RECENSIONI
Alice Suella
L'oro in bocca
Eumeswil, Pag. 157 Euro 12,50
Tanto prima o poi, quello, lo acchiappo.
Dice la seconda e terza di copertina: L'oro in bocca è esattamente così: un lento e costante loop sinaptico infettato, fin dall'inizio e in modo permanente, da ingredienti nuovi e inaspettati, lontani dalla ricetta tradizionale, non per questo meno succulenti (...) Il primo e feroce neuromanzo mai pubblicato in Italia. Pane, hamburger, uovo, bacon, salsa, pane, hamburger, uovo, insalata, bacon, salsa, pane, hamburger, cetriolo... la nausea che provi sei tu stesso a generarla.
Eh no cazzo, io non genero nessuna nausea. Sono costretto a subirla.
Ma neuromanzo perché necessita della neurodeliri?
Dice un'avvertenza pre-storia a pag. 7: Quello che stai per leggere non è il solito libro. Non ha una trama ben definita, ognuno potrà riconoscersi di volta in volta nelle ossessioni di Talmud.
Ma questo lo dici tu: cosa vuoi che mi riconosca in questo 'demente' che vede Exogini (??) dappertutto e che pensa che l'Alieno Bianco voglia conquistare il mondo?
Qualcuno chiederà: ma stiamo parlando di un romanzo di fantascienza? Macché. Avercelo.
Tanto prima o poi, quello, lo acchiappo.
Stiamo parlando di uno sfogo 'letterario' farcito di luoghi comuni e di menate adolescenziali: Abbiamo Sid Vicious e Johnny Rotten, che hanno concepito un nuovo spunto direaltà, un nuovo metodo di reazione. No Future. No Future. No Future. Ma che dire del Re Lucertola? O di Kurt Cobain? (Pag. 24).
Dico che basta: le mitizzazioni di certe personaggi hanno rotto i coglioni. Se proprio vi affascina il suicidio studiatevi Pavese e Primo Levi. Pure loro l'hanno fatta finita, senza diventare icone di un'ultraterrenità (scusate il neologismo) da sbandierare in questa sorta di abbandono gotico-giovanilistico. Non se ne può più.
Perché non essere contro il sistema facendovi di ecstasy al suono di Vola colomba bianca vola, diglielo tu che tornerò, dille che non sarò più sola, e che mai più la lascerò?
Tanto prima o poi, quello, lo acchiappo.
Qualcuno si chiederà: ma questo con chi ce l'ha? Chi vuole acchiappare?
Non faccio nomi, ma ora il tizio, dall'alto del suo piedistallo conquistato grazie anche alla compiacenza di critici/recensori beoni, si permette di dedicare un volume di poesia alla madre di Gesù (cfr.Maria – Einaudi), quando per anni ci ha scassato le parti basse con una letteratura alla mercé della merceologia (fa nulla se è pura cacofonia).
Lo ritengo direttamente responsabile della deriva della letteratura. E L'oro in bocca ne è un esempio.
Non me ne voglia la Suella, ma probabilmente non è nemmeno colpa sua. Quando i maestri che ha sono di siffatta pasta.
Tanto prima o poi, quello, lo acchiappo. E allora sono cazzi!
di Alfredo Ronci
Dice la seconda e terza di copertina: L'oro in bocca è esattamente così: un lento e costante loop sinaptico infettato, fin dall'inizio e in modo permanente, da ingredienti nuovi e inaspettati, lontani dalla ricetta tradizionale, non per questo meno succulenti (...) Il primo e feroce neuromanzo mai pubblicato in Italia. Pane, hamburger, uovo, bacon, salsa, pane, hamburger, uovo, insalata, bacon, salsa, pane, hamburger, cetriolo... la nausea che provi sei tu stesso a generarla.
Eh no cazzo, io non genero nessuna nausea. Sono costretto a subirla.
Ma neuromanzo perché necessita della neurodeliri?
Dice un'avvertenza pre-storia a pag. 7: Quello che stai per leggere non è il solito libro. Non ha una trama ben definita, ognuno potrà riconoscersi di volta in volta nelle ossessioni di Talmud.
Ma questo lo dici tu: cosa vuoi che mi riconosca in questo 'demente' che vede Exogini (??) dappertutto e che pensa che l'Alieno Bianco voglia conquistare il mondo?
Qualcuno chiederà: ma stiamo parlando di un romanzo di fantascienza? Macché. Avercelo.
Tanto prima o poi, quello, lo acchiappo.
Stiamo parlando di uno sfogo 'letterario' farcito di luoghi comuni e di menate adolescenziali: Abbiamo Sid Vicious e Johnny Rotten, che hanno concepito un nuovo spunto direaltà, un nuovo metodo di reazione. No Future. No Future. No Future. Ma che dire del Re Lucertola? O di Kurt Cobain? (Pag. 24).
Dico che basta: le mitizzazioni di certe personaggi hanno rotto i coglioni. Se proprio vi affascina il suicidio studiatevi Pavese e Primo Levi. Pure loro l'hanno fatta finita, senza diventare icone di un'ultraterrenità (scusate il neologismo) da sbandierare in questa sorta di abbandono gotico-giovanilistico. Non se ne può più.
Perché non essere contro il sistema facendovi di ecstasy al suono di Vola colomba bianca vola, diglielo tu che tornerò, dille che non sarò più sola, e che mai più la lascerò?
Tanto prima o poi, quello, lo acchiappo.
Qualcuno si chiederà: ma questo con chi ce l'ha? Chi vuole acchiappare?
Non faccio nomi, ma ora il tizio, dall'alto del suo piedistallo conquistato grazie anche alla compiacenza di critici/recensori beoni, si permette di dedicare un volume di poesia alla madre di Gesù (cfr.Maria – Einaudi), quando per anni ci ha scassato le parti basse con una letteratura alla mercé della merceologia (fa nulla se è pura cacofonia).
Lo ritengo direttamente responsabile della deriva della letteratura. E L'oro in bocca ne è un esempio.
Non me ne voglia la Suella, ma probabilmente non è nemmeno colpa sua. Quando i maestri che ha sono di siffatta pasta.
Tanto prima o poi, quello, lo acchiappo. E allora sono cazzi!
di Alfredo Ronci
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