RECENSIONI
Jodi Picoult
Le case degli altri
Corbaccio, Pag. 623 Euro 19,60
Chi conosce Sheldon Cooper? Se la domanda la faccio a persone dai quarant'anni in su probabilmente, tranne rarissime eccezioni, mi guarderanno inebetiti. Più possibilità ho se il quesito lo pongo alla fascia dai venti ai trenta.
Risposta: Sheldon Cooper è il protagonista della sit comedy americana Big Bang Theory – che io trovo assolutamente sublime – : giovane fisico teorico, dall'altissimo QI, consegue il dottorato di ricerca a sedici anni. Si esprime utilizzando costantemente termini tecnici, anche per spiegare argomenti molto semplici. Nonostante la sua intelligenza, non è in grado di comprendere alcun tipo di battuta, barzelletta o commento sarcastico. Estremamente geloso dei suoi spazi e delle sue abitudini, diventa irritante e vendicativo se questi vengono violati: una gag ricorrente del telefilm è quella in cui Sheldon si infuria con la persona che ha occupato il cuscino sinistro del suo divano (e che Sheldon ha ritenuto essere il posto migliore, valutando aspetti come luminosità, ricambio d'aria e angolazione rispetto a ospiti e televisione). (Da Wikipedia).
Ora: che c'entra Sheldon Cooper con Le case degli altri? C'entra perché molto probabilmente il protagonista di Big Bang Theory, come Jacon Hunt del romanzo della Picoult, è affetto dalla sindrome di Asperger: non facile da diagnosticare, ma caratterizzata da ossessioni, atteggiamenti compulsivi e 'stranezze (chi mai avrebbe detto che Spielberg è affetto da tale malattia?)
Attenzione però, perché al di là d'informazioni più o meno utili, questo poliziesco è forse (il dubbio è sempre elemento necessario) il più bello e riuscito della stagione.
La Picoult è una vecchia volpe del genere, ma ahimé la sottoscritta, per quella sorta di principio per cui non si può leggere tutto lo scibile, l'aveva ignorata. Il caso ha voluto che ne ha fatta la conoscenza con questo romanzo straordinario.
La trama, paradossalmente, è la meno interessante (e questo la dice lunga sulla nostra passione per il giallo mai disgiunto da una capacità linguistica e di sintesi): Jacob Hunt, l'adolescente affetto dalla sindrone di Asperger, è accusato di aver ucciso la sua insegnante di sostegno. Quel che invece ci ha fatto drizzare le orecchie e divorare un libro di più di seicento pagine è l'abilità della scrittrice statunitense di 'combinare' un fine e specialissimo tratteggio psicologico (direi meglio psicanalitico) con la necessità di una trama ad hoc. Siamo sì nella sfera dell'indagine giudiziaria, ma ancor di più nell'indagine 'umana' tout court. La Picoult è maestra nel gestire la tecnica narrativa, nel rendere plausibile ed affascinante il linguaggio del protagonista, 'soffocato' ma nello stesso tempo stimolato da una stringente volontà di comunicazione.
Tecnica, dunque, che per una volta tanto non esitiamo a definire mostruosa nel suo incanto affabulatorio.
Poi sulla trama si può anche disquisire e magari ritenere giuste quelle perplessità sul finale, che la scrittrice ha reso un po' troppo 'buonista'. Ma son dettagli soprattutto, come si diceva in precedenza, alla luce di una struttura linguistica e di sintesi che, personalmente, ben poche volte ho riscontrato nella letteratura poliziesca ed in generale.
Dunque lettura perfetta per lunghe soste sotto l'ombrellone, ma attenzione, qui c'è anche materia che scotta, forse più del sole!
di Eleonora del Poggio
Risposta: Sheldon Cooper è il protagonista della sit comedy americana Big Bang Theory – che io trovo assolutamente sublime – : giovane fisico teorico, dall'altissimo QI, consegue il dottorato di ricerca a sedici anni. Si esprime utilizzando costantemente termini tecnici, anche per spiegare argomenti molto semplici. Nonostante la sua intelligenza, non è in grado di comprendere alcun tipo di battuta, barzelletta o commento sarcastico. Estremamente geloso dei suoi spazi e delle sue abitudini, diventa irritante e vendicativo se questi vengono violati: una gag ricorrente del telefilm è quella in cui Sheldon si infuria con la persona che ha occupato il cuscino sinistro del suo divano (e che Sheldon ha ritenuto essere il posto migliore, valutando aspetti come luminosità, ricambio d'aria e angolazione rispetto a ospiti e televisione). (Da Wikipedia).
Ora: che c'entra Sheldon Cooper con Le case degli altri? C'entra perché molto probabilmente il protagonista di Big Bang Theory, come Jacon Hunt del romanzo della Picoult, è affetto dalla sindrome di Asperger: non facile da diagnosticare, ma caratterizzata da ossessioni, atteggiamenti compulsivi e 'stranezze (chi mai avrebbe detto che Spielberg è affetto da tale malattia?)
Attenzione però, perché al di là d'informazioni più o meno utili, questo poliziesco è forse (il dubbio è sempre elemento necessario) il più bello e riuscito della stagione.
La Picoult è una vecchia volpe del genere, ma ahimé la sottoscritta, per quella sorta di principio per cui non si può leggere tutto lo scibile, l'aveva ignorata. Il caso ha voluto che ne ha fatta la conoscenza con questo romanzo straordinario.
La trama, paradossalmente, è la meno interessante (e questo la dice lunga sulla nostra passione per il giallo mai disgiunto da una capacità linguistica e di sintesi): Jacob Hunt, l'adolescente affetto dalla sindrone di Asperger, è accusato di aver ucciso la sua insegnante di sostegno. Quel che invece ci ha fatto drizzare le orecchie e divorare un libro di più di seicento pagine è l'abilità della scrittrice statunitense di 'combinare' un fine e specialissimo tratteggio psicologico (direi meglio psicanalitico) con la necessità di una trama ad hoc. Siamo sì nella sfera dell'indagine giudiziaria, ma ancor di più nell'indagine 'umana' tout court. La Picoult è maestra nel gestire la tecnica narrativa, nel rendere plausibile ed affascinante il linguaggio del protagonista, 'soffocato' ma nello stesso tempo stimolato da una stringente volontà di comunicazione.
Tecnica, dunque, che per una volta tanto non esitiamo a definire mostruosa nel suo incanto affabulatorio.
Poi sulla trama si può anche disquisire e magari ritenere giuste quelle perplessità sul finale, che la scrittrice ha reso un po' troppo 'buonista'. Ma son dettagli soprattutto, come si diceva in precedenza, alla luce di una struttura linguistica e di sintesi che, personalmente, ben poche volte ho riscontrato nella letteratura poliziesca ed in generale.
Dunque lettura perfetta per lunghe soste sotto l'ombrellone, ma attenzione, qui c'è anche materia che scotta, forse più del sole!
di Eleonora del Poggio
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Jodi Picoult
L'altra famiglia
Corbaccio, Pag. 452 Euro 18,60Se a proposito di 'altra' pensate a quello, beh fate bene: altra cioè diversa, almeno nell'accezione che si vuol dare ad una situazione che sarebbe del tutto normale se una resistenza tutta catto-moralista non imponesse delle etichette superflue e ormai vecchie come il cucco.
Zoe, dopo aver avuto un matrimonio apparentemente felice, all'ennesimo aborto nonostante vari tentativi d'inseminazione artificiale, decide di dare una svolta alla sua vita. In realtà è il marito che chiede il divorzio perché stanco delle poche attenzione della moglie tutta presa nella 'matematica della pregnanza'.
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