Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina

Il Paradiso degli Orchi
Home » Recensioni » Apocalypse kebab

Pagina dei contenuti


RECENSIONI

J. Tangerine

Apocalypse kebab

Mammaeditori, Pag 320 Euro 9,80
immagine
Per preparare un "urban fantasy" come si deve, all'altezza dei tempi e del lettore minimo (adolescente e non) dovrete procurarvi i seguenti ingredienti: mezzo chilo di ermetismo fatto in casa, duecento grammi di scene d'azione della peggiore cinematografia americana, almeno cinquanta grammi di sottoprodotto alchemico e kabbalistico che lascerete a marinare insieme per almeno quattro ore. In un altro contenitore disporrete invece una sfoglia di pastafrolla congelata di omologata ambientazione urbana e contemporanea (praghese per esempio), con florilegio di monumenti, ma rigorosamente indeterminata, scevra dunque di colore locale e di caratterizzazione antropologica la quale, ovviamente, sarebbe del tutto superflua.

A piacere nello stesso contenitore potrete mettere scagliette di romanzo fantastico tipo "Golem", appena un pizzico, oppure richiami alla tradizione delle arti marziali orientali che non guasta mai e si addice ad ogni piatto, un po' di mistica del coraggio farà il resto. A questo punto avrete terminato la fase preliminare.

In ogni caso vi troverete ancora all'inizio. Nella fase due preparate a parte, in altro contenitore, per esempio una fiamminga di vetro rosa, un plot di circa trecento pagine, diciamo di media grandezza, ricco di prevedibili colpi di scena, con apparente ambivalenza morale dove sia chiaro tuttavia che la sostanza rimane il trionfo della luce sulle tenebre, aggiungente un topos eterno come la difesa del mondo dalle forze malefiche esterne e per scioccare il minimo lettore (adolescente o post adolescente, il che è lo stesso...), fate in modo che l'angelo buono, rigorosamente femmina, s'innamori dell'angelo cattivo rigorosamente maschio.

Non dimenticate a questo punto, prima di unire la marinatura ermetica col plot, di mantecare quest'ultimo con almeno un ingrediente segreto, che farà ovviamente la fortuna del vostro piatto e che non dovrete comunicare ad altri: cioè duecento grammi di ortopedia morale, a base di messaggi positivi, così eclatanti da far inorgoglire Giovanardi e dunque in grado di lanciare il vostro piatto nelle mense delle scuole superiori del paese, a questo punto anche la fase due sarà terminata. Nel frattempo assisterete allo scongelamento della pastafrolla che vi permetterà dunque di unire la marinatura ermetica col plot, non prima però di avervi aggiunto il vostro tocco personale: una protagonista femminile, stile cenerentola post industriale, dal passato difficile e dal destino eroico, in grado di salvare il pianeta. Con la conclusione di questa terza fase il vostro piatto sarà a buon punto. La quarta fase risulterà tuttavia la più delicata perché si tratterà da un lato di infornare il preparato cuocendolo dentro la pastafrolla ad alta temperatura e dall'altro di preparare le ultime due salse a freddo per condire il piatto di portata. Vi servirà del parlato giovanilistico e falsamente gergale, post tondelliano diciamo, che unirete a una spiccata attitudine femminista da suffragetta girotondina, questo sarà la base della salsa a freddo (politically correct) che spruzzerete ad abundantiam sulla vostra eroina, ovviamente, a cottura ultimata. Prima di impiattare unite al tutto una spolverata di erotismo da collegiale, rigorosamente cool e un filino d'olio di complottismo di maniera. Se desiderate il massimo dell'effetto servirete su piatti chiari ikea il vostro "urban fantasy" dal titolo trendy di Apocalypse kebab a un pubblico preferibilmente giovane e femminile. Accompagnate il piatto con una bevanda leggermente alcolica, fresca ma non gelata, dal colore, naturalmente, rosa. E buon appetito...







di Alessandro Cartoni


icona
Vomitevole

CERCA

NEWS

RECENSIONI

ATTUALITA'

CINEMA E MUSICA

RACCONTI

SEGUICI SU

facebookyoutube