RECENSIONI
Maj Sjöwall Per Wahlöö
L'autopompa fantasma
Sellerio, Pag. 352 Euro 12,00
Non riteniamo che il romanzo tradizionale con il suo orientamento verso l'individuo sia adatto ad analizzare la nostra società. Il romanzo poliziesco invece è stato, fin dalle origini, più conscio dell'appartenenza dell'individuo ad un gruppo. La differenza risalta molto chiaramente osservando il modo in cui le azioni dei personaggi vengono motivate. Nel romanzo tradizionale i personaggi trovano le ragioni del proprio comportamento in un certo senso in loro stessi, indipendentemente da chi li circonda. Nel romanzo poliziesco le motivazioni di chi agisce sono sempre in relazione con le altre persone.Non si può immaginare un criminale assolutamente solitario. Egli è sempre legato alla società. La criminalità è una specie di espressione della società su un piano negativo.
Asserzione assai discutibile per vari motivi (due tra tutti: la "golden age" del giallo apparteneva alla società nel suo aspetto più ludico ed "enigmistico" lontano mille miglia dalle problematicità contemporanee; il criminale è invece un solitario, soprattutto quello delle finzioni letterarie, ma è espressione della società in quanto si rapporta unicamente ad essa solo dal lato delinquenziale. E questo da un punto di vista sociologico mi sembra, francamente, un grosso limite), ma per Maj Sjöwall Per Wahlöö, moglie e marito, ritenuti ormai da tutti come i veri iniziatori del genere giallo in Svezia (quello che va tanto di moda oggidì, anche da noi), l'introduzione al libro serviva come puntello per una sistematica indagine conoscitiva della società e dei personaggi che vi gravitavano attorno.
Perché al di là delle singole asserzioni (la loro e la mia) il pregio di questa coppia inossidabile fu quella di presentare un paese, la Svezia appunto, lontana anni luce dalla coreografica immagine che gran parte dell'Europa aveva, ma addirittura "fucina" di problematicità con cui avremmo fatto i conti più tardi noi stessi: droga, spaccio, traffico internazionale di soldi, immigrazione.
Ebbene sì ne L'autopompa fantasma c'è tutto questo (il libro è del 1969!): e pensare che abbiamo cominciato a guardare con occhi diversi la Svezia e la Scandinavia in genere dopo il delitto Palme (il leader socialista ucciso a Stoccolma il 28 febbraio 1986). Non solo, la coppia scardina anche quel po' di certezza politica sul socialismo "realizzato" che ci eravamo costruiti: Il primo maggio è imminente ed è nuovamente ora di far finta di essere socialisti per un po'; e nel corso della sfilata simbolica persino la polizia si mette sull'attenti quando i fiati dell'orchestra attaccano l'Internazionale (Pag.253).
Rimane da dire quattro cose per i giallisti più accaniti: una palazzina prende fuoco, un poliziotto che si trovava da quelle parti salva un gruppo di persone, ma rimangono tra le fiamme ancora tre corpi. L'indagine del commissario Martin Beck (a cui la coppia dedicherà dieci romanzi e che Sellerio molto ordinatamente li sta pubblicando uno alla volta) parte dal ritrovamento appunto delle povere vittime per scoperchiare alla fine una pentola di consistenti nefandezze.
Dunque obbligatorio per i cultori del noir, interessante per chi cerca risvolti sociologici inusuali, di scorrevole lettura per chi cerca un libro piacevole da avere tra le mani.
Lo suggerisce pure Henning Mankell (ma questo vale per la prima categoria di lettori!).
di Alfredo Ronci
Asserzione assai discutibile per vari motivi (due tra tutti: la "golden age" del giallo apparteneva alla società nel suo aspetto più ludico ed "enigmistico" lontano mille miglia dalle problematicità contemporanee; il criminale è invece un solitario, soprattutto quello delle finzioni letterarie, ma è espressione della società in quanto si rapporta unicamente ad essa solo dal lato delinquenziale. E questo da un punto di vista sociologico mi sembra, francamente, un grosso limite), ma per Maj Sjöwall Per Wahlöö, moglie e marito, ritenuti ormai da tutti come i veri iniziatori del genere giallo in Svezia (quello che va tanto di moda oggidì, anche da noi), l'introduzione al libro serviva come puntello per una sistematica indagine conoscitiva della società e dei personaggi che vi gravitavano attorno.
Perché al di là delle singole asserzioni (la loro e la mia) il pregio di questa coppia inossidabile fu quella di presentare un paese, la Svezia appunto, lontana anni luce dalla coreografica immagine che gran parte dell'Europa aveva, ma addirittura "fucina" di problematicità con cui avremmo fatto i conti più tardi noi stessi: droga, spaccio, traffico internazionale di soldi, immigrazione.
Ebbene sì ne L'autopompa fantasma c'è tutto questo (il libro è del 1969!): e pensare che abbiamo cominciato a guardare con occhi diversi la Svezia e la Scandinavia in genere dopo il delitto Palme (il leader socialista ucciso a Stoccolma il 28 febbraio 1986). Non solo, la coppia scardina anche quel po' di certezza politica sul socialismo "realizzato" che ci eravamo costruiti: Il primo maggio è imminente ed è nuovamente ora di far finta di essere socialisti per un po'; e nel corso della sfilata simbolica persino la polizia si mette sull'attenti quando i fiati dell'orchestra attaccano l'Internazionale (Pag.253).
Rimane da dire quattro cose per i giallisti più accaniti: una palazzina prende fuoco, un poliziotto che si trovava da quelle parti salva un gruppo di persone, ma rimangono tra le fiamme ancora tre corpi. L'indagine del commissario Martin Beck (a cui la coppia dedicherà dieci romanzi e che Sellerio molto ordinatamente li sta pubblicando uno alla volta) parte dal ritrovamento appunto delle povere vittime per scoperchiare alla fine una pentola di consistenti nefandezze.
Dunque obbligatorio per i cultori del noir, interessante per chi cerca risvolti sociologici inusuali, di scorrevole lettura per chi cerca un libro piacevole da avere tra le mani.
Lo suggerisce pure Henning Mankell (ma questo vale per la prima categoria di lettori!).
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