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Il Paradiso degli Orchi
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RECENSIONI

Giovanna Repetto

L'alibi della vittima

Gargoyle, Pag. 333 Euro 17,00
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Cosa ha fatto di tanto strano la nostra Giovanna?
Ha raccontato una storia.
Gli altri hanno visto il tentativo di introdursi in un genere che poi non è identificabile.
Dico questo perché quello che è stato scritto a proposito de L’alibi della vittima sembra essere tutto e il contrario di tutto.
Il libro è un giallo… ma no, forse è un noir… la prima di copertina lo indica come thriller. Ma insomma che accidenti è?
L’alibi della vittima è un atto d’amore. E lo affermo senza tema di smentite.
Sono anni che sto dietro a Giovanna. Sono anni che seguo le sue dinamiche e il tentativo di dar corpo alle sue aspettative, ma sono anche anni in cui m’accorgo di quanto quello che ha fatto (e che fa) sia il risultato non di una prassi consolidata ma, come ho detto prima, di un atto d’amore, di un percorso che si scontra con la passione e col sentimento.
Dunque cos’è questo libro?
E’ una porta che si chiude, ma è anche la necessità di scoprire cosa c’è oltre, cosa c’è dietro la patina fumosa di una generazione in fieri.
E in questa porta che si chiude c’è Rocca Persa, cittadina dei castelli romani a pochi chilometri da Roma, c’è Memè, di cui non si sa nulla ma che poi si scoprirà essere la vittima designata, c’è l’assistente sociale Holy Mary e la psicologa Lina, c’è la proprietaria di un appartamento a Roma che adora il nipote, e c’è il nipote che approfitta dell’amore della nonna per rubargli il possibile, c’è Greta che sembra essere la perfetta amante, c’è Gaetano, ex detenuto, c’è… c’è…
Se voi foste me raccontereste anche altro, cioè l’amore di una donna per il proprio lavoro: ecco dov’è il giallo, il noir, il thriller de L’alibi della vittima. Nel rappresentare con dovizia di particolari i personaggi e poi stringerli e renderli ad altri.
C’è un piccolo neo in questa storia (almeno secondo me): il delitto avviene troppo tardi. Oppure, proprio perché Giovanna sa guidare alla perfezione il meccanismo della vicenda, nel ritardo della situazione c’è la fermezza e l’autorità della Storia.
Quella Storia che non offre grandi appigli, che si gioca con poche carte, che qualcuno può anche vedere gialla, nera, grigia: c’è soprattutto la decisione di una donna di fare i conti col proprio passato, col presente e, visto che conosciamo alla perfezione Giovanna, col futuro.
Un futuro che si giocherà anche su altri fronti.
Per il resto consiglio di leggere il libro di Giovanna dopo quello di Alberto Asor Rosa: Racconti dell’errore. Per carità, due cose completamente diverse, ma l’uno, nella ricerca di persone che hanno paura della morte, aspetta la fine con dignità. L’altro aspetta il riscatto da questa… ed è anche ciò motivo di orgoglio.


di Alfredo Ronci


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