RECENSIONI
Austin Wright
Tony & Susan
Adelphi, Pag. 408 Euro 19.50
Mi è capitato più volte di apprezzare un libro, ma di non saper che dire. E' molto verosimile allora che non abbia stimolato senso critico: di conseguenza lettura facile ed essenzialmente inutile e dannosa.
Fosse così semplice. Intanto anche la storia più banale e prevedibile può scuotere le menti. Facciamo un esempio: so che l'ultima cosa di Baricco è una porcata, ma nonostante ciò provocherebbe in me una tale marea di sentimenti negativi che se potessi non solo espierei con un'abbondante materiale scritto, ma addirittura penserei ad un'azione fisica e risolutiva.
Dunque l'equazione lettura brutta, brutto segno, come il suo opposto, è lungi dall'essere regola aurea.
Su Tony & Susan ho il sospetto che la mia mancanza di argomentazioni non derivi da una superficialità di fondo (se non l'aveste ancora capito, lo ripeto: è un bel libro), ma da una certa somiglianza a canoni che sono stati dal sottoscritto abbastanza 'sviscerati'.
La prima parte, in cui si legge di una famiglia che percorre un'autostrada per raggiungere il Maine e poi viene intercettata da tre balordi con la conseguenza che il capofamiglia viene separato dalla moglie e dalla figlia e dopo successive indagini con la polizia locale si scopre che le due sono state violentate ed uccise, è una delle cose più affascinanti e convincenti che mi sia capitato di leggere da un po' di tempo a questa parte. E per rendere conto dell'atmosfera, la qualificherei con un solo aggettivo: lynchiana.
La seconda parte invece rientra in una dinamica da noir 'risaputo' anche se la violenza e il fervore, con cui il commissario segue la pista dei colpevoli, sono decisamente inusuali rispetto ad un inizio più giocato sullo svolgimento psicologico.
Diciamo questo: anche Adelphi gioca la carta della 'moda', ma col solito gusto. Non è la prima volta che la casa editrice milanese si lascia 'andare' ad avventure che si scostano dalla produzione abituale, tra esotismi, recuperi letterari prodigiosi, classicità e geografie del mondo.
Tony & Susan è un noir a tutti gli effetti, che potrebbe essere benissimo un film (e chissà che non lo sia stato, perché il libro non è recente, risale al 1993 e nessuna notizia a riguardo ci viene data) anche se, come abbiamo detto, si discosta un po' dall'abituale andamento, soprattutto nella prima parte.
Poche notizie anche dell'autore anche se le scarse nella terza di copertina in qualche modo ci raccontano di un uomo non solo romanziere, ma anche autore di saggi (dedicati per lo più alle forme della letteratura. Per gran parte della vita ha tenuto corsi sulla tecnica della narrazione) e quindi più tentato da soluzioni non legate necessariamente a meccanismi ad hoc.
Vale davvero 'buttarci' un'occhiata: Tony & Susan è una lettura avvincente, e nella prima parte è un piccolo esperimento di seduta psicanalitica. Considerando quanto costa una, forse i 19 euro e 50 del libro sono spesi bene.
di Alfredo Ronci
Fosse così semplice. Intanto anche la storia più banale e prevedibile può scuotere le menti. Facciamo un esempio: so che l'ultima cosa di Baricco è una porcata, ma nonostante ciò provocherebbe in me una tale marea di sentimenti negativi che se potessi non solo espierei con un'abbondante materiale scritto, ma addirittura penserei ad un'azione fisica e risolutiva.
Dunque l'equazione lettura brutta, brutto segno, come il suo opposto, è lungi dall'essere regola aurea.
Su Tony & Susan ho il sospetto che la mia mancanza di argomentazioni non derivi da una superficialità di fondo (se non l'aveste ancora capito, lo ripeto: è un bel libro), ma da una certa somiglianza a canoni che sono stati dal sottoscritto abbastanza 'sviscerati'.
La prima parte, in cui si legge di una famiglia che percorre un'autostrada per raggiungere il Maine e poi viene intercettata da tre balordi con la conseguenza che il capofamiglia viene separato dalla moglie e dalla figlia e dopo successive indagini con la polizia locale si scopre che le due sono state violentate ed uccise, è una delle cose più affascinanti e convincenti che mi sia capitato di leggere da un po' di tempo a questa parte. E per rendere conto dell'atmosfera, la qualificherei con un solo aggettivo: lynchiana.
La seconda parte invece rientra in una dinamica da noir 'risaputo' anche se la violenza e il fervore, con cui il commissario segue la pista dei colpevoli, sono decisamente inusuali rispetto ad un inizio più giocato sullo svolgimento psicologico.
Diciamo questo: anche Adelphi gioca la carta della 'moda', ma col solito gusto. Non è la prima volta che la casa editrice milanese si lascia 'andare' ad avventure che si scostano dalla produzione abituale, tra esotismi, recuperi letterari prodigiosi, classicità e geografie del mondo.
Tony & Susan è un noir a tutti gli effetti, che potrebbe essere benissimo un film (e chissà che non lo sia stato, perché il libro non è recente, risale al 1993 e nessuna notizia a riguardo ci viene data) anche se, come abbiamo detto, si discosta un po' dall'abituale andamento, soprattutto nella prima parte.
Poche notizie anche dell'autore anche se le scarse nella terza di copertina in qualche modo ci raccontano di un uomo non solo romanziere, ma anche autore di saggi (dedicati per lo più alle forme della letteratura. Per gran parte della vita ha tenuto corsi sulla tecnica della narrazione) e quindi più tentato da soluzioni non legate necessariamente a meccanismi ad hoc.
Vale davvero 'buttarci' un'occhiata: Tony & Susan è una lettura avvincente, e nella prima parte è un piccolo esperimento di seduta psicanalitica. Considerando quanto costa una, forse i 19 euro e 50 del libro sono spesi bene.
di Alfredo Ronci
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