RECENSIONI
Guido Zingari
Oscenità interiori
Le nubi edizioni, Pag. 70 Euro 10,00
Diceva Cechov: Una brava persona si vergogna anche davanti a un cane. Perfetto. Ora mi chiedo: cosa dovremmo fare di fronte a Berlusconi? Il problema è assai più delicato di quel che si possa pensare: ad essere sincero non mi va giù che ogni aspetto della mia vita culturale sia segnato da quest'uomo per nulla provvidenziale, ma il ventennio (ormai ci siamo) che ha contraddistinto la sua 'azione' per certi versi è paragonabile a quello vissuto dai nostri nonni e nostri padri (dipende dalla vostra età) quando Mussolini era il Duce.
Diversamente però dal regime fascista, il berlusconismo non avrà, quando caduto, rilevanza storiografica, tranne qualche perdurante nostalgico della libertà come sinonimo di 'famose i cazzi nostri'. Non l'avrà perché si è già detto tutto e tutto è stato sviscerato in fieri. Ma tralascerei la falsa magniloquenza del giornalismo indottrinato o dell'accademismo paraculo per trovare segnali di una sociologia intelligente. Andrei appunto oltre.
Prendiamo questo Oscenità interiori del professore Guido Zingari, ahinoi prematuramente scomparso nel 2009. Senza mai nominare o citare una sola volta l'ex 'cabarettista' divenuto Presidente del Consiglio, lo studioso offre una miracolosa e puntuale caratura del personaggio e del suo sistema: della sua ambiguità e della sua morale.
Cosa si intende innanzi tutto per oscenità interiori?: ...quel sentimento occulto e sconcio, vissuto nella clandestinità delle coscienze, che è molto simile alla malafede e all'esistenza equivoca. Che si permea, aggiungeremmo con parole nostre, di un'allure gradevole ed accattivante, visivamente meno appariscente e spettacolare del cliché pornografico, ma assai più pericoloso e limitante.
Dunque perfetto ritratto del 'Nostro', composto da un corpo visibile, e ancor peggio, da un corpo invisibile: Il corpo visibile è quello che ormai viene sistematicamente esibito come protezione, schermo alle depravazioni più sofisticate di un corpo invisibile. Su questo punto non ci sono dubbi.
E non li abbiamo neanche noi, presi come siamo dalla lettura – che si pretende attenta e partecipe col rischio sennò di limitare la comprensione – di un libro che è una lezione etica, lontano dalle sganasciate irridenti di una satira a volte stanca e ripetitiva e da un giornalismo ridotto ad un processo di coazione a ripetere che 'recinta' l'azione politica. Perché poi l'oscenità interiore produce, inevitabilmente, delle conseguenze. Meglio, che gli 'attori' ri-producendola, generano modelli. Che il professor Zingari espone lucidamente: Secondo un copione già redatto, si assegna così all'omertà il prestigio della più alta discrezione, alla delazione quello di un parere assennato, all'opportunismo quello di un'elegante riservatezza o all'ossequio servile quello di una lezione di civismo.
I partiti e i politici che oggi deprecano il berlusconismo e la pletora dei suoi sodali e delle sue mignotte dovrebbero operare più che 'politicamente', eticamente, onde evitare una deriva del senso civico ed il perdurare di una eleganza volgare e strafottente dell'eminente politico, l'apparato retorico delle morali e delle religioni di Stato e infine un'estetica offensiva. E' questo il dominio di un'oscenità organizzata e complessa. L'inizio e la conclusione di una filosofia oscenologica dovrebbero essere qui.
Già... filosofia oscenologica. Gran bella definizione. Me la rivendo.
di Alfredo Ronci
Diversamente però dal regime fascista, il berlusconismo non avrà, quando caduto, rilevanza storiografica, tranne qualche perdurante nostalgico della libertà come sinonimo di 'famose i cazzi nostri'. Non l'avrà perché si è già detto tutto e tutto è stato sviscerato in fieri. Ma tralascerei la falsa magniloquenza del giornalismo indottrinato o dell'accademismo paraculo per trovare segnali di una sociologia intelligente. Andrei appunto oltre.
