Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina

Il Paradiso degli Orchi
Home » Recensioni » Chie-Chan e io

Pagina dei contenuti


RECENSIONI

Banana Yoshimoto

Chie-Chan e io

Feltrinelli, Pag. 144 Euro 10,00
immagine
Kaori la voce narrante, accetta le condizioni impegnative di prendersi cura di sua cugina Chie-Chan rimasta orfana in età quasi adulta, per 300mila yen al mese. La coabitazione dà seguito a una tacita pausa dal tran tran quotidiano; introduce l'idea di comprensione che va oltre ogni spiegazione della propria natura, la quale si rivela con semplici gesti di reciprocità. Una lettura in chiave lesbica sarebbe del tutto fuori luogo. L'ambiguità sessuale delle due figure si collega alla tradizione shojo in cui la letteratura segna, con il movimento in crescendo di un affetto nato dalla spontaneità di sentirsi a proprio agio, figure femminili in grado di cogliere il fluire dell'essere con descrizioni piane, ritmi allentati, come del resto è nello stile della Yoshimoto. La scrittrice della nostalgia di ogni epoca, presente, passata e futura, mai ha amato indulgere in trame e intrecci. Banana non scrive romanzi le cui storie rispondano a un determinato progetto. Il trucco sta in un non impianto a priori che eviti la creazione di strutture rigide di personaggi. Infatti, essi fluttuano come fantasmi, lievi amebe dell'esistere e dell'anonimato un po' griffato e semironico. La vita degli individui è semplicemente riformulata; la narratrice ti prende per mano contro la tua volontà e ti conduce alla pseudo conclusione. L'abile manovratrice conosce il suo mestiere, un po' se ne compiace ed è ben imitata nel procedere dal fedele traduttore Amitrano-Bovary, che buddisticamente sparisce insieme ad ogni eventuale lieta, o cattiva fine. Forza di una complicità e delle rispettive competenze. Si parla dell'Italia, la si critica persino un po', ma dal punto di vista di Kaori, commessa da salottino buono, tra lusso e snobismo di signore parvenu, attente all'origine del prodotto made in Italy. Compare un uomo che vuol far innamorare di sé la protagonista; ella invece, è intenta in altre faccende tra cui ricorre la preoccupazione costante per Chie-Chan, oppure l'attesa neppure lunga, quando la cugina decide di far ritorno in Australia dov'era nata, per mettere ordine mentale alla sua condizione di figlia di nessuno, come rivelerà tra le lacrime. Kaori dunque, si fa prendere da ogni forma di evocazione pur di non lasciarsi sovrastare e annichilire da fagocitanti passioni per l'altro sesso. Le piace il calore maschile, una specie di pertinenza che solletica la donna. Purtroppo per lui, la ragazza di 40 anni dotata di una consapevolezza superiore, medita sul fatto che i sentimenti possano forgiare modelli di vita che s'impongono, guarda un po', fino alla morte e danno quel senso di nausea e sofferenza che rende insostenibile l'esistenza. Il divenire come d'altronde si percepisce nel rapporto tra le due amiche risulta al momento, il vero, unico modo accettabile di vivere, perchè non precostituito.

Esprimersi per la Yoshimoto, significa soprattutto osservare: tra le righe si annidano e si camuffano odori familiari e ancestrali, ricordi, sensazioni. Impressioni che sorgono all'improvviso e si ritirano come onde: moti della psiche simili a un paesaggio che muta. Esperienza e scrittura si semplificano lontane da congegni complessi e indecifrabili. Il tutto si svolge seguendo l'evoluzione di una vicenda che l'autrice rende visibile con tocchi da maestra dell'odierno, con passaggi da agevole manuale cool dell'antropologia, con spruzzatine di filosofia circa un perenne stato di lucido, appena percettibile mal d'esistere. Come al solito, Banana è brava e ubbidisce al suo profondo io interiore che la spinge ad essere assolutamente amabile e alla moda.



di Pina D'Aria


icona
Gustoso


Dello stesso autore

immagine
Banana Yoshimoto

Delfini

Feltrinelli, Pag. 175 Euro 12,00

Banana non si smentisce; anche in Delfini i morti parlano, gli spiriti murmuri accompagnano instancabilmente la protagonista e naturalmente ci sono: l'amica quasi veggente, una casa in cima alla scogliera, i delfini, appunto, col dorso dorato perché volteggiano al sole, dulcis in fundo, la macabra soffitta con creature impagliate... Je adore Bananà! Ella parla di amori, di donne, del dolore, ma soprattutto racconta di rapporti non voluti ad ogni costo, con desideri forti e sentimenti impalpabili. Il tutto condisce vicende non travolgenti ma che si fanno leggere fino in fondo

immagine
Banana Yoshimoto

Moshi Moshi

Feltrinelli, Pag. 206 Euro 13,00

Eccomi alle prese, ancora una volta, col romanzo di B. Y. : scrittura facile e scorrevole da gran scuola di shojo, insomma linguaggio sciolto, adolescenziale benchè non torrenziale, in veste di simulacro. Parole che cascano a fagiolo tra eventi e fantasmi, tra asserzioni pure e un aldilà che assomiglia alle abitudini di quartiere dell'occidente griffato, perché Banana se non cita gli hermes e i bigonzi della Moda non è contenta;

immagine
Banana Yoshimoto

Le sorelle Donguri

Feltrinelli, Pag. 110 Euro 12,00

Scorre veloce la narrazione, leggera, e ci sembra che rispetto alle ultime prove della Yoshimoto (la quadrilogia del Regno, per intenderci) sia migliore. Guriko e Donko — molto unite, ma diversissime tra loro — sono rimaste orfane. Come sempre la scrittrice riesce a descrivere i distacchi che ci riserva la vita — morti, separazioni, viaggi… — in modo lieve, con una sottile vena di malinconia, che poi a ben vedere è il registro di tutta la narrativa di Banana Yoshimoto.

immagine
Banana Yoshimoto

Il dolce domani

Feltrinelli, Pag. 112 Euro 12,00

Sayoko ha 28 anni quando scopre che la morte è a un passo da noi, sempre. Un incidente d’auto: lei rimane gravemente ferita (una barra di ferro le entra nel bacino), mentre Yoichi, il suo compagno, non ce la farà. È la fine di un grande amore e per Sayoko significa iniziare una nuova vita, una vita “ferita” come lo è quella del Re-Pescatore di cui lei sembra una sorta di rappresentazione femminile.

CERCA

NEWS

  • 16.09.2024
    Sellerio
    Francesco Recami
  • 16.09.2024
    Adelphi
    Cos'altro si può sapere su Thomas Bernhard
  • 16.09.2024
    Adelphi
    Una riproposta affascinante. Leo Perutz.

RECENSIONI

ATTUALITA'

CINEMA E MUSICA

RACCONTI

SEGUICI SU

facebookyoutube