ed Affari Italiani, per i quali mi occupo sempre di tivù e media. Ho fatto radio, ho una rubrica su RadioCapital, e scritto nel 2001 La sostenibile leggerezza del cinema sul cinema e la vita di Mario Monicelli.



Mi permetta un linguaggio inusuale. Dico nella recensione al suo libro: "Non amo molto sentir parlare gli scrittori, preferisco leggerli. Perché se poi quello che dicono non coincide con l'idea che mi sono fatto del loro libro mi viene spontaneo mandarli a quel paese, oppure m'incazzo con me stesso per non averli capiti". Che ne pensa?



Penso che sentirli parlare aiuta a leggerli, a circumnavigare il loro mondo, a meglio capire la loro narrativa. Giusto rinunciare a leggere i libri che non ci convincono o non ci appassionano. Leggere deve rimanere un piacere! Lo sancisce pure Pennac nel suo meraviglioso Come un romanzo.



Nelle sue "ultime" interviste ho notato che mischia autori di grosso "respiro" (Cunningham per esempio) con scrittori di storie leggere e tutto sommato innocue (non me ne voglia nessuno, ma ritengo la Comastri Montanari, tanto per fare un nome, autrice in tal senso). E' una precisa scelta o il fatto che si parli dell'arte dello scrivere va al di là della grandezza o meno dell'intervistato?



Non sarei così razzista con gli scrittori! Sarà che io vorrei tanto riuscire a scrivere un romanzo ed ho rispetto per chi porta a termine un progetto narrativo. Per rispondere alla domanda, la mia è, perciò, una precisa scelta. Ho voluto incontrare e parlare con gli scrittori che il mio gusto di lettore onnivoro e compulsivo mi ha suggerito. Comastri Montanari è una scrittrice prolifica e godibilissima, una giallista originale senza pretese di eguagliare la grandezza di Tolstoj o Roth. In generale io amo i giallisti o i noiristi italiani, come Raul Montanari, Elisabetta Bucciarelli, Alessandro Perissinotto, Piero Colaprico, Marco Vichi, Gianrico Carofiglio, Marco Bettini, perché attraverso le loro storie poliziesche raccontano della società più di quanto non facciano scrittori più intimisti e ripiegati sul proprio ombelico.



Antonio D'Orrico sul "Corsera" ha parlato del suo libro come di una sorta di spionaggio industriale? Ma le cose stanno proprio così?



Quello dell'editoria è un'industria, e non lo scopriamo certo noi. Libri come i miei, che consentono di curiosare negli studi di scrittori molto noti, fanno perciò spionaggio industriale. Leggendoli si può trovare il coraggio e le dritte necessari per avvicinarsi alla pubblicazione, apprendendo i metodi di gente come Camilleri, Bevilacqua, Maraini, Lansdale, Moccia, veronesi. Mazzucco, e via dicendo. Ho incontrato 102 romanzieri.



Visto che nelle interviste lo chiede spesso, ha provato invidia per qualche scrittore che ha incontrato o almeno, come dice Andrea Vitali, per il suo conto corrente?



Invidia per tutti, e non solo per il conto corrente, che immagino cospicuo soprattutto per Moccia, Faletti e Camilleri. Io non riuscirò mai a scrivere un romanzo, credo. O forse solo verso i settanta o gli ottanta anni, ammesso di vivere tanto a lungo... Per ora ho troppe ansie.



IL primo volume era più sul "mestiere di vivere" dello scrittore. Questo mi sembra più sulle ossessioni e sulla consapevolezza di esserlo. Cosa potrebbe mai dire un autore in un ipotetico terzo volume? Voglio essere provocatorio. Mia madre chiosava spesso: da una rapa non può mai uscire sangue.



Per farla contento, le dico subito che non ci sarà un altro mio libro su questo argomento. Anche se, e qui mi permetto di contraddire la mamma, ci sarebbero ancora tanti scrittori da interpellare. Questo secondo libro, Altri trucchi d'autore, rispetto al primo entra di più nei meccanismi della scrittura: come nasce un personaggio, quanti aggettivi usare, come scegliere le parole, come usare la punteggiatura, le frasi lunghe o brevi... insomma è una sorta di vademecum dialogato, un corso di scrittura virtuale tenuto da 52 illustri "penne".



Sia sincero: chi è quella pazzoide scrittrice che per paura che gli venga sottratto il proprio, preziosissimo, dattiloscritto lo mette in un contenitore e poi lo immerge in una vasca piena d'acqua?



Non si tratta di sincerità, dovrebbe chiederlo a Ferdinando Camon che me l'ha detto. L'amica, scrittrice romana, che si è fatta costruire la scatola stagna per immergerla nell'acqua sporca che scoraggi gli eventuali ladri, è sua!



C'è uno scrittore che stima moltissimo (alla Fantozzi) ma che non è riuscito ad intervistare?



Avrei voluto intervistare Baricco, Lucarelli, Tamaro, Ammaniti ma loro più che scrittori sono componenti dello star-system. Con l'agente, i segretari, gli uffici stampa che li difendono dai giornalisti, senza pensare che in tal modo snobbano pure i lettori che attraverso le interviste potrebbero soddisfare le curiosità su questi autori. Il più scostante di tutti è Andrea De Carlo, che di solito si fa fotografare in pose plastiche sui suoi libri, e che mi ha concesso un'intervista per Punto.Com e poi mi ha fatto diffidare dal pubblicarla in Trucchi d'autore. Io me ne sarei potuto infischiare perché l'intervista, una volta concessa, diventa di chi l'ha raccolta e trascritta. Ho deciso però di non dargli soddisfazione e di escluderlo, come tutti quelli già citati, tanto anche così ho raccolto il meglio del meglio della narrativa italiana e internazionale. Tra cui anche la misteriosa Elena Ferrante, che nessuno conosce, ed Oriana Fallaci, raccontata dal suo assistente personale, il bravo Sandro Sechi. Autore del prezioso Gli occhi di Oriana, sulle ultime settimane di vita della grande scrittrice da poco scomparsa.





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