RACCONTI
Mark Lupo
Non mi piacciono i ciccioni ma neanche tanto i magri
Se solo avessi voluto (in testa ho la parola potuto, perché penso sempre che qualcosa mi impedisca di fare qualcos'altro, chissà perché), mi sarebbero bastati 40, che dico, 30 minuti al giorno di palestra. Ora, io non sono palestrata, non mi vedete ma ve lo posso assicurare. Non sono grossa perché non ho potuto. Sono magra. E ho la testa piccola. Perciò mi faccio crescere i capelli, perché la mia testa è piccola e allungata come quella di un uccello con la testa piccola e allungata. Non so niente di uccelli. La mia ragazza sì. Lei dice che non ho la corporatura giusta, dice che la carne sulle mie ossa non è abbastanza, dura. Non so niente di cose dure. Mi piacciono le creme e le salse, soprattutto quella piccante, mi piacciono le zuppe ma odio i frullati. Non capisco i frullati. Tutta quell'energia sprecata per spiaccicare quattro pezzi di frutta. Non capisco gli amanti del frullato. La mia ragazza invece sì. Lei è una persona sensibile. Le sue tette (parlo della mia ragazza) non sono dure, i suoi fianchi non sono duri (cosa buona e giusta), le sue cosce non sono dure, ma lei si concentra sulla carne che si è spontaneamente attaccata alle mie ossa. Chissà perché. Il fatto è che odio i ciccioni. Mi stanno simpatici. Per intenderci. Ma li odio. I ciccioni fanno lo stesso rumore di una coppia di ragazzini che schiacciano le loro labbra l'uno sull'altra: fanno un rumore di macello, di carne pestata, ftch, ftchk. I ciccioni hanno perso come i Neanderthal. Avevano una possibilità, ma non hanno avuto fiato per coglierla. Ecco cosa penso. Mia madre ha appena chiamato. Ha venduto un altro Bimbi. I ciccioni ringraziano. Le madri cucinano. I ciccioni ringraziano. Chissà come fanno a cucinare. Me lo sono sempre chiesto. I ciccioni sono molto impediti, la carne che si è attaccata alle loro ossa è una zavorra difficile da sopportare. Come fanno a muoversi tra i fornelli senza far cadere le pentole con dentro il soffritto appena avviato? Non lo so. Una volta ho visto un ciccione su un'altalena. Di fianco, sull'altra altalena, c'era una bambina con le trecce bionde. Piccola, lei, sgambettava su e giù. Grosso, lui, scendeva, scendeva, scendeva, scendeva, scendeva. E poi è arrivato un certo guardiano del parco che ha chiesto al ciccione, multa o contanti? Odio i ciccioni però avranno anche il diritto di ingrassare e rompere oggetti che altri usano come se nulla fosse. Avranno anche il diritto di essere ciccioni, per dio. Il ciccione pagò in contanti, e poi fece una pernacchia alla bambina con le trecce bionde. La bambina si mise a piangere. Il papà della bambina, seduto su una panchina con un giornale aperto sulla pagina sportiva, corse incontro alla bambina e disse, la denuncio. Il ciccione pagò in contanti. Uno, se ci pensa, sarebbe più facilitato come storpio o handicappato, che come ciccione. Nessuno chiama il posto tal dei tali, che ne so, un teatro, dicendo sono ciccione avete una rampa per ciccioni, una poltrona per ciccioni, un bagno per ciccioni, un bar per ciccioni? No, per niente. Il ciccione resta a casa. Piange, mangia, piange, mangia. Mangia soprattutto. Così la vedo io. Un'altra cosa che odio è la parola tonico. Lui è tonico. Ha un fisico tonico. Tonico e asciutto vanno di pari passo. Lei è tonica. Ha un fisico tonico. Odio questa parola più dei ciccioni. Forse anche loro la odiano. Tonico non è magro, vero? Tonico