RECENSIONI
Ivo Torello
La casa delle conchiglie
Edizioni Hypnos, Pag. 424 Euro 16,90
Davvero un bel romanzo. Raffinato, sontuoso, amabilmente spregiudicato. Ambientato a Parigi nella seconda metà dell’Ottocento, presenta un gustoso condensato dello spirito parigino fin de siècle, con i suoi fermenti e le sue innumerevoli contraddizioni. La fede nella razionalità e nella scienza contrapposta al gusto per il soprannaturale e per le pratiche magiche. Il puritanesimo contrapposto al libertinaggio. La rivoluzione e la reazione impegnate in una dialettica stringente che presto deflagrerà stravolgendo la Storia. L’autore si muove con grande maestria fra le luci e le ombre di un secolo complesso. L’azione si svolge quasi interamente all’interno di una lussuosa casa di piacere, vero fulcro della vita mondana e artistica della città. La carriera di Madame Sabatière, donna di grande intelligenza e di insaziabile ambizione, avanza grazie ad azioni misteriose e spregiudicate, tra feuilleton e romanzo gotico. La signora vuole la perfezione in tutto ciò che intraprende. La Maison des Coquillages dovrà essere la più elegante, la più confortevole, quella con le ragazze più belle ed esperte e con i clienti più prestigiosi. La scelta delle ragazze, soprattutto, avviene attraverso una selezione rigorosa ed estenuante, perché al di là dei pregi estetici la Sabatière cerca in ognuna un requisito preciso, una particolare luce nello sguardo, detta le petit voyant. È quella disponibilità erotica capace di trasformare il mestiere in arte.
L’autore ci guida, strizzandoci l’occhio, a un divertente esercizio di voyeurismo che ha la sfumatura ambrata delle cartoline d’epoca a soggetto erotico. C’è qualcosa di innocente nella professionalità che come una regola monastica stabilisce le severe condizioni d’ingaggio. Dunque non stupiscono i dettagli di tanta solerte applicazione.
La cosa sorprendente è piuttosto il fatto che il lettore inevitabilmente finisce per ammirare la protagonista ed empatizzare con lei, dimenticando la sua relativa assenza di scrupoli, la sua capacità di sfruttare a suo vantaggio il favore degli uomini e la sua propensione a liberarsene in modi spicci (per non dire criminosi) quando essi diventano un intralcio. La ragione della simpatia è che trapela in lei la stoffa di certe eroine indomabili come Rossella O’Hara. La vitalità, l’intraprendenza, la determinazione a non arrendersi mai. Ricorda anche la protagonista de Il petalo cremisi e il bianco di Michael Faber, romanzo ambientato nella Londra vittoriana e perciò accomunato a questo da diversi spunti e atmosfere. La sostanziale differenza è però la robusta venatura gotica della Casa delle conchiglie, dove l’autore non esita a metter mano a pratiche occulte e spiritismo, fino ad affollare la scena di arcane presenze. Da vera equilibrista del brivido, cercando di volgere a proprio vantaggio gli arcani più pericolosi, Madame Sabatière si destreggia infatti fra libri proibiti, società segrete e misteriosi simboli, fino a maneggiare un prodigioso afrodisiaco detto Il Bacio di Lucifero.
A volte si ha la sensazione che questi due piani procedano separatamente, in un modo così autonomo che potrebbero fare a meno l’uno dell’altro. Personaggi come l’artista frustrato che cerca di placare nel sesso i suoi tormenti, il sarto pazzoide che crea per le ragazze della casa abiti eccentrici fino all’inverosimile, il timido fotografo che le immortala in pose erotiche, oltre a presenze storiche come quella del pittore Courbet che proprio nella Maison trae ispirazione per il celebre e contestato dipinto L’origine del mondo, basterebbero, insieme a un vasto stuolo di prostitute e di artisti, ad animare un’affascinante storia di intrighi e passioni. Ma arrivano inevitabilmente dei punti nodali in cui la realtà tangibile incontra quella nascosta e tenebrosa, e qui l’autore mostra di sapere arricchire la sua tela (tanto per restare in tema) con pastose pennellate gotiche. Non c’è che dire, la tavolozza di Ivo Torello è ricca di preziosi colori.
di Giovanna Repetto
L’autore ci guida, strizzandoci l’occhio, a un divertente esercizio di voyeurismo che ha la sfumatura ambrata delle cartoline d’epoca a soggetto erotico. C’è qualcosa di innocente nella professionalità che come una regola monastica stabilisce le severe condizioni d’ingaggio. Dunque non stupiscono i dettagli di tanta solerte applicazione.
La cosa sorprendente è piuttosto il fatto che il lettore inevitabilmente finisce per ammirare la protagonista ed empatizzare con lei, dimenticando la sua relativa assenza di scrupoli, la sua capacità di sfruttare a suo vantaggio il favore degli uomini e la sua propensione a liberarsene in modi spicci (per non dire criminosi) quando essi diventano un intralcio. La ragione della simpatia è che trapela in lei la stoffa di certe eroine indomabili come Rossella O’Hara. La vitalità, l’intraprendenza, la determinazione a non arrendersi mai. Ricorda anche la protagonista de Il petalo cremisi e il bianco di Michael Faber, romanzo ambientato nella Londra vittoriana e perciò accomunato a questo da diversi spunti e atmosfere. La sostanziale differenza è però la robusta venatura gotica della Casa delle conchiglie, dove l’autore non esita a metter mano a pratiche occulte e spiritismo, fino ad affollare la scena di arcane presenze. Da vera equilibrista del brivido, cercando di volgere a proprio vantaggio gli arcani più pericolosi, Madame Sabatière si destreggia infatti fra libri proibiti, società segrete e misteriosi simboli, fino a maneggiare un prodigioso afrodisiaco detto Il Bacio di Lucifero.
A volte si ha la sensazione che questi due piani procedano separatamente, in un modo così autonomo che potrebbero fare a meno l’uno dell’altro. Personaggi come l’artista frustrato che cerca di placare nel sesso i suoi tormenti, il sarto pazzoide che crea per le ragazze della casa abiti eccentrici fino all’inverosimile, il timido fotografo che le immortala in pose erotiche, oltre a presenze storiche come quella del pittore Courbet che proprio nella Maison trae ispirazione per il celebre e contestato dipinto L’origine del mondo, basterebbero, insieme a un vasto stuolo di prostitute e di artisti, ad animare un’affascinante storia di intrighi e passioni. Ma arrivano inevitabilmente dei punti nodali in cui la realtà tangibile incontra quella nascosta e tenebrosa, e qui l’autore mostra di sapere arricchire la sua tela (tanto per restare in tema) con pastose pennellate gotiche. Non c’è che dire, la tavolozza di Ivo Torello è ricca di preziosi colori.
di Giovanna Repetto
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Ivo Torello
La gorgiera della contessa sanguinaria
Edizioni Hypnos, Pag. 128 Euro 9,90Della serie Gli strani casi di Ulysse Bonamy, questa gustosa storia si presenta come una gemmazione de La casa delle conchiglie, ben più ponderoso romanzo già recensito sul Paradiso.
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