Prendiamo questo Oscenità interiori del professore Guido Zingari, ahinoi prematuramente scomparso nel 2009. Senza mai nominare o citare una sola volta l'ex 'cabarettista' divenuto Presidente del Consiglio, lo studioso offre una miracolosa e puntuale caratura del personaggio e del suo sistema: della sua ambiguità e della sua morale.
Cosa si intende innanzi tutto per oscenità interiori?: ...quel sentimento occulto e sconcio, vissuto nella clandestinità delle coscienze, che è molto simile alla malafede e all'esistenza equivoca. Che si permea, aggiungeremmo con parole nostre, di un'allure gradevole ed accattivante, visivamente meno appariscente e spettacolare del cliché pornografico, ma assai più pericoloso e limitante.
Dunque perfetto ritratto del 'Nostro', composto da un corpo visibile, e ancor peggio, da un corpo invisibile: Il corpo visibile è quello che ormai viene sistematicamente esibito come protezione, schermo alle depravazioni più sofisticate di un corpo invisibile. Su questo punto non ci sono dubbi.
E non li abbiamo neanche noi, presi come siamo dalla lettura – che si pretende attenta e partecipe col rischio sennò di limitare la comprensione – di un libro che è una lezione etica, lontano dalle sganasciate irridenti di una satira a volte stanca e ripetitiva e da un giornalismo ridotto ad un processo di coazione a ripetere che 'recinta' l'azione politica. Perché poi l'oscenità interiore produce, inevitabilmente, delle conseguenze. Meglio, che gli 'attori' ri-producendola, generano modelli. Che il professor Zingari espone lucidamente: Secondo un copione già redatto, si assegna così all'omertà il prestigio della più alta discrezione, alla delazione quello di un parere assennato, all'opportunismo quello di un'elegante riservatezza o all'ossequio servile quello di una lezione di civismo.
I partiti e i politici che oggi deprecano il berlusconismo e la pletora dei suoi sodali e delle sue mignotte dovrebbero operare più che 'politicamente', eticamente, onde evitare una deriva del senso civico ed il perdurare di una eleganza volgare e strafottente dell'eminente politico, l'apparato retorico delle morali e delle religioni di Stato e infine un'estetica offensiva. E' questo il dominio di un'oscenità organizzata e complessa. L'inizio e la conclusione di una filosofia oscenologica dovrebbero essere qui.
Già... filosofia oscenologica. Gran bella definizione. Me la rivendo.
di Alfredo Ronci
Dello stesso autore
Guido Zingari
Ontologia del rifiuto
Le Nubi, Pag. 135 Euro 14,00...attonito specchio di me...
Vittorio SERENI
Chi ricorda le riprese cinematografiche del festival di Woodstock, rammenterà i giovani tuffarsi nella mota che affliggeva l'intera spianata dopo un fortunale. Eppure, quei ragazzi erano stati educati alla pulizia, all'igiene, anzi, alla sterilizzazione: e nel mar di palta, spesso nudi e crudi, scivolavano, riuscendone patinati di fanghiglia marroncina, fecale. Schizzati e, c'è da presumere, felici.
CERCA
NEWS
-
12.11.2024
La nave di Teseo.
Settembre nero. -
12.11.2024
Tommaso Pincio
Panorama. -
4.11.2024
Alessandro Barbero
Edizioni Effedi. La voglia dei cazzi.
RECENSIONI
-
Han Kang
La vegetariana
-
Han Kang
Atti umani
-
Giuliano Pavone
Per diventare Eduardo
ATTUALITA'
-
Ettore Maggi
La grammatica della Geopolitica.
-
marco minicangeli
CAOS COSMICO
-
La redazione
Trofeo Rill. I risultati.
CLASSICI
CINEMA E MUSICA
-
Marco Minicangeli
La gita scolastica
-
Marco Minicangeli
Juniper - Un bicchiere di gin
-
Lorenzo Lombardi
IL NERD, IL CINEFILO E IL MEGADIRETTORE GENERALE
RACCONTI
-
Fiorella Malchiodi Albedi
Ad essere infelici sono buoni tutti.
-
Roberto Saporito
30 Ottobre
-
Marco Beretti
Tonino l'ubriacone