non è secco, vero? Tonico (che ve lo dico a fare) è palestrato, ma magro, asciutto. Non sei tonica per niente, dice la mia ragazza dopo il nostro rapporto quotidiano. Io, sudata e affiatata, convinta di aver dato il massimo di virilità concessa a una donna, e lei dice, non sei tonica. Forse inizio a capire i ciccioni. Non vuol dire che li apprezzi. In fondo, dentro, in me, li odio comunque. Però inizio a capirli. Che cazzo significa, non sei tonica. Ci ho dato giù, no? Ho fatto quello che volevi facessi. Ho dato quello che ci si aspetta io dia. No? Non sei tonica, cara. Tutto qui. Che cazzo. Forse mia madre voleva che fossi cicciona. I ciccioni non si ribellano quando la madre insiste per somministrargli la terza dose di pasta asciutta. No. I ciccioni si fanno rimboccare le coperte come se fosse l'ultima volta, come se un becchino con la fiamma ossidrica li preparasse per sempre al mondo lì sotto. I ciccioni non dicono mai, no grazie, non mi va. I ciccioni, però, non corrono dal salumiere quando mamma s'è scordata del prosciutto. Magari, però, ci vanno lemmi lemmi. Forse che i ciccioni hanno capito che il tempo non esiste? Forse che sono veramente degli esseri speciali che non rispettano regole e se ne fottono del mondo? Forse sì. Forse no. La cosa che più mi ha stupito di quel ciccione al parco che ha distrutto l'altalena è che non era imbarazzato. Forse che i ciccioni sono immuni al buon senso? Sì, forse sì. Forse che i ciccioni, avendo subito una lunga serie infinita di cattiverie verbali e fisiche ci hanno fatto il callo? Sicuramente sì. Pronto, sono un ciccione, vorrei prenotare una poltrona per lo spettacolo che date stasera. Non abbiamo poltrone per ciccioni. Ma io sono convenzionato. Non abbiamo poltrone per ciccioni. Pronto. Mi sente? Sì. Sono convenzionato. Non abbiamo poltrone per ciccioni. Mmm. Lei è obeso? Sono ciccione. Lei è obeso? Se vuole, sì. Quanto pesa? 125kg. Le nostre poltrone sono garantite per un peso che non superi i 99, 9kg. Sì. Se vuole le possiamo affittare il dvd dello spettacolo. Quanto viene? Non è ancora disponibile. Uscirà l'anno prossimo. Ma io voglio vedere lo spettacolo entro quest'anno. Dimagrisca. Mmm. Sì. Allora a presto. Mmm. Sì. Se fossi cicciona odierei tutti i magri. Li odierei come certe parole inutili. A che servono i magri? Almeno i ciccioni se la godono. Se fossi una cicciona me la godrei. Otto portate al giorno, che per voi magri significa dodici pasti. Capito, che farei? Un altro problema che ho notato tra la popolazione dei ciccioni è che non prendono mai i mezzi pubblici. I ciccioni non viaggiano in autobus. Non li vedi in metropolitana. Non li senti scalpicciare sul tram. I ciccioni hanno paura di cadere, forse. Se fossi cicciona userei solo i taxi. E se non avessi soldi, andrei in giro a rompere i coglioni con quelle carrozzelle elettriche che ogni tanto intasano le strade. Se fossi cicciona farei il festival dei ciccioni. I magri ci farebbero da camerieri. Se fossi cicciona costruirei solo palazzi per ciccioni, scale per ciccioni, anzi, ascensori per ciccioni. Però se fossi una cicciona non riuscirei neanche a scrivere una mail per i miei amici ciccioni, o un testo anti-ciccioniano come questo. Le mie dita grasse lo impedirebbero. Ecco, se fossi una cicciona produrrei tastiere per ciccioni, sedie per ciccioni, scrivanie per ciccioni, porte per ciccioni, bagni per. E via dicendo.
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