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Il Paradiso degli Orchi
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RECENSIONI

Alda Teodorani

Bloody rainbow

Halley, Pag.284 Euro 13,00
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Prima di esprimere un' opinione sul testo, vado ad offrire alle Anime Sante & Purgate del Paradiso un suo florilegio - tra parentesi, i commenti di mia cugina Grazia Alcàzzo (ghost-writer di tanti politici italiani):

(Grazia, 1) "Amiche mie, se vi capita un uomo che per amore vi massacra fisicamente, ricordate una cosa: (...) denunciate i maltrattamenti". (p.18)

(forza Milan K.!) "La leggerezza dell'amore è possibile? Ma, soprattutto, è sostenibile?" (p. 21)

(Grazia, 2) "Mi pare invece che (...) dietro ogni guerra ci sia innanzitutto il bisogno di conquistare territori". (p. 24)

(c'avete fatto caso?) "Avete mai notato, quando un amore finisce, come da un giorno all'altro crollino tutte le qualità meravigliose che fino a poco prima attribuivamo all'altra persona?" (p. 34)

(vil razza dannata!) "Se un sedicente scrittore, per esempio, ha ucciso una donna e racconta quell'esperienza meravigliosa in un libro, quello non è uno scrittore né tantomeno un autore. E' solo un essere squallido che ha tolto la vita a un'altra persona e ne approfitta per specularci sopra". (p. 38)

(contrordine, compagni) "Tutte le esperienze sono utili a uno scrittore, a mio parere: è materia grezza su cui lavorare". (p. 213 - ma sul proporre i cazzi propri in letteratura vedi anche le pp. 72, 86, 90, 100, 108, 111)

(proverei con Geppetto) "A chi poteva interessare un mucchio di vecchio legno?" (p. 76)

(deGregoriano a cappella) "chi fa la storia? Non certo le vicende della povera gente". (p. 81)

(ma l'amore no, l'amore mio non può) "Alessio ha quattordici anni (...) "Non ci ho fatto e non ci voglio fare nulla con Alessio, pezzo di merda!"" (pp. 85-89)

(where angels fear to thread) "L'ho seguito in posti dimenticati da dio, persino a Cerveteri". (p. 98)

(Mutter Courage und seine Alda) "Ma la mia scrittura non me la lascerò imbavagliare". (p. 106)

(supercàzzola bremaduràta con scappellamento internet):

"From: "alda teodorani"

To: dark1990@verydark.it

Subject: racconto" (p. 88)

(muy iteresante!) "Si tratta di un riferimento alla scrittrice Patricia Cornwell, che non conosco di persona ma leggo sempre con grande piacere". (p. 108)

(si chiama Pietro) "una lama che ammicca". (p. 134)

(rieducational channel) "Vi siete mai chiesti come mai Jack lo squartatore continua a colpire anche se è morto e sepolto?" (p. 135)

(hill street, frutta e verdura) "Il mercato di frutta e verdura è la copertura per le attività sporche di questo individuo". (p. 155)

(il cinese del dolore) "E' di quelli che non vanno d'accordo con i vecchi capi della mafia cinese (...) i giovani (...) hanno loro in mano gli affari degli snuff-movies". (p. 137)

(io ci vo a passare le acque) "Entro in libreria spesso, per acquistare o semplicemente per curiosare". (p. 170)

(l'amorale della favola) "Nella verità, sempre dissimile dalla fiction, le cose stanno diversamente. E stanno diversamente anche nei libri di chi riprende episodi di cronaca nera realmente accaduti per costruire la fiction (...) quasi gli omicidi reali avessero bisogno di una celebrazione". (p. 136) (*)

(contrordine, compagni 2) "Quant'è variegato e pieno di input il mondo in cui viviamo". (p. 170)

(e scenderà quel latte ai miei...) "Il sesso e il sangue dei miei racconti sono un binomio (...) che prende direttamente ai genitali". (p. 198)

(quel dommage!) "Rischi di non pubblicare più". (p. 225)

E altro ci sarebbe: tuttavia, quanto sopra credo basti (e avanzi) a dimostrare la saggezza di chi introdusse, come estremo rimedio, il lavoro socialmente utile in Italia - almeno per l'Aldabusa qui presente e tutte le future teodoranocchie.

Però. (Quasi) nessun testo è così katzonico da non avere delle làsse che pongano un problema, o làscino scorgere uno o più degli snodi su cui si articolano vivere e scrivere. Qui, (p. 184 ) leggo: "Avevo in testa una storia dannata. In cui, accanto a certe situazioni forti, (...) potesse emergere un romanticismo da romanzo". Nota che conduce a un'osservazione non nuova - ogni periodo in cui ci si scanna, o dove i contrasti sociali sono al calor bianco, produce un'arte senza mezzi termini: emato-smerdulenta, o sdolcinato-lagrimevole - che tuttavia non è un bel segno fare: come nel contrasto fra Seneca e Nerone ne L'incoronazione di Poppea, la ragione arranca, e l'emozione non ha altre strutture se non quelle del possesso più chiuso (il sentimentalismo prevede l'indistinzione tra i membri della comunità amorosa: che siano di coppia, di famiglia o d'altro, i legami istituiti sono totali e asfissianti). Il che equivale a dire che l'individuo non può strutturarsi né sull'esterno (l'oggettività del mondo sociale: Zola) né sull'interno (la pienezza e completezza del soggetto "al paragone": Fenoglio): rimane (immatura, "fetale") la rappresentazione, l'impero dei segni - a Bisanzio s'intriga per le cariche di palazzo, quando ormai il dominio d'Oriente è ridotto a poche migliaia di ettari. E allora?

Allora "nessuno deve capire che l'autore non vale nulla, che è un essere anormale, inferiore - che come un verme si contorce per sopravvivere. Nessuno deve coglierlo in fallo d'ingenuità. Tutto deve presentarsi come perfetto, basato su regole sconosciute, e quindi non giudicabili. Come un matto, sì, come un matto. Vetro su vetro, perché (...) non è capace di correggere - ma nessuno se ne deve accorgere. Un segno dipinto su un vetro corregge senza sporcarlo un segno dipinto prima su un altro vetro. Ma tutti dovranno credere che non si tratti del ripiego di un incapace, di un impotente; bensì che si tratti invece di una decisione, sicura, imperterrita, alta e quasi prepotente: una tecnica appena inventata e già insostituibile (...) nessuno deve sapere che un segno riesce bene per caso. Per caso e tremando; e che appena un segno si presenta, per miracolo, riuscito bene, bisogna subito proteggerlo e custodirlo come in una teca. Ma nessuno, nessuno deve accorgersene. L'autore è un povero, tremante idiota". (Teorema).

Niente orchetto, obviously.



(*) Così, nessun scrittore dovrebbe occuparsi degli omicidi di cronaca - anche quando magari sono dubbi. Ma guarda!!!



di Marco Lanzòl


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