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Il Paradiso degli Orchi
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RECENSIONI

Leonard Morava

Le rose si vendicano due volte

Effequ Edizioni, Pag.151 Euro 14,00
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L'uccisione della donna a Roma e il successivo sgombero "fascista" delle baraccopoli ha riportato in primo piano il problema dell'integrazione tra popoli. Non è questa la sede per discutere di provvedimenti, di pacchetto giustizia e di giustizialismo. Mi serve solo come chiosa per parlare di un libro intenso e riuscito, dovuto alla penna di un albanese ormai in pianta stabile nel nostro paese.

Le rose si vendicano due volte è un'autobiografia serrata ed appassionata, ma soprattutto una commovente storia di amore ed amicizia tragicamente conclusasi.

Erion Monaj smise d'essere di questa vita il lunedì della settimana di Pasqua all'alba. L'autorità giudiziaria impedì l'autopsia in quanto era chiaro a tutti che era morto dissanguato. Il medico legale, comunque, con i suoi quarant'anni di mestiere, dichiarò che aveva agonizzato per tre o quattro ore.

L'elemento centrale del romanzo è proprio Erion Monaj, amico dello scrittore e la riconsegna della salma nel paese di origine sarà l'occasione per fare il punto sulla situazione politica ed economica di un Albania post-muro sull'orlo del baratro. E su una popolazione divisa tra chi si sentiva ancora legato ad un passato attraverso un cordone ombelicale resistente e chi avvertiva il desiderio di scrollarsi di dosso il ferale apparato ideologico del vecchio regime. Ma come ci insegna la Storia, certi "passaggi" avvengono sempre tra contraddizioni e recriminazioni: il primo di giugno, tredici ore dopo la pubblicazione dei risultati ufficiali, il popolo si riversò in piazza a negare la propria coscienza politica. Era successo che ognuno aveva votato per il passato, sperando che l'altro votasse per il futuro. (pag.52).

Ma come si diceva poc'anzi, se il protagonista non è la Storia, anche se questa stessa "fondale" tratteggiato con dovizia, ma la storia di un uomo, conseguentemente l'intreccio si delinea attraverso i suoi respiri e i suoi dolori.

Leonard Morava pur nella tenzone autobiografica e la sua voglia di riscattare le proprie radici (Amo il mio paese come amo poche cose in questo mondo, ma è più forte di me. In albanese mi sembra che le lettere sanguinino appena toccano la carta. Sarà la vendetta dei sogni capovolti, oppure un modo inconscio quanto vigliacco di illudere il passato. Sta di fatto che è così. – Pag.96) ad un certo punto si mette da parte per "trasferirsi" letterariamente nel corpo martoriato d'amore, di sfortuna e passioni del suo amico Erion. Ed il ritratto che esce fuori di quest'uomo provato dalla vita e dal tormenti è straordinario e commovente. Ad un certo punto quasi si tifa per lui, per il suo essere poeta emarginato e sognatore, pur nella certezza della sua morte prematura ed incomprensibile.

Un gran bel libro dunque questo. Onore ad una piccola casa editrice che l'ha tirato fuori ed onore ad uno scrittore che ridisegna (ma solo per chi s'ostina a coltivare il proprio orticello) la via alla generosità (avrei voluto scrivere tolleranza, ma è termine questo, me lo ha insegnato Pasolini, incompleto e pure spocchioso).



di Alfredo Ronci


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Gustoso


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Leonard Morava

L'onore prima di tutto

Editrice effequ, Pag.187 Euro 14,00

Se Morava scrivesse per i nomi che contano, già sarebbe un caso editoriale. Per fortuna diciamo noi (sfortuna per lui) pubblica le sue storie per una piccola casa editrice che lo sta allevando con amore e tenerezza come farebbe una gallina coi suoi pulcini.
Chi ci segue sa che già ci siamo interessati a lui: il suo primo romanzo Le rose si vendicano due volte, oltre ad avere vinto il premio Massarosa riuscendo a strappare il riconoscimento ai 'potentati' della cultura

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