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Il Paradiso degli Orchi
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RECENSIONI

Miranda Miranda

Il Portogallo è un'isola

Con-fine, Pag. 84 Euro 11,00
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Bisogna annullarsi nel viaggio: annullare ogni abitudine, ogni pensiero precedente, il pregiudizio, le consuetudini mentali e, al loro posto, mettere curiosità, innocenza, voglia di conoscere.

Io aggiungo che bisogna mettere in valigia, insieme alle solite guide, libri come questo, che arricchiscono l'esperienza del viaggiatore con un'altra esperienza, filtrata dalla sensibilità di un altro viaggiatore, come in un gioco di specchi o di risonanze, così che si amplifichi la gioia della scoperta.

Il viaggio che racconta Miranda è un'esperienza dei cinque sensi, tutti ugualmente desti a cogliere le atmosfere dei luoghi : luci, colori, suoni, odori, sapori e sensazioni tattili, davvero non manca nulla, dallo splendore dell'oro nelle chiese al gelo dell'acqua oceanica. Una particolare attenzione è rivolta al sapore dei piatti locali, ricercati come tracce preziose e rare di un'antica civiltà. Ecco la reazione a un piatto di sardine gustato a Nazarè.

La lingua, il palato, la gola si distendono: era quello che volevano, dopo tanto oceano scostante e così vicino; il sapore di sale, di mare, di bontà di pesce arriva in un aroma salmastro e gustoso fino al cervello e mi appare come la quintessenza di questa giornata marina,su una sponda così aspra. Il vinho verde ne completa la fragranza, trasferendo il sapore delle sardine in una dimensione quasi astratta.

Anche la luce è una grande protagonista, e l'Autrice la utilizza splendidamente per fondere l'elemento paesaggistico con quello emotivo .

In questo crepuscolo di mezzo chiarore, la sensazione trascolora, si approfondisce in un senso di isolamento sgomento e accorato, uno sperdimento che si traduce in poche parole: qui siamo lontani da tutto.

Il libro è presentato sotto forma di appunti di viaggio, in cui trovano posto rapidi schizzi, riflessioni, sensazioni di un momento insieme ad episodi più articolati. Sembra di leggere direttamente il taccuino scritto a mano, magari scolorito in qualche punto da uno spruzzo di acqua di mare, o leggermente unto dalla crema di un pasticcino. Insomma, una sensazione di immediatezza che aiuta il lettore a calarsi nell'atmosfera del viaggio. L'accenno a una storia sentimentale difficile (ma l'uomo, per fortuna, è rimasto a casa) non aggiunge niente al libro, anzi da un certo punto di vista potrebbe essere una zavorra, là dove i veri avvenimenti sono gli incontri con i luoghi e con tutto ciò che li popola.

Lisbona è una città che raccoglie le caratteristiche di molte capitali e tutto vuol sembrare fuorché una capitale (... ) E' una città che partecipa della correttezza inglese, che ha struggimenti parigini, la gentilezza e lo stile spagnoli, qualche suggestione napoletana...

E più avanti:

Infatti uno dei motivi dell'incanto che prende in queste strade è costituito dal fatto che sembra di camminare come da noi negli anni '50...

Talvolta il viaggio offre momenti di inaspettata felicità, come il tragitto sull' "electrico".

Su questo sedile di plastica dura e grigia, è la felicità ricca, cristallina e sfrenata che avrei provato nell'infanzia se fossi potuta entrare dentro un mio giocattolo, nel tram rosso e bianco dai finestrini di legno...

O presenta occasioni di inaspettata emozione, come quella che può dare la voce di Amalia Rodrigues che canta un'antica villanella in dialetto napoletano.

Come in tutti i viaggi, c'è qualche momento drammatico e qualche situazione comica. Queste ultime sono a carico di una strana compagna di viaggio, l'amica Filomena, che sembra l'esatto opposto dello spirito d'avventura. Lungi dall'abbandonarsi al piacere della scoperta, Filomena pretende che tutto sia programmato in anticipo, teme ogni cosa che sia nuova e diversa, odia gli imprevisti e le lingue che non conosce (tutte, a parte la sua) e mangia panini per non contaminarsi con cibi sconosciuti. Tipica come il viaggiatore perfetto, lei è l'anti-viaggiatore da manuale.

Infine, traspare un senso più profondo del viaggiare, che è la ricerca di un intimo paradiso perduto.

Ancora una volta, lo struggente dispiacere nel lasciare questo paese si salda con la strana familiarità che vi ho sentito, dopo averne indovinato le atmosfere e le suggestioni leggendole nei libri dei suoi autori: è come se avessi incontrato qualcosa di mio, ma lasciato molto tempo fa.



di Giovanna Repetto


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Gustoso


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Il mare sospeso

Cavallo di ferro, Pag. 374 Euro 18,00

Una voce esile e acuta si distende nell'aria, un richiamo come proveniente da un altro mondo, forse una specie di cosmo orbe terracqueo, che ha la luce verde di quest'alba piovosa. La indovino sotto le palpebre chiuse.
Lo strido si ripete, a intervalli; se i morti avessero una voce, sarebbe questa. Un brivido di timore e di strano, triste struggimento mi riscuote dal sonno ormai diventato di carta velina e finalmente capisco cos'è il suono insistente: è il grido di un gallo ( ...) Viene forse da quel pezzo di terra rimasto, da oltre settant'anni, dietro i palazzi...

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