RECENSIONI
Kate Summerscale
Omicidio a Road Hill House
Einaudi, Pag. 358 Euro 13,00
Einaudi, come si dice a Roma, je dà, nel senso che furba com'è (chi le sta dietro) ha capito che tutto quello che puzza di mistero va (e mettiamoci il fantastico, il gotico, l'horror, ma soprattutto il giallo, il poliziesco, il noir... basta vedere la collana 'stile libero' per rendersi conto di come tira il vento).
E considerando la stagione calda, perché si sa che sotto l'ombrellone le letture preferite dagli italiani (solo?) sono le investigazioni, ricicciare il possibile, ma soprattutto l'impossibile è cosa bella e buona.
Non saprei come classificare il libro in oggetto (non che non ci dorma la notte, ma non mi sento, per rispetto al lettore, offrire una panoramica superficiale ed 'estiva' della questio): diciamo che si avvicina molto ad un saggio sulla detective story con forti addentellati nella realtà e nella finzione letteraria. Nel senso che la Summerscale ha approfittato di un fattaccio realmente accaduto (sentite la quarta di copertina: Una casa isolata. Un cane che abbaia nella notte. Un omicidio spietato. Un detective in borghese bravo a seguire le tracce e a far parlare gli indizi. Una verità che non si può accettare. Dodici persone vivono nella casa, una è la vittima, chi è il colpevole?), è cioè l'uccisione di un bambino in una prestigiosa dimora di una ricca famiglia inglese, per offrirci uno spaccato dell'epoca (Un delitto come questo aveva il potere di rivelare cosa stava prendendo forma dietro le imposte serrate della casa borghese. La famiglia autoreclusa, claustrale, tanto apprezzata nella società vittoriana, pareva covare in seno una repressione mortifera, tossica, che esalava miasmi emotivi e sessuali).
La Summerscale non si ferma a questo, approfittando della cronaca realizza (crediamo per convenienza, per furbizia, ma anche per personale 'godimento') una sorta di prezioso parallelismo tra la letteratura di genere nascente e appunto i fatti accaduti a Road Hill House.
Dunque cita non solo le origini del giallo a cominciare dal Poe dell'Assassino della via Morgue, ma soprattutto Casa desolata di Charles Dickens e La Pietra di luna di Wilkie Collins.
Dal momento che il protagonista reale del fattaccio,l'ispettore Whicher, si presenta all'improvviso sulla scena del delitto come una sorta di deus ex machina, ecco il raffronto della Summerscale: I nuovi eroi del grande romanziere trovarono consacrazione nella figura dell'ispettore Bucket, protagonista di 'Casa desolata' (1853), il più classico esempio di romanzo giallo dell'epoca. Il primo detective di finzione della letteratura inglese fa la sua comparsa nelle vesti di uno 'scintillante sconosciuto' che si muove 'con un'aria di misteriosa grandezza'.
La Summerscale ne ha anche per il Collins de La Pietra di luna: 'Per tutti i santi, fui illuminato ... era stata lei!?. E per usare le parole del sergente Cuff, la creatura di Wilkie Collins ispirata a Whicher: 'Io non sospetto, io so'.
Insomma si è capito: Omicidio a Road Hill House è un gioco di rimandi, a volte azzeccato, a volte, proprio per questa sorta di 'collusione' tra realtà e fantasia, un tantino soporifero nell'ordito del meccanismo.
Può comunque funzionare soprattutto per gli appassionati del genere e per quel genere di persone che impaurite di affrontare una 'seriosa' indagine storica, si accontentano della sponda per poter bagnare i piedi nella acque del sapere (e beccateve pure 'sta metafora niente male!).
di Alfredo Ronci
E considerando la stagione calda, perché si sa che sotto l'ombrellone le letture preferite dagli italiani (solo?) sono le investigazioni, ricicciare il possibile, ma soprattutto l'impossibile è cosa bella e buona.
Non saprei come classificare il libro in oggetto (non che non ci dorma la notte, ma non mi sento, per rispetto al lettore, offrire una panoramica superficiale ed 'estiva' della questio): diciamo che si avvicina molto ad un saggio sulla detective story con forti addentellati nella realtà e nella finzione letteraria. Nel senso che la Summerscale ha approfittato di un fattaccio realmente accaduto (sentite la quarta di copertina: Una casa isolata. Un cane che abbaia nella notte. Un omicidio spietato. Un detective in borghese bravo a seguire le tracce e a far parlare gli indizi. Una verità che non si può accettare. Dodici persone vivono nella casa, una è la vittima, chi è il colpevole?), è cioè l'uccisione di un bambino in una prestigiosa dimora di una ricca famiglia inglese, per offrirci uno spaccato dell'epoca (Un delitto come questo aveva il potere di rivelare cosa stava prendendo forma dietro le imposte serrate della casa borghese. La famiglia autoreclusa, claustrale, tanto apprezzata nella società vittoriana, pareva covare in seno una repressione mortifera, tossica, che esalava miasmi emotivi e sessuali).
La Summerscale non si ferma a questo, approfittando della cronaca realizza (crediamo per convenienza, per furbizia, ma anche per personale 'godimento') una sorta di prezioso parallelismo tra la letteratura di genere nascente e appunto i fatti accaduti a Road Hill House.
Dunque cita non solo le origini del giallo a cominciare dal Poe dell'Assassino della via Morgue, ma soprattutto Casa desolata di Charles Dickens e La Pietra di luna di Wilkie Collins.
Dal momento che il protagonista reale del fattaccio,l'ispettore Whicher, si presenta all'improvviso sulla scena del delitto come una sorta di deus ex machina, ecco il raffronto della Summerscale: I nuovi eroi del grande romanziere trovarono consacrazione nella figura dell'ispettore Bucket, protagonista di 'Casa desolata' (1853), il più classico esempio di romanzo giallo dell'epoca. Il primo detective di finzione della letteratura inglese fa la sua comparsa nelle vesti di uno 'scintillante sconosciuto' che si muove 'con un'aria di misteriosa grandezza'.
La Summerscale ne ha anche per il Collins de La Pietra di luna: 'Per tutti i santi, fui illuminato ... era stata lei!?. E per usare le parole del sergente Cuff, la creatura di Wilkie Collins ispirata a Whicher: 'Io non sospetto, io so'.
Insomma si è capito: Omicidio a Road Hill House è un gioco di rimandi, a volte azzeccato, a volte, proprio per questa sorta di 'collusione' tra realtà e fantasia, un tantino soporifero nell'ordito del meccanismo.
Può comunque funzionare soprattutto per gli appassionati del genere e per quel genere di persone che impaurite di affrontare una 'seriosa' indagine storica, si accontentano della sponda per poter bagnare i piedi nella acque del sapere (e beccateve pure 'sta metafora niente male!).
di Alfredo Ronci
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