Recensioni
L'omo delinquente
Prospettiva, Pag. 217 Euro 12,00"Dàr Pincio ar Vaticano / nun c'è più un buco sano", cantava Anna Magnani negli anni di guerra, così come fu ripresa da Visconti. Alludeva, la matronale soubrette: e però bisognerà ricredersi sul fatto che nelle morigerate epoche precedenti la nostra scollacciata vigesse il mutismo sugli scabrosi argomenti. Fede ne fa il testo che andiamo a presentare: una scorsa, lunga dall'unità d'Italia all'inizio del Novecento, su notevoli casi di cronaca riguardanti quell'amore
Il fuorigioco mi sta antipatico
Stampa Alternativa, Pag. 379 Euro 16,50Ci sono libri che procurano una frattura interiore a chi li legge. Questo è uno di quelli. Si dirà (per chi lo conosce... pochi in verità, perché la completa corrispondenza con i lettori che Bianciardi tenne sulle pagine del Guerin Sportivo appare in tale forma per la prima volta, anche se si insinua in noi il sospetto che sarà riproposta nel secondo volume degli "Antimeridiani" curati dalla figlia dello scrittore, Luciana): ma è lettura scanzonata e divertente, di un artigiano serio della penna, di un maestro in vena di scorticature e di graffi, di giudizi lapidari, ma ironicissimi.
Educazione alla morte
Città aperta, Pag.181 Euro 15,00Daß du unter den Volkern sitzest
Ein Gespött oder eine Furcht.
Bertoldt BRECHT
Un (bel) po' di anni fa, in area Ghezzi, vidi un cartone animato omonimo di questo libro. Il cortometraggio era di propaganda, ma godibile. Così come il libro non è un capolavoro, ma offre una dettagliata - nei limiti dell'oggettività possibile in tempo di guerra - rassegna del sistema d'imbonimento infantile (non lo chiamerei "educativo") in vigore nella Germania di Hitler.
Ritorno a Baraule
Adelphi, Pag.200 Euro 16,00Mi pare che l'espressione più adatta a definire la scrittura di Niffoi sia naturalismo magico. In quest'ossimoro si possono sintetizzare la sua arte e le sue contraddizioni. La sua arte si esprime in pieno in questo romanzo come nei precedenti, mentre le contraddizioni (non la dialettica dei contrari, che è essa stessa elemento prezioso, come già messo in luce nella nostra recensione a La vedova scalza, bensì qualche disomogeneità nel trattare la materia), mi sono apparse a tratti come disarmonie. Intendiamoci, non c'è niente di più armonico della prosa di Niffoi: vi invito ad ascoltarne il suono senza pensare al senso delle parole, e vi accorgerete che è canto e poesia.
Il dio dei corpi
Sironi Editore, Pag. 125 Euro 13,00Non credo nello stile. Credo che la vita non ha stile e quindi nemmeno la scrittura. La vita muore si decompone va verso il rancido e il tanfo della morte, va verso il sangue di nuova vita che sgorga dalle gambe di una donna e di una mano che scrive o che dipinge, va verso le membra sbrindellate dalla guerra e verso il medico l'infermiera l'amante la sposa il figlio che ricuce. Perché il romanzo dovrebbe avere stile? Credo all'essere dentro a ciò che si racconta.
Così ebbe modo di dire la Castaldi tempo fa a proposito del suo stile che, i più, definiscono lavico e non definibile, per questo affascinante.
Io no
Garzanti, Pag. 378 Euro 18,30C'è un equivoco di fondo nel titolo: ad una lettura accurata (come dovrebbe essere) ben presto s'intuisce che l'Io no, cioè il rifiuto di adeguarsi all'ideologia nazista e conservare una propria dignità davanti all'abisso è del padre del protagonista, non dell'autore.
Sin dall'inizio Joachim Fest lo delinea austero e granitico e di tutt'altra pasta: Era un uomo pio, il quale, come diceva spesso a questo proposito, si sentiva in dovere di render conto a «Signore Iddio» d'ogni sua decisione privata o politica. (Pag.31).
La ribalta degli invisibili
Terre di Mezzo, Pag. 140 Euro 10,00Quante volte abbiamo sentito dire che "il mondo è un palcoscenico"? Che ognuno di noi "recita il proprio ruolo" nel teatro universale? Tante, che sono divenute ovvietà. Però: che succede quando si piglia la banalità alla lettera? Succede, più o meno, il Teatro dell'Oppresso, di cui questo libro breve ma denso - anche se poteva essere, a mio giudizio, organizzato meglio - presenta tecniche, varianti, articolazioni, prospettive.
Il perdente radicale
Einaudi, Pag.74 Euro 8,00Chi è il "perdente radicale"? Non soltanto un vinto, non un semplice fallito. Per arrivare a questa condizione bisogna che un uomo (poiché secondo l'autore questa è una condizione quasi esclusivamente maschile) avverta il senso di una caduta ineluttabile, abbracci l'identità di perdente e ne faccia una specie di disperata ragione di vita.
... il perdente radicale si ritrae in disparte, diventa invisibile, coltiva il suo fantasma, raduna le proprie energie e attende la sua ora.
Ci troviamo a Timisoara
ExCogita, Pag. 255 Euro 13,43Ecco chi era! Dicevo: "Ma io questo lo conosco!" E però, non mi veniva in mente chi càpperi fosse. Ora, leggo sul retro di questo suo romanzo d'esordio (vabbe', un po' datato: luglio 2001) che Fulvio Wetzl è il regista di Quattro figli unici . Film d'idee (buone), d'ambienti (insoliti), di recitazione (ottima. Un nome solo: Roberto Citran). Ed espressione d'un arco d'affetti al giusto punto di maturazione, né troppo aspri, né melensi o peggio rancidi.
Same same... but different
Effequ, Pag.245 Euro 12,00Argomentava Massimo Coppola in uno dei suoi "Brand New", d'essersi diretto a Vienna, seguendo le indicazioni d'una guida Lonely Planet, verso un piccolo e distinto caffè, ove poter succhiare la vita e l'atmosfera "finis Austriae" sino al midollo, lontano dalle truppe d'occupazione del turismo "mordi e fuggi". Ma, come il sagace Lettore avrà divinato, trovòssi intruppato nelle schiere dei cultori del viaggio altro, alternativo, "classy" - acquirenti tutti del suddetto baedecker.
E Giuseppe Cederna? No, dico: Giuseppe Cederna?